Recensioni di Flora

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Recensione alla storia the two halves of my heart(h) - 20/12/15, ore 08:23
Capitolo 1: the two halves of my heart(h)
Quello che penso di questo pezzo già lo sai - l'ho analizzato in ogni suo più piccolo anfratto, amandone ogni parola e sfumatura - ma ho piacere di lasciarti un segno anche qua, nella missione che mi sono prefissa di recensire ogni virgola che hai scritto. :D

Ritengo questo racconto uno dei tuoi migliori - se non il migliore in assoluto; tutto è in perfetto equilibrio, a creare un tableau a tinte forti, che scuote ed emoziona a più livelli: dai sensi più subliminali a quelli più concreti e terreni, lasciando una vera e propria impronta nella mente, come un'acquaforte incisa direttamente nel cervello.

Al di là del lavoro di ricerca e approfondimento sugli antefatti di questa storia (nei quali, poi, hai messo abbondantemente del tuo, con una serie di invenzioni azzeccate) la vera protagonista del racconto è l'atmosfera: gotica, morbosa, inquietante, carica di seducenti e terrificanti minacce.
Ogni cosa contribuisce a creare questa sensazione composita, e nulla è lasciato al caso: lo stile, che rieccheggia la complessità e ampollosità del racconto vittoriano senza tuttavia mai scimmiottarlo, e mantenendo la scorrevolezza e chiarezza di una sensibilità più moderna; le immagini - forti e stranianti, estremamente visive, che riecheggiano i colori saturi e i contrasti del film, che a sua volta era visivamente magistrale; e, soprattutto, la scelta del punto di vista, che più originale e azzeccato non poteva essere.
La magione avita - così importante da dare un nome a tutta la vicenda - assurge al ruolo di protagonista, di madre chioccia che accoglie e protegge e che - quando necessario - punisce senza pietà.
Più volte durante la lettura ho dovuto soffermarmi a pensare che la voce narrante era quella di una cosa e non di una persona, tanto forte era la vitalità di quei pensieri, di quegli impulsi.
Certo non era un punto di vista facile - così 'altro da umano' che il rischio di banalizzarla era fortissimo - ma tu ci sei riuscita alla grande e per me, ormai, Crimson Peak non è soltanto le quattro mura che hanno accolto l'amore - e poi la tragedia - di Thomas e Lucille, ma è la loro madre, la loro anima - la guida sicura nella tempesta della loro vita.

I personaggi sono meravigliosamente IC: la determinazione tenera e insana a un tempo di Lucille, la sua forza e la sua fragilità; l'innocenza e il candore di Thomas, e il suo estro, il suo desiderio di vita; mi è parso di vederli, allacciati come due farfalle oscure nella soffitta, unico cuore pulsante di un mondo in rovina.
Li amavo prima e grazie al tuo pezzo li ho amati di più, tanto da non tollerare il pensiero di come sia finita la loro storia, così ingiusta di fronte alle premesse che tu così abilmente hai tratteggiato.

E niente, è tutto perfetto e bellissimo, e io amo ogni parola. <3
Recensione alla storia New York, New York - 09/10/15, ore 04:25
Capitolo 1: New York, New York
Ecco, questa è veramente una botta nello stomaco. E io amo essere colpita forte, quindi... ben fatto. Davvero ben fatto.
un brano abrasivo, come carta vetrata su pelle morbida - abrasivo come il loro rapporto, di cui il film mostra solo i cocci ormai rotti, le lamiere contorte di un incidente dopo che i corpi sono stati rimossi. Tu, qua, ci mostri il momento in cui la porcellana è stata ridotta in mille pezzi, ci fai udire lo schianto dell'auto scagliata a cento all'ora contro il pilone di cemento.
Ed è tutto perfettamente plausibile, i semi di questa scena erano lì, presenti nel film, tu hai saputo coglierli e dare una visione a quel sottotesto autodistruttivo che sembra avvelenare questi due personaggi.
Anche lo stile che hai usato è abrasivo, non nasconde nulla, e il pudore non si addice a Brandon e Sissy, si sono spinti oltre il pudore, in un terreno scivoloso intriso di disprezzo, alimentato da un desiderio che rinnegano, e che per questo li avvelena. L'hai reso in modo perfetto, e adoro quando un autore sa sporcarsi le
mani, rimestare nel torbido senza paura.
Vi sono immagini azzeccatissime, che mi rimarrano impresse per chissà quanto: i singhiozzi di coccodrillo, gli squittii, il miagolio di sissy. Il disprezzo di Brandon, che forse in realtà è solo verso se stesso.
Devi scrivere ancora di loro, inquadrarli di nuovo nella tua lente impietosa, perché sotto quella lente io li sento respirare.
(Recensione modificata il 09/10/2015 - 04:27 am)