Recensioni di shilyss

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Seventeen - 07/10/19, ore 11:43
Capitolo 19: Stelle in cielo e sulla terra [Brian; Gus]
Cara Nuel,

mi sento come quando si torna da un lungo viaggio e devo confessarti che mi mancheranno da morire questi personaggi, che tu hai saputo scrivere così bene. Stella si è dimostrata matura non accampando scuse che potevano fornire un appiglio. Credo che il fatto che Gus volesse fare l’amore con lei sia stato ciò che l’ha fatta decidere a troncare, perché Gus vuole fare l’amore con un corpo che lei non accetta come tale. Io non so che si prova realmente a sentirsi nella pelle sbagliata, ma capisco che se lei si sente una donna vuole fare l’amore come una donna. Steve per lei non esiste, Steve è una maschera che si è stufata di portare, ma è anche un qualcosa che potrebbe fare del male a Gus e non solo perché potrebbe essere preso in giro e picchiato, ma semplicemente perché potrebbe finire per essere legato a una persona che non lo attrae davvero fisicamente, perché qui Brian aveva ragione, Gus ha soli diciotto anni e non può davvero sapere, o meglio: non può avere la certezza che duri. A voler essere cinici, la certezza che una storia duri non la sia ha mai e l’eterosessualità o l’omosessualità o l’essere qualsiasi altra cosa non garantiscono il finale del vissero felici e contenti. Ho messo recentemente in una nota che i personaggi non sanno di essere parte di una storia, né che per loro finirà tutto bene e agiscono di conseguenza. Ecco perché Gus e Stella si sono lasciati.

La dichiarazione di Brian e Justin è molto romantica ed è di quelle che preferisco (e credo tu sappia anche il perché ^^) è privata: non ha bisogno di feste, annunciazioni e pacchianate (amo i matrimoni romantici, ma finirò senz’altro per sposarmi in comune con soli i testimoni, quindi figurati quanto mi fanno gongolare ‘sti due che si promettono cose soli in mezzo alla gente: AMO). Come amo molto il concetto di scelta della coppia (il matrimonio è un contratto civile, lo è sempre stato: poi dal Cinquecento la Chiesa ha provato a regolarizzarlo e a controllarlo, ma sempre e solo un contratto civile è, per tutti) ed è molto maturo questo approccio di scelta giornaliera, che ha un concetto differente di fedeltà. Nel senso: Brian dice “non siamo come quelle coppie eterosessuali [sic] che devono avere bisogno l’uno dell’altro…” al netto del paragone, spiega un concetto bellissimo di indipendenza e di fiducia nella coppia che può sopravvivere anche a ingerenze esterne, purché siano entro le regole del coinvolgimento fisico. Brian e Justin sono più fedeli di quanto non pensino l’uno all’altro perché hanno superato l’affaire Paul e non si sono mai innamorati dei loro partner occasionali. Si scelgono ogni giorno e se lo sono detto nel modo più dolce di tutti. Io ADORO questo finale e trovo che tu sia stata bravissima nel tessere una trama lunga, ricca di spunti, coinvolgente, emozionante e capace di far avvicinare al mondo di QaF chiunque grazie alla forza dei sentimenti che narri perché l’amore, sia esso omosessuale, bisessuale o eterosessuale è, come diceva Dante, il motore che muove le stelle ♥.

Tantissimi complimenti, è una delle storie più mature e belle che abbia mai letto su questo sito (e non ne ho lette poche) e tu hai una sensibilità spiccata nel trattare temi anche difficili (voglio il seguito del seguito/ti prego **).
Buon inizio settimana,
Shilyss :)

P.S.
Da adesso in poi mi getterò sulle shot... muwahahaa! (Si sfrega le mani soddisfatta)
Recensione alla storia Seventeen - 29/09/19, ore 13:47
Capitolo 18: Il futuro ha radici lontane [Gus; Stella]
Cara Nuel! ^^

So che non ti sorprenderai nel ritrovarmi qui ^^ visto che sei una deliziosa abitudine e sono al penultimo capitolo. Ho sempre ammirato e criticato Brian in egual misura perché è uno squalo nel lavoro e nella vita, ma qui, nonostante tifi per Stella e Gus, non ho potuto non essere concorde con lui. Tifo per Romeo e Giulietta, ma al posto di Brian avrei fatto un discorso tanto differente, alla luce della consapevolezza che mio figlio basa ogni sua scelta futura su una ragazza che potrebbe non amare dopo l’operazione? Il bello di questa tua storia sta nel fatto che Brian è quello che vogliamo, ma non è un ipocrita, non dice “peace and love” perché è giusto dirlo, ma arriva al nocciolo di una questione che sarà ingiusta quanto ci pare, ma un fondo di verità lo ha. Tra l’altro lui non è che disprezza Stella o il suo percorso, tutt’altro: solo che si fa un legittimo dubbio, perché la storia d’amore di Gus è di quelle che sarebbe complicato gestire pure a quarant’anni, al netto di ipocrisie. E questa storia non ce le ha perché Brian può permettersi (e lo fa) di sollevare un problema spinoso a costo di passare per lo str£$o di turno.

