Recensioni di Setsuka

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia His shoulders and so on - 25/07/16, ore 13:55
Capitolo 5: 9- A sorta fairytale
Giudizio del contest:

La sensazione più vivida e crescente che ho provato durante la lettura è stata una sensazione di disagio, come il pizzico di una zanzara, come qualcosa di bello rovinato dall'umidità della pelle, uno scenario incantato contaminato da cattivo odore, una bel panorama pronto ad esser divorato da un incendio.
Tutto è molto incantevole, omaggia il fiabesco tema che hai scelto, ma allo stesso tempo – nello stesso scenario – c'è una sensazione opprimente, un allarme che pulsa nell'attesa di qualcosa di drammatico, è un crescendo intenso e grottesco, è il suono di un violino che si fa sempre più acuto fino a stridere così tanto che si aspetta una corda si rompa creando una stonatura che distrugga l'armonia creata ad arte, con impegno e stile (come hai saputo dimostrare), in quel letto che è la scrittura e che accoglie – invitanti e sacrificabili – questi due amanti che sono fuori dalle righe quanto da ogni tradizionale romanticismo.
Subaru è la Bella Addormentata desiderabile, silenziosa, passiva ed oggetto erotico di non sole fantasie, ricorda la famosa principessa in una versione di Gianbattista Basile, dove si esplicita la violenza sessuale da parte del suo principe, solo che il Subaru di questa storia – pur dormiente – è totalmente consenziente, quasi come se la sua passività sia l'unico modo per affermare i suoi sentimenti e creare quella bolla incantata in cui illudersi, in cui ignorare i pensieri sadici di Seishiro che lo sfiorano ma non lo toccano.
Seishiro riveste il ruolo più interessante, l'ambiguità primordiale del principe azzurro, quella figura bella ma senz'anima di cui abbiamo solo incognite, dubbi, perché nulla di se stesso viene rivelato; questa però è una fiaba dark – caratterizzata ed identificata da espressioni fredde e oscure, al posto dei colori – e per tanto conosciamo i pensieri del principe, riusciamo ad insinuarci oltre il bel viso, oltre la passione rivolta al suo amante, così lo vediamo in una battaglia contro una creatura più terrificante di un drago che sputa fiamme, duella contro un'altra creatura dagli occhi di rettile che altri non è che se stesso che viene mostrato predatore, animalesco, come scrivi tu stessa è un lupo ma anche un folle che lotta contro i suoi istinti perché Subaru non è importante come un oggetto per Seishiro, è qualcosa di più che lo fa dubitare di se stesso: "perché cerco una via di scampo per la mia stessa vittima?"
La vittima che finalmente si sveglia – era ora – dopo che Seishiro è tutto fuorché cavalleresco (per la gioia di Subaru), è una parte che lascia qualche perplessità, perché Subaru è indubbiamente una creatura passiva davanti all'esistenza di Seishiro, ma fa nascere un dubbio, una stonatura lieve nel testo e nel climax che – ripeto – esser molto suggestivo, accompagnato da una scrittura incisiva, aggressiva, violenta e – proprio per questo – incantevole. Quello che vediamo è forse il Subaru di Tokyo Babylon che attende la sua fine? Forse è volutamente marcata questa passività.
Credo di non aver compreso realmente il finale, ma non lo trovo un difetto, piuttosto un valore aggiuntivo in quanto tutto suggerisce un finale drammatico, tragico, ma non è esplicitato quindi si insinua il dubbio, forse le parole di Seishiro non sono la sua sentenza ma una profezia futura che si ricollega all'universo canonico, o forse… sì, mi piace questo dubbio, quest'ambiguità che è l'elemento di fedeltà della storia e che trionfa più che mai nel finale.
Avendo letto la storia più volte posso dire che ho scoperto, piacevolmente, che ad ogni lettura mi suggeriva qualcosa di diverso, una nota diversa ma importante, una nuova chiave di lettura e mi ritrovo ad esser molto entusiasta di lavori narrativi che riescono a donare così tanto emotivamente, quanto qualitativamente grazie a un'ottima alchimia tra contenuti e stile.


