Recensioni di Flora

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Recensione alla storia I kiss your hand. I kiss your lips. Wherever forever is, I will love you - 28/11/15, ore 05:31
Capitolo 1: I kiss your hand. I kiss your lips. Wherever forever is, I will love you
Ok, con questa storia mi hai stesa. Uccisa. Kaputt.
Davvero, non è un modo di dire, ho il cuore stretto, e sono stordita e ubriaca di bellezza e dolore - beltà e sofferenza, come questi personaggi così magnifici, così larger than life.

Parti con una citazione da "Il Gladiatore" e già conquisti la mia piena attenzione, come potrai ben immaginare. E la citazione è perfetta, perché il sogno di Roma non apparteneva solo a Marco Aurelio, ma anche a quel Cesare creatore/distruttore che, con gli antichi imperatori, condivide il nome e gli intenti.
Quanto magnifico e beffardo può essere il destino.
Cesare Borgia - il Valentino - assurge a figura mitica dopo la sua morte, ma agli occhi di Lucrezia è ancora e solo l'amato fratello che le viene strappato - vincitore per sempre, nella cella consacrata che è il suo cuore.
Cesare-creatore che con lei aveva originato un universo privato e segreto, conosciuto solo a loro - unico, bellissimo e grottesco, per citare le tue esatte parole.
Ora Cesare è morto e quell'universo è crollato, sotto il peso di macerie che non potranno più sollevarsi dal cuore in frantumi di Lucrezia. E quelle parole nel titolo... eccolo il vero epitaffio di Cesare - non gli elogi degli alleati o le ingiurie dei nemici, ma soltanto le parole della loro lingua privata, quelle parole rivolte solo a lei.
Quante belle immagini in un pezzo così breve: il cristo deposto sul letto di foglie, il mostro mai dato al mondo, il sole che scompare. Un arazzo di parole preziose che trasudano bellezza, in un contrappunto perfetto con la narrazione.
So che mi rimprovererai per i "complimenti" ma in realtà non lo sono. Mi limito a constatare quello che vedo, e sono pronta a difendere questa mia posizione con le unghie e coi denti. tiè!
Ok, scusa la nota finale virata al ridicolo, era per sdrammatizzare^^ Per farmi perdonare, niente note stavolta, perché non ce ne sono.
Recensione alla storia Birdsong - 07/11/15, ore 20:11
Capitolo 1: Birdsong
Questa flash l'avevo trovata deliziosa la prima volta che l'avevo letta, e la trovo deliziosa ora, in una rilettura più attenta.
Un gioiellino delicato e raffinato, narrato in punta di penna.
Dipingi una scena molto visiva, par di vederli mentre salgono le scale, ridendo e danzando leggeri, Cesare che la solleva in mille giravolte e lei che risponde con i piccoli cinguetti della gioia e dell'amore.
C'è letizia, c'è passione, c'è malizia innocente, struggimento e desiderio. E' tutto molto palpabile, e lo ritrovo nelle immagini che dipingi, nei loro gesti così eloquenti.
Molto bello il continuo accostamento con l'immaginario legato agli uccelli - nella mia mente le due figure perdono i connotati umani e diventano due splendidi uccelli del paradiso, nell'ultimo maestoso volo prima della caduta.
Avrei voluto sentirli "parlare" di più, parlarsi tra loro nel loro linguaggio privato - il canto che diventa parola - non fermarmi ai soli pensieri, ma credo di capire che sia la descrizione di una scena della serie, e dunque ti sei probabilmente attenuta a essa. Mi piacerebbe ancor di più vedere ciò che accade dietro la porta che si chiudono alle spalle, ma a quello posso sopperire con l'immaginazione. :)
Ti segnalo un piccolo refuso e un consiglio:

ma nemmeno allora l'abbandonerà, si corregge, perché perché non v'è distanza fra loro (ripetizione di "perché")

Ma non hanno occhi per nient'altro che non sia l'amore mentre salgono in alto, però, senza scambiarsi una sola parola. (sia "ma" che "però" sono avversative, dunque una è ridondante, eliminerei o l'una o l'altra)
Recensione alla storia We can dance. In desire - 09/10/15, ore 04:50
Capitolo 1: We can dance. In desire
Che ricchezza di temi e immagini, mi sento stordita, e anche un po' ubriaca: di bellezza, di sensualità animale. Di deliziosa volgarità.
Un po' come Cesare, che era tutto questo, apertamente e senza vergogna.
Un po' come Lucrezia, che lo era forse in modo meno sfacciato, ma forse per questo ancora più pericoloso e intrigante.
La danza... ha la forza dirompente di un amplesso - una scopata - che nulla lascia all'immaginazione.
E quanti rimandi, quanta cura nei dettagli, persino in un brano così breve (ma dal 'peso specifico' molto più alto della sua brevità).
Dopo averti letto alle prese con queste due creature sconcie e dilette, non ti nascondo che provo un irrefrenabile desiderio di vederti di nuovo alle prese con loro in una original storica di ampia gittata - insomma, un racconto lungo- dove potermeli godere a volontà.
A volte i desideri si avverano.