Ecco perché io lo adoro <3. Ogni tanto lo detesto, ma prevalentemente lo adoro. Leggendo prima il seguito c’era sempre quest’ombra scura sul passato di Brian, ma devo dire che il suo discorso è giusto e paterno, come paterno è l’atteggiamento verso la ditta. Come al solito Kinney mi ha rubato tutto lo spazio, ma sappi che adoro anche Lindsay e ho adorato quella gelosia/amicizia che esiste in seno a questa famiglia allargata sempre molto ben descritta. Il fatto che tu abbia scelto di far parlare Brian con dei dialoghi e di gestire la spiegazione del suo punto di vista in questo preciso modo ha reso il capitolo, che tratta un tema e un momento delicato, come sempre magnificamente scritto e appassionante. Un caro saluto, con tanta stima ^^,

Shilyss

P.S.
La vacanza a Palm Springs, awwww <3
Recensione alla storia Seventeen - 25/09/19, ore 23:02
Capitolo 17: Tutti i nodi vengono al pettine [Paul; Brian]
Cara Nuel!

Credo che questo sia il più bel capitolo di tutta la long. Non me l’aspettavo e c’è una tale dignità nella scena. Parto da Paul, perché credo che l’unico modo di analizzare bene la cosa sia partire da lui, da quest’uomo ambizioso che vive da sempre come facente parte di una minoranza e che ambisce a qualcosa di più. È bello, ricco, di successo e ha una personalità forte e decisa, tale che si rende conto dell’impossibilità della sua situazione e la affronta da uomo, faccia a faccia con Kinney. Sa che potrà perdere e, con tutta probabilità, se lo aspetta anche, ma deve fare un tentativo, deve provarci fino in fondo. La cosa tragica è che apre letteralmente il suo cuore a un rivale dall’indubbio fascino, dai modi arroganti. Amo che tra i due ci sia stima perché entrambi “valgono” come soggetti e ho amato la franchezza del loro parlarsi senza retoriche o giri di parole. Brian insiste molto su un concetto che mi è piaciuto. Quando Paul insiste per prendere la decisione per Justin imponendogli di scegliere, Kinney la mette su un piano particolare: dice “tu non puoi sapere cos’è meglio per lui” e a pensarci ha ragione, nessuno ha il diritto di scegliere “cosa è meglio”.

Quest’estrema libertà ovviamente è un’arma a doppio taglio, perché quando Brian affronta Justin davanti a Paul gioca sporco. Lo caccia sapendo che l’altro esploderà. Credo che abbia bluffato, nonostante l’otp sia quella. Il dialogo tra Paul e Kinney l’ho trovato semplicemente bellissimo. È davanti a Paul che Brian si rende finalmente conto di cosa sta perdendo, che capisce ciò che forse non ha mai voluto vedere proprio in virtù di questo stile di vita libertino e disinibito, in cui la fedeltà del cuore non è quella del corpo? E la reazione di Brian è bellissima perché è scompostamente composta – tra l’altro è bellissimo come lo descrivi quando Paul l’osserva. Rispetto ai due giganti, l’artista Justin appare come il più fragile. È un aspetto che mi piace, di lui? Senz’altro è realistico. Ci sono uomini che hanno moglie, figli e amanti e che tengono allegramente il piede in due staffe perché non vogliono scegliere. Altri che non si prendono le loro responsabilità a venti, a trenta e a quarant’anni – che poi sono una nuova età adolescenziale; certo avere quarant’anni nel 2019 non è uguale ad averli nel 1939 o nel 1949. Perché Justin dovrebbe scegliere? Brian non gliel’ha mai imposto, a Paul pareva stare bene. Sicuramente tra Pittsburgh e New York ci potrà essere stato qualche ripensamento, qualche buon proposito, ma per citarti una mia frase che ti è piaciuta tanto, la vita è imperfetta e i romanzi dovrebbero tentare di imitarla. :)
L’ho adorato.
Shilyss
Recensione alla storia Seventeen - 17/09/19, ore 13:49
Capitolo 16: Crossing Babylon [Gus; Brian]
Buongiorno Nuel!

