Recensioni di My Pride

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Recensione alla storia Dicevi che non ti saresti mai pił innamorata - 30/08/15, ore 11:23
Capitolo 1: Dicevi che non ti saresti mai pił innamorata
GIUDIZIO PER AVER PARTECIPATO AL CONTEST «WALKNG TOGETHER ON PARALLEL LINES»
«DICEVI CHE NON TI SARESTI MAI PIÙ INNAMORATA» DI MUSATALIA CON UN PUNTEGGIO DI 8.1

Gli occhi di Roy sembrano contemplare un terreno in cui è appena stato piantato un seme, non la tomba del suo maestro: lui sa che un giorno vedrà un albero crescere rigoglioso dove ora c’è solo polvere. «Scusa. Ho finito per annoiarti parlandoti dei miei stupidi sogni»

- Sviluppo della trama e dei personaggi
Che dire? Non so, magari sono io, ma in certi punti ho trovato il comportamento di Riza un po' forzato, in particolar modo quando si parla dell'amore che prova per Roy.
Sono del parere che ognuno ha una propria visione approfondita di un personaggio al quale si affeziona irrimediabilmente più degli altri, andando a scavare nel suo animo per trovarne le mille sfaccettature che nemmeno l'autore originale ha voluto far vedere al resto del pubblico, però, non so, io al principio ho sempre visto Riza provare un certo rispetto per Roy e non propriamente amore. Rispetto e anche gratitudine per quanto fatto, una lieve sorta di profonda amicizia per quel ragazzo che ha sempre visto a casa e in compagnia di suo padre, con il quale forse ha persino passato più tempo di lei proprio per quell'alchimia che ha sempre preso il sopravvento sulla vita di quell'uomo; quindi, almeno secondo la mia visione dei fatti, premere in particolarmente sull'amore che prova per lui mi è sembrato quantomeno forzato.
Avrei compreso molto di più questo tipo di scelta se la storia fosse stata ambientata in un periodo molto più recente, con Riza che ha già vissuto abbastanza tempo accanto a Roy per comprenderlo nel profondo e far evolvere quel rispetto e quell'amicizia in qualcosa di più profondo, qualcosa da coltivare poco a poco, qualcosa che avrebbe potuto darle il conforto di avere accanto a sé un uomo con il quale condividere sogni, dubbi e paure, desideri e giorni passati a lottare per un futuro migliore come promesso dinanzi alla tomba di suo padre quel lontano giorno in cui era solo una ragazzina.
Per quanto riguarda il tema del contest, diciamo che esso è stato centrato e non. Riusciamo a vedere in lontananza questo parallelismo, il modo in cui Riza sente di essere vicina a Roy e di camminare al suo fianco, ma esso sembra quasi una base, anche se è indubbio che Riza non dia voce a questo amore che prova nei confronti del futuro Colonnello al quale sarà fermamente devota. Però, e lo ammetto, avrei preferito che determinate cose venissero spiegate molto di più, che il tema centrale venisse richiamato con più passione, così da lasciare anche nel lettore quello slancio che sembra provare la bella Hawkeye e che, pur arrivando mentalmente, non riesce ad essere sentito e vissuto per quanto riguarda il resto. Magari sarò io, ma non sono riuscita ad emozionarmi tanto quanto speravo di fare, visto che avrei voluto vedere momenti e passioni struggenti che qui, pur essendo una storia leggera che ci narra di uno sprazzo di cui si parla davvero poco - ovvero l'adolescenza di Riza o comunque l'apprendistato di Roy a casa del maestro, argomenti che mi toccano nel profondo e di cui vorrei leggere in tutte le sfaccettature -, non sono riuscita a vedere come avrei voluto realmente. Un vero peccato, perché c'erano spunti interessanti che, se ampliati, avrebbero innalzato il livello caratteriale della trama.
Alcune drabble risultano però evocative, in cui si sente quell'abbandono non solo fisico, ma anche spirituale: vediamo una Riza sfatta, proprio come il letto in cui c'è ancora l'impronta di Roy, una Riza che ha perso il padre da pochi giorni e altrettanti dopo è stata lasciata sola senza nemmeno più quel segreto che aveva gelosamente custodito per così tanti anni, rimuginando ancora e ancora su quanto abbia fatto Roy e sul fatto di chiamarlo o meno; ironico, poi, che quando si decida a farlo lui non ci sia, come se fosse stato semplicemente un'ombra di passaggio nella sua vita e sia sparito con la stessa facilità con cui, giorni dopo, sembra essere sparita la pioggia. Il sole che si alza in cielo per lei è un nuovo inizio, un barlume di speranza e calore al quale lei si aggrappa prima di gettarsi alle spalle la sua vecchia vita, rincorrendo quella strada che la porterà in seguito, anche se per il momento non lo sa, a ritrovarsi al fianco di quell'uomo che le sembra così sfuggente, condividendo con lui gli anni della sua scalata verso quel sogno condiviso dinanzi ad una tomba e poi su un campo di battaglia.