Grammatica, morfologia, sintassi, punteggiatura: 15/15.
Stile: 10/10.
Caratterizzazioni: 9/10.
Originalità: 10/10.
Contenuti: 10/10.
Gradimento personale: 5/5.
Punteggio totale: 59/60.
Recensione alla storia Rebirth - 31/01/16, ore 16:46
Capitolo 1: Rebirth
Un'altra lettura che mi ha fatto sospirare d'amore.
Non è una oneshot dinamica, avventurosa e con azione, rimane per lo più un lavoro introspettivo ed è di quel tipo di introspezione che mi piace tanto, con una mutazione che fa crescere non solo i personaggi, ma il senso della loro storia; nella sua staticità è a dir poco vivace ed avventurosa perché Subaru fa un viaggio nel labirinto della sua storia personale, dei suoi nomi, per riuscire a trovarsi. E come tutte le storie di cerca alla fine si trova un tesoro unico ed inestimabile, Subaru trova se stesso, ma ridurre a ciò - a semplici parole - quello che accade impoverisce il tuo lavoro; Subaru trova il se stesso che era prima di qualsiasi nome, trova la sua anima e l'altra metà, si trova completo a come forse sono tutti gli umani prima di nascere e a come sono dopo la morte, come sono nella loro vera natura spirituale ignota a tutti... una sorta di divinità se vogliamo, in quanto l'essere completo rende chiaro tutto il disegno, lo porta a vedere quello che è invisibile agli occhi, lo porta a sentire ciò che la sola pelle non può sentire, tocca una sorta di onniscenza ed è bellissimo come concetti così complicati riescano ad esser drenati e levigati bene dalla tua scrittura che non è mai complicata e mai banale.
In qualche modo il lettore sa, il lettore sapeva che l'eredità di Seishiro era il desiderio di un'unione più profonda, di un ritorno a qualcosa che gli appartiene, qualcosa per impedire a Subaru di essere solo... il lettore sa, ma non si esprime, la magia illustrativa della CLAMP parla da sola, la poesia delle tavole è giusto sia accompagnata dal silenzio, ma tu hai voluto romperlo e intraprendere una coraggiosa narrazione di consapevolezza che io ho adorato.
Mi sono emozionata davvero nel momento in cui Subaru è consapevole che Seishiro è lì con lui, mi sono sentita proiettata nella sua visione e nella sua forte emozione, forse delirante, ma reale. Mi è piaciuto quel Subaru euforico che non ha mai avuto un nome che gli calzasse se non nel momento in cui è unito a Seishiro che gli mostra il suo posto nel mondo.
Complimenti, è un lavoro davvero fantastico!
Recensione alla storia Gimme Five ~ Seishiro x Subaru - 23/04/15, ore 00:24
Capitolo 1: Gimme Five ~ Seishiro x Subaru
Complimenti, sembra esser stato un lavoro davvero difficile che appare però così naturale!
E' elegante, di uno stile unico che sa trasportare, ammaliar, come Seishiro. Per un attimo ho avuto gli occhi lucidi dall'intensità della scrittura, poetica e struggente, espressione perfetta di Subaru.
Complimenti, davvero un bel lavoro!
Recensione alla storia 406 - 03/04/15, ore 12:07
Capitolo 1: 406
Presa dalla lettura delle tue fanfiction su Digimon noto che hai scritto sul mio manga preferito: Tokyo Babylon/X. E su Subaru. Su Seishiro. Il mio nick non è un caso e per questo non ho potuto non leggere quello che hai scritto e questa è la prima lettura, la prima deliziosa lettura che - se solo avessi spazio tra i preferiti - come una stella tra le più belle e luminose, sarebbe nel mio personale firmamento dei preferiti.
Tutti i personaggi sono molto IC, sembra così semplice scrivere del depresso, triste e romantico Subaru, tuttavia non è così, perché il Subaru di X ha una logica masochista, un'etica inversa, sogni e speranze che solo lui può comprendere, eppure tu entri in empatia con lui, lo muovi con maestria, sagacia, ogni gesto, ogni parola studiata, la tua ispirazione fiorisce e crea uno stile unico, con profonde contaminazioni liriche, profondo, non propriamente ricercato, ma profondamente sensibile al mondo interiore dei personaggi che si riflette con il prossimo, nell'ambiente dove sono.