Ci voleva proprio questa riunione di corpo e di spirito tra Brian e Justin ed è bello vederli così sazi e affiatati, anche se a farne le spese è Aidan. Non che lui sia mai contato veramente qualcosa per quella vecchia volpe di Kinney, ma la sua figura è intrisa di una dolce nota melanconica che l’opportunità offerta prontamente da Brian non dissipa del tutto. E come potrebbe, del resto? Aidan forse era innamorato del suo carismatico capo cui donava le sue attenzioni e, la sera prima, magari per una frazione di secondi ha anche creduto che potesse esserci qualcosa di più, ma Brian, nel non volere un ultimo bacio/rapporto ha dimostrato di essere un Uomo.
A proposito di uomini, è difficile resistere al fascino di Dylan. Siccome adoro Stella, ovviamente lui e la sua relazione futura con Gus mi fanno un po’ soffrire (è il Paul della situazione), ma tornando a noi è un personaggio che affascina. Usa la stessa strategia del vecchio de La Storia Infinita, quando dice a Sebastian “questo libro non è per te,” suscitando immediatamente il senso di rivalsa del ragazzino. Qui il processo psicologico è il medesimo (ed è sempre maledettamente efficace), ma a peggiorare c’è l’erotismo che emana da ogni poro di Dylan e di cui Kiki si accorge.

Come diceva Brian, cui toccava dare ragione su questo, Stella è una cara ragazza e una splendida persona, ma non si trova a suo agio col suo corpo. Gus ha diciassette anni, gli ormoni a duemila, non ha problemi a passare da una lei a un lui, ma si può essere e rimanere fedeli anche a diciassette anni, parola mia. Tuttavia Stella non è ancora disponibile sul piano fisico ed è un terreno sicuro, qualcosa che ha e che sa di non poter perdere ora, sebbene sia doloroso che il giovane Kinney si chiede come sarebbe stato avere con sé Steve, dato che lui ama qualsiasi declinazione scelga. Dylan è il mistero. Un mistero facile, senza impegni, senza domande, senza attese, senza paure. In questo momento mi sto dicendo che è inevitabile che l’attrazione tra i due ragazzi esploda (carica e tensione, punzecchiamento e osservazione contro un bacio leggero e dato a fior di labbra), ma poi penso che all’età di Gus e Stella anch’io ero impegnata. Su tutto emerge, come sempre, quanto tu sia stata veramente brava a creare legami e intrecci così profondi, capaci di coinvolgere sempre il lettore.
Un caro saluto e tanti complimenti, come sempre **
Shilyss
Recensione alla storia Seventeen - 09/09/19, ore 22:31
Capitolo 15: Evergreen [Justin; Brian]
Ciao mia cara Nuel!

Sia Justin che Brian hanno bisogno di ritrovarsi, l’uno dell’altro e questo capitolo riesce a comunicare tale concetto con una profondità francamente invidiabile. Entrambi i protagonisti passano per una sorta di personale “prova del nove” che li rende ancora più consapevoli che è il momento di ridefinire il rapporto. Chi sta insieme da tanti anni vive diverse di queste fasi, è inevitabile. Daphne pone una domanda scomoda a Justin per ottenere una reazione diversa dall’amico. Gli chiede di preferire il buon Paul (lo sai, me lo hai reso simpatico) in modo tale da farlo correre più velocemente da Brian, l’amore di una vita con cui certo, vivere è tremendamente difficile, a volte, ma fa sentire vivi.

E faccio un’illazione: ma non è che c’è un qualcosa di speculare tra la vicenda della madre di Justin e il figlio? Entrambi hanno scelto un partner con un lieve age gap e mi chiedo se sia una coincidenza. Tra l’altro, hai menzionato un tema molto caro, cioè il rapporto delle donne con la loro fertilità e la perdita di essa, in una società che guarda ancora con molto sospetto alle donne che scelgono, per le più varie ragioni, di non avere figli.

Molto bella e malinconica è anche la parte con Brian. Ed è anche romantica, sai? Hai dato un grande spessore al personaggio del barista regalandogli un passato e rendendolo rotondo, hai fatto sentire Brian meno invincibile del solito e hai fatto interrompere la tresca col ragazzo sulle note di un bacio passionale. Il finale è di una dolcezza estrema: lasci spazio all’immaginazione dopo aver fatto presente come ci sia un cambio di ruoli, ma soprattutto lasci nel lettore un senso di nostalgica tristezza per un amore che nemmeno le idee più libertine, le personalità più frizzanti, possono contenere. Brian ha una casa e anche Justin. Bellissimo capitolo, intenso e struggente. Il punto di vista di Brian, qui, mi ha veramente stesa! Buonanotte mia cara, a presto!
Shilyss :*