- Stile, sintassi & grammatica
Ho trovato alcune frasi molto dirette e caustiche. Se da un lato può essere utile per dare un impatto decisivo a determinate frasi, dall'altro è uno stile di narrazione che proprio non gradisco. In questo modo ho sempre la sensazione che la storia venga letta ad elenco, che le azioni e i pensieri dei protagonisti vengano spezzettate e che non ci sia una continuità diretta, sensazione dovuta principalmente al fatto che, in queste sette drabble - perdonami, ma non saprei in che altro modo chiamare questi spezzoni -, la maggior parte dei periodi venga chiusa da punti e basta. Tipo come se si trattasse solo di Oggetto/Soggetto/Verbo.
Nelle prime drabble della raccolta non accade, o almeno non con questa prepotenza, quindi si leggono abbastanza fluidamente, ma ammetto di aver storto un po' il naso per quanto riguardava le restanti, soprattutto per quanto riguarda quella datata Giovedì e anche Sabato. Purtroppo è un mio limite: per quanto a volte sia molto più di impatto troncare un periodo in quel modo per determinati tipi di storie, non riesco a farmelo piacere.
Nessun particolare problema a livello grammaticale, semplicemente, nelle frasi riportate di sotto, si tratta di scelte non prprio condivise e di frasi in cui andrebbe meglio qualche altra parola al posto di un'altra per la fluidità e la melodia del testo:

Sottotenente Roy Mustang → Non vorrei sbagliarmi, ma mi sembra che, parlando proprio del fatto che Riza accenni al suo intimo segreto, Roy non sia ancora andato in guerra e non abbia dunque imparato l'alchimia del fuoco, il cosiddetto intimo segreto di Riza. Essendo da poco uscito dall'accademia militare, o almeno così si presume durante la storia, mi sembra strano che abbia già il grado di Sottotenente (grado che ricopre Havoc più avanti nella brigata, quindi, per quanto sia un grado inferiore, non è di certo assegnato ai novelli freschi d'accademia)
Vasca da bagno vuota/casa vuota → Cercherei un sinonimo per una delle due, poiché sono ripetute a distanza troppo ravvicinata per essere ignorate come se nulla fosse
è piovuto → Per quanto venga accettato sia questo che l'altro modo con l'ausiliare avere, devo dire che preferisco di gran lunga leggere ha piovuto, poiché lo trovo molto più orecchiabile
L’ha visto pochi giorni fa → L’ha visto pochi giorni prima
il suo naso traccerà di nuovo il profilo del suo volto → Qui ammetto di non aver capito perché tu abbia scritto che è il naso a tracciare il profilo del volto che presuppongo sia di Roy

