Recensioni di Zury Watson

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Recensione alla storia La terra è scura come i capelli di mia moglie - 07/01/16, ore 22:46
Capitolo 1: La terra è scura, come i capelli di mia moglie
Ciao :)
Inizio col dirti che ho trovato molto piacevole questa lettura.
Per tutta la narrazione ho percepito il netto contrasto tra l'ambientazione – che rasserena, ti sfiora con le sue spighe dorate, ti regala il brio del vento e profumi perduti – e lo stato d'animo dei personaggi, indubbiamente triste e tormentato. Il risultato finale è una malinconia di fondo, che esprime nello stesso momento dolore e speranza, senza esagerare propendendo verso l'uno o l'altra in maniera decisa, ma ondeggiando tra l'uno e l'altra con la lentezza di un pendolo – ritmo che collima perfettamente con l'atteggiamento compito di entrambi.

Indubbiamente sai di cosa stai parlando – non mi riferisco ai personaggi in sé, ma al mondo in cui li collochi – e lo dimostri attraverso piccoli, ma fondamentali, dettagli che rendono credibile e realistica la storia e che indicano la cura che hai impiegato per la stesura.
Il Gladiatore è una delle pellicole che guarderei e riguarderei infinite volte, perciò di ringrazio per aver dato vita a questa sorta di prequel/missing moment che mi ha permesso di sentire l'eco della voce di Massimo e di camminare con lui verso casa. Il parallelismo che hai creato è forte – leggendo l'incipit non può non tornare in mente il film – e molto, molto bello.

Non sono solita offrire dritte o pareri sul piano sintattico/strutturale/linguistico, perché non ne sarei affatto in grado, quindi, solitamente, faccio affidamento al piano emotivo, alle sensazioni che provo durante la lettura, alle riflessioni che lo scritto mi induce a elaborare e, sotto questo aspetto, posso assicurarti che hai fatto un ottimo lavoro.
C'è solo una cosa, che si colloca nella sfera delle preferenze personali e non è quindi da considerare un errore, che vorrei farti presente.
Verso la fine scrivi: "La sua pelle è morbida contro la sua". Quel "sua", ripetuto a distanza così ravvicinata, disturba un po' l'armonia e l'equilibrio dello scritto. Forse sostituirei con "La pelle di lei" o anche semplicemente "La pelle", perché si capisce ugualmente il senso vista la precisazione che fai dopo.

Ti rinnovo i complimenti e spero di poter leggere presto altri tuoi scritti.
Alla prossima!