Sorata strappa sorrisi malinconici al lettore e probabilmente fa inconsapevolmente male a Subaru, un Subaru che non può capire, ma che si rivela con lui senza essere amichevole, gli dona la sua sincerità, nella sua visione del mondo più giusto.
Poi arriva Arashi che fa a gara con il giovane Subaru per goffaggine, una goffaggine dettata solo dalla timidezza e che per questo Subaru può comprendere e... ne sembra quasi mortificato. Allora Arashi, lo nota, lo vede umano ed amabile, non fa più soggezione, solo tenerezza; si scambiano i ruoli perché ancora quel Subaru timido, goffo, terrorizzato dal disturbare è lì e si svela, per poco, ma è un buon segno.
Arriva poi il paterno Aoki, amabile nelle conversazioni, accorto, dolce, che si permette di viziare Subaru come un figlio, giocando con lui, chiedendo un consiglio non necessario e che non scalfisca l'orgoglio del giovane uomo. Aoki è così ignorato, c'è spazio solo per la sua dolcezza e non si sa molto altro, quindi è una piacevole sorpresa la sua interazione con Subaru, lo spazio e il peso che occupa in questo tentativo di viziarlo. Il suo lato paterno è davvero commovente.
Poi segue Yuzuriha, con Inuki, che sembrano il fantasma di un passato felice: Yuzuriha dolce e allegra come Hokuto e Inuki che ricorda l'amico d'infanzia di Subaru, quanto il suo sogno, i suoi sogni, nei giorni in cui nello studio veterinario Sakurazuka parlava del suo futuro con gli animali. Non ci sono flashback, non ci sono menzioni, ma nel cambio d'umore di Subaru, tra le carezze, c'è tutto questo sottotesto dolceamaro che si conclude con un'affettuosa stretta di mano, un gesto insolito per il Subaru adulto, ma naturale per il Subaru sedicenne che non è morto, è lì, ingiallito dal tempo e dal dolore che un gesto d'affetto riesce però ad evocare.
La visita di Karen è probabilmente la più struggente, se tramite le visite precedenti abbiamo visto emergere poco a poco il Subaru adolescente, quello tanto amabile e puro, nessuno lo ha visto realmente e consapevolmente, ma Karen lo vede e lo vede somigliante alla bambina che era, lo vede e lo comprende e lo abbraccia; nel suo bellissimo gesto d'affetto Subaru trema e può sembrare banale, ma mi sono chiesta per cosa tremasse: per l'emozione? Per la paura? Per la rabbia? Per esser stato notato? Perché fremeva del bisogno d'affetto? Per le lacrime? Il povero Subaru ha così tanti motivi per tremare e, in qualche modo, hai lasciato l'incognita di quella reazione nel tuo testo.
L'ultima - ma non propriamente ultima - visita è di Kamui, quel Kamui grato e perso per lui che si accontenta del suo silenzio e a cui Subaru dona il suo silenzio, a suo agio perché probabilmente vede tanto di se stesso, quanto gli da l'occasione per essere adulto. E a quell'adulto Kamui parla col cuore in mano, quasi disperato, lo invita a volersi bene ed anche a volergli bene, ha bisogno di lui, anche se Subaru non sarà mai suo e non c'è un futuro gioioso davanti a loro, vuole vivere senza rimpianti e dare a Subaru stesso l'occasione per farlo e Subaru lo illude, perché sa che Kamui ha bisogno di sogni.
Non mi aspettavo infine un'ulteriore visita, quella che più Subaru apprezza, quella che lo fa sentire vivo... Seishiro è stata una magnifica ed emozionante sorpresa, più per Subaru sicuramente. Il loro onesto momento, fatto di parole ciniche e crudeli fa stringere il cuore, perché nonostante tutto loro si somigliano ormai, si capiscono, Seishiro può dire cose crudeli e forse Subaru ci crede, ma allo stesso tempo nel suo aprirsi solo e soltanto a lui c'è anche comprensione, comprensione per la sua diversa etica che - in qualche modo - ha influenzato anche lui. E tutto si conclude con la gelosia che esplode come i petali di ciliegio che invadono la stanza e poi lasciano solo Subaru; forse Seishiro l'ha fatto per protezione o per difendersi dai suoi sentimenti, entrambe le azioni sono da lui e in linea con il suo pensiero.
Dovrai perdonarmi questa lunga analisi, ma l'emozioni in ogni riga è stata tanta e ho voluto immergermi nella bellezza del tuo racconto, lasciarmi cullare dal suono di ogni parola che sembra studiata, perfetta lì dov'è, in una stesura limpida d'ispirazione calviniana, dove tutto è al giusto posto e non serve una parola in più o una parola in meno per esprimere l'essenza del racconto; questo è lodevole e meritava analisi, soprattutto perché - come già detto - sei entrata in empatia con quel tesoro di Subaru e gli hai dato le coccole che meritava con questa fanfiction. Mi spiace di vedere che non ci sono stati commenti, ma credo che il fandom sia ormai troppo di nicchia o, peggio, dimenticato.
Se scriverai ancora su di loro, sentiti libera di informarmi, sarò lieta di leggere!
Recensione alla storia Catene - 21/10/14, ore 09:06
Capitolo 1: //
I miei occhi sono lucidi, hai fatto leva su tante delle mie emozioni, su tanti dei miei pensieri che trovo sia magnifico vederli qui riuniti, in un elaborato così bello, ragionato e profondo.
La tua scrittura porta a commuoversi per Subaru, che si sa destinato all'infelicità, all'incomprensione anche, mentre il mondo crolla, insensibile, lui non sarà neanche una traccia, come fosse nato fantasma per il mondo, e lo sintetizzi così divinamente il suo triste destino... "mentre la vita gli cade a pezzi tutto intorno, sorpresa nella sua agonia, sa che nessuno potrà donargli la stessa fine. Li vedrà cadere uno a uno, davanti ai suoi occhi gelidi, e non potrà neppure permettersi il lusso di soffrire. Poi resterà solo un deserto freddo e grigio; e lui sarà ancora lì in mezzo, ancora in piedi. Null'altro". Se mai vedremo la fine di X, da anni, penso che sia proprio questo che accadrà, Subaru non può essere ucciso, è incatenato al suo amore, ai suoi ideali, a due titoli più grandi di lui (e Seishiro), al destino non solo suo, ma del mondo che lui, forse, più di ogni altro essere vivente può capire; Subaru ha la visione d'insieme, il suo essere spettatore della vita, la sua morte interiore, i suoi poteri, hanno fatto sì che lui potesse comprendere il mondo, nelle sue luci e nelle sue ombre, così semplice nel suo agglomerato di contraddizioni perché lui ascolta, lui vede, lui sente sulla sua pelle... ogni passo, ogni voce, ogni spirito, ogni sfumatura... e forse sto vaneggiando, ma vedo tramite la tua scrittura che il mio pensiero è lì, tra le tue righe, magari in un'ottica diversa, ma c'è e questo mi ha fatta tremare dall'emozione. E l'ultima goccia di perfezione al mio pensiero su Subaru, al mio affetto per lui, si conclude in quello che desidererei per lui e che probabilmente non avrà mai, ma è stato bello leggerlo, per quanto privo di speranza per lui stesso: "perché se perfino lui, nella morsa delle sue braccia, è in pace, Subaru è certo di avere ragione. Nessun morto, per quanti peccati porti con sé, merita di continuare a vivere."
In un certo senso le tue parole condannano lucidamente Subaru, e non per tua volontà, ma il mondo può leggere queste parole e trovare conforto, speranza, seppur sembri tanto macabra... io trovo che siano parole che emanano calore, che dicono una grande verità e che fanno vedere una flebile luce in fondo al Caos del mondo con tutte le sue conseguenze più o meno tristi.