Recensioni di Spica6277

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Recensione alla storia Dasty e Oli - 16/02/15, ore 22:43
Capitolo 1: odioso sykes
Cara dastiny,
avrai sicuramente visto la bandierina arancione, quindi spiego le motivazioni per cui l'ho scelta.
Scrivo questa recensione nella speranza che tu la prenda per la critica costruttiva che vuole essere, e non per un'offesa o altro. Non voglio essere la saputella di turno, ma aiutarti a migliorare.
Allora, la storia potrebbe essere carina, ma la trama è un po' trita e ritrita... Solo che dopo parecchi anni di vagabondaggi per efp ho ormai imparato che quando si scrive una storia su un gruppo musicale si tende a fare in modo che tutti (o almeno il cantante) vadano dietro alla protagonista, quindi fingerò di non avere niente da dire in proposito. Tolto questo, i problemi che trovo nella tua FF riguardano quasi esclusivamente la lingua, la forma e la grammatica.
Innanzitutto, ti consiglio di usare l'editor di efp per dare una forma definita al testo. Accanto al form in cui va inserito il testo del capitolo da pubblicare c'è un link che porta alla pagina dell'editor e, credimi, è davvero uno strumento utile. Grazie a quello, puoi segnalare al sito -in un codice chiamato HTML- come visualizzare il tuo testo, andando quindi a capo o con diversi stili e grandezze di scrittura. Io l'ho subito trovato semplice da usare, quindi prova a darci un'occhiata.
Come seconda cosa, è sbagliato scrivere i dialoghi fra i personaggi come se fosse il copione di un teatro. Non credo che tu abbia mai letto un libro definibile tale che sia scritto in questo modo... Se mi sbaglio dammi un titolo e un autore, perché sarei davvero sorpresa di sapere che ne esiste uno. Posso capire che sia più semplice e immediato per te, ma è a dir poco fastidioso da leggere. Eliminando questo copione ti troverai ad avere tra le mani una storia scritta molto meglio. E, cosa importantissima, ti prego di non mettere faccine. Quella che dovresti scrivere è una fan fiction, non un sms alla tua amica del cuore, le faccine sono profondamente irritanti in questo contesto, come la forma a copione dei dialoghi, e sono una cosa che non troverai in un libro normale, o in un articolo di giornale, o in qualsiasi pezzo di carta.
Una cosa che trovo a dir poco insensata è la censura iniziale della parola "cazzo", poi ripetuta senza problemi... Decidi, o la censuri o no.
Sempre riguardo al linguaggio, sarebbe una buona decisione renderlo più credibile. Se io osassi anche solo pensare di rivolgermi a mia madre con il tono della protagonista della storia, mi prenderebbe a badilate. Nessuna persona normale si metterebbe a rispondere in quel modo. Credo che un discorso a parte vada fatto per le frasi prima, in cui scrivi "mia mamma che scassa. Quanto cazzo rompe oh." Cominciamo dal concetto generale: che cosa significa? Cosa dovrebbe far capire al lettore? Ci ho messo qualche minuto a capire che forse volevi intendere che la madre della protagonista la stesse chiamando, dandole fastidio, ma non ne sono ancora del tutto sicura.
Oltre a questo, ti consiglierei di non scrivere parole che non conosci, o perlomeno di informarti su come si scrivano prima di inserirle in una tua storia. Scrivere come nota dell'autore, tra parentesi e oltretutto nel bel mezzo del capitolo che non sai se hai scritto giusto non fa di certo una bella impressione. Extention, leggings... Credo siano parole basilari, soprattutto perché riguardano cose usate spesso, quindi non saperle scrivere mi sembra piuttosto grave.
Una cosa che molta gente tende a fare (te compresa, purtroppo) è descrivere fin troppo nei dettagli i vestiti indossati dai personaggi. Un po' va bene, giusto per dare l'idea, ma stare lì a specificare ogni minima cosa è eccessivo, soprattutto se scendi talmente tanto nei particolari da descrivere il make-up. A nessuno cambia la vita se la protagonista si mette il mascara o no, quindi non dai più corpo alla storia, ma annoi la persona che legge.
Stesso discorso vale per il fatto che la protagonista abbia fatto palestra (altra aggiunta fra parentesi inutile, a mio avviso) o il fatto che la migliore amica della protagonista si sia trasferita "qui" -ovunque sia "qui"- da quattro anni. Possono essere informazioni in più se inserite nella storia con un minimo di contesto e in modo da renderle interessanti, ma così decisamente no. E i numeri si scrivono sempre per intero, nelle storie, a meno che non sia per indicare un anno.
Passando alla parte più grammaticale, stai attenta alla concordanza dei verbi, soprattutto in casi come "lei era italiana ma si è trasferita", che non ha molto senso di per sè.
Una cosa che mi ha fatto morire internamente è stato leggere "uscì". La prima persona singolare del passato remoto di un qualsiasi verbo che suona come "i", in realtà si scrive "ii". Se scrivi "ì", indichi la terza persona singolare, e il significato è quindi completamente diverso. Quindi, "uscii" e non "uscì", mi raccomando.
In più, sarebbe meglio se rileggessi con attenzione il capitolo, in modo da poter sistemare distrazioni di battitura (le "amare converse" mi hanno fatto ridere come una disgraziata) e la punteggiatura. Una cosa da controllare sicuramente sono le virgole. O ne metti troppe, o metti troppo poche. Dopo un po' si tende a perdere il filo se non metti delle virgole. Come "trucco" per capire dove metterne una pensa a come parlerebbe una persona se leggesse la frase a voce alta. Non direbbe ogni frase tutta d'un fiato, ma farebbe pause e cambi di intonazione, ed è proprio in corrispondenza di questi che spesso (non sempre ma spesso, mi raccomando) va messa una virgola. Anche per i punti dovresti fare attenzione, dato che ci sono molti casi in cui la frase sarebbe conclusa ma tu prosegui come se nulla fosse, ed è abbastanza confondente. Oltre a questo, a volte manca lo spazio dopo un segno di interpunzione, in genere nel caso dei due punti o delle virgole.
La cosa che mi da più fastidio è che la stragrande maggioranza di questi errori potrebbe essere comodamente corretta dopo una rilettura del capitolo, e il fatto che siano rimasti nella versione "ufficiale" fa intuire che tu non abbia affatto controllato. Scrivere di getto è semplice, è vero, ma è sempre meglio rileggere per assicurarsi di non aver scritto qualche cavolata. Non rileggere, a mio avviso, è un segno di menefreghismo da parte dell'autore: è un po' come dire che la storia non merita nemmeno l'attenzione di una rilettura per sistemare eventuali errori.
In compenso voglio complimentarmi con te perché, nonostante tutto, noto con grade piacere che hai mantenuto per tutto il capitolo il passato remoto, non saltando da un tempo verbale all'altro come moltissime persone tendono a fare nella scrittura delle proprie ff.
Detto questo, spero prenderai in considerazione le varie modifiche che ti ho proposto e rileggerai il tutto con maggiore attenzione, in modo da correggere tutti gli errori e rendere questa ff migliore.
Non ritengo di essere stata maleducata, anzi... Quindi in caso leggessi questa recensione e dovessi decidere di rispondermi, ti invito a fare lo stesso e non sparare insulti o sentenze. Grazie mille e buona serata!
-Spica