- Parere personale
Non mentirò dicendo che non mi sarebbe piaciuto poter leggere qualcosa di più, uno svolgimento un po' più grintoso dell'intera trama, visto che si tratta di tante piccole storie suddivise in giorni e, per la precisione, in una settimana, a parte l'ultimo in cui si parla di una domenica qualunque ambientata in un anno qualunque.
Con questo, e metto subito le mani avanti per non essere fraintesa, non sto dicendo che la tua storia fosse brutta, anzi, tutt'altro; però, per i miei gusti, mancava quel pizzico di pepe in più che avrebbe potuto darle carattere, quel qualcosa che mi avrebbe davvero resa soddisfatta e che sarebbe stata raggiunta se la storia avesse preso una piega diversa, ampliando, come detto in precedenza, determinati passaggi. Perché sono piccoli frammenti che danno un'idea di cosa sia accaduto, frammenti di cui si vuole sapere di più, attimi di un paio d'anni vissuti insieme per un determinato motivo, e giorni trascorsi per una cosa che li accomunava, ovvero l'alchimia del fuoco.
Se non si fosse trattato di varie storie suddivise per giorno - per quanto apprezzi ugualmente l'idea un po' originale di farlo, così da mostrare brevi momenti di tutto ciò -, il mio gradimento personale sarebbe stato decisamente maggiore per un fattore legato strettamente al voler sapere di più dell'adolescenza e del modo in cui questo amore che prova Riza nei confronti di Roy si sviluppa.
Recensione alla storia Cuore Ghiacciato, Anima in Fiamme - 09/03/15, ore 12:39
Capitolo 1: Cuore Ghiacciato, Anima in Fiamme
GIUDIZIO PER AVER PARTECIPATO AL «MAHJONG CONTEST - III° EDIZIONE»
«CUORE GHIACCIATO, ANIMA IN FIAMME» DI REDLOLLY

Passavo le giornate sui libri, cercando di ingombrare la mente il più possibile per non pensare a mio fratello, quando in realtà era proprio allo scopo di trovare un modo per ricongiungermi a lui che straziavo in quel modo il mio cervello.

- Sviluppo della trama e dei personaggi
Indubbiamente i primi due prompt ci sono e sono stati usati, questa la cosa che balza subito all'occhio anche solo leggendo il titolo con cui si apre la storia e l'accenno ai fiori e alla primavera. Anche gli accostamenti successivi, nel parlare di Edward come un'anima diversa da quelle che popolano quella specie di limbo ghiacciato, un'anima in fiamme che sembra bruciare nel cuore ghiacciato dell'inverno, e quelle voci che martellano Alphonse fino a chiedergli di uccidere il fratello per far sì che loro lo amino in quel luogo di morte e perdizione, fanno benissimo da sfondo per il tema che era il centro stesso del contest, dunque direi che la traccia è stata perfettamente rispettata.
Mi preme subito dire una cosa prima di parlare di tutta la narrazione successiva, ecco. C'è un piccolo però su alcuni passaggi che riguardano Alphonse. Allora, per quanto Alphonse sia obiettivamente molto più sensibile di Edward su determinate cose - per quanto il nostro Acciaio abbia una sensibilità tutta sua, che spesso e volentieri non vuole dimostrare per non apparire debole -, dire che è troppo sensibile pure per combattere mi sembra un tantinello troppo. Insomma, sappiamo che, bene o male, anche il minore degli Elric ha il suo lato “sadico” - ma sì, utilizziamo questo aggettivo, direi che per il momento calza a pennello -, pur cercando sempre di risolvere le cose con la dovuta calma e pazienza - facendo le veci del fratello maggiore e provando al tempo stesso a far sì che Edward veda il tutto sotto un'altra prospettiva -, non si fa poi molti problemi ad usare la forza nel momento del bisogno, cosa che lo si vede fare sia nell'anime del 2003 sia nel manga e, in seguito, anche nel film “Il conquistatore di Shambala”. Certo, lì lo vediamo che si lascia un po' prendere dallo sconforto quando vede una bambina schiacciata da un palazzo e prova persino a battere le mani per “riportarla in vita”, ma chi non lo farebbe, dopotutto? Non è umanamente possibile restare impassibili davanti a scene del genere. Quindi, almeno su questo punto di vista, Alphonse mi è parso descritto un po' OOC e decisamente troppo sensibile di quanto non sia in realtà. Parli di quanto sia un uomo debole e sensibile a differenza di Edward, ma direi nemmeno molto. Forse, con una descrizione un po' più cruda delle sue emozioni, quella sensazione che ho provato potrebbe essere eliminata.
Non ho potuto difatti fare a meno di associare la sua debolezza a tutta la narrazione, cosa che mi ha fatta un pochino storcere il naso, conoscendo Alphonse. Giacché poi è cresciuto, dunque abbiamo a che fare con un uomo, la percezione è ancor più disarmante, sapendo che, comunque, il minore degli Elric non è mai stato debole come sembra lui stesso affermare. Anzi, era persino più forte di Edward, fisicamente - sia con che senza armatura, mi par di ricordare, perché c'era una gag che si basava sul fatto che lui bevesse molto latte da bambino -, dunque l'associazione sensibile=debole, non sta molto in piedi pensando aquell'Alphonse. Avrà anche perduto i suoi ricordi del viaggio compiuto insieme a Ed, ma la personalità resta.
La trama è invece coerente con la scelta di cominciare il racconto con un sogno. Si apre con Alphonse che si trova tranquillo in un prato, che si gode la primavera e si lascia accarezzare dalla brezza, e poi lo vediamo improvvisamente alzarsi per inseguire quello che, almeno ai miei occhi, è parso un po' come un fuoco fatuo, dunque già da questo momento si capisce che sta per succedere qualcosa; difatti la primavera lascia spazio ai rami ghiacciati dell'inverno, alla neve che pesa nel cuore e sul corpo, al gelo che investe tutto e non lascia scampo, fino al raggiungimento di quello che appare come un limbo in cui sono finite tutte le vittime dell'altra parte del portale, molto probabilmente. Persino Edward, l'unica anima che appare corporea e che sembra emanare calore in quel mondo ghiacciato. Tutto molto lineare fino alla seconda parte, dove la storia ritorna su un piano reale e si discosta da quello onirico di cui solitamente sono caratterizzati i sogni, spedendoci a casa di Al.
Ammetto, però, che in certi punti la narrazione cadeva un pochino nell'infantile, come se l'Alphonse uomo lasciasse spazio all'Alphonse ragazzo che aveva perduto il fratello anni addietro senza nemmeno avere ricordi ben precisi del perché, e lo si può ben notare dal modo in cui gli si rivolge, lasciandosi prendere da quell'irruenza tipica degli adolescenti e impuntandosi sulla decisione di restare insieme al fratello ormai ritrovato in quel limbo ghiacciato; in sogno non abbiamo percezioni chiari, non abbiamo una vera e propria coerenza con ciò che siamo e ciò che non siamo, e forse è anche per questo motivo che Alphonse appare così quando si rivolge a Edward, desideroso di restare con lui dopo tutto quel tempo che aveva passato a cercarlo. Una sorta di premonizione? Probabile, giacché poi si sveglia in casa propria, con la sensazione che il suo stesso corpo stia andando a fuoco quando invece è madido di sudore e nel buio più totale. E, come se non bastasse, decide addirittura di suicidarsi, dando fuoco a tutto. Non ci vuole un genio per capire che cosa sia passato nella mente del giovane Elric dopo aver fatto un sogno come quello, dove Edward l'aveva già preceduto, essendo morto al di là del portale.

- Stile, sintassi & grammatica
Una cosa che con la grammatica c'entra poco: c'è un errore di formattazione su Word per quel che riguarda i punti di sospensione. Se ci fai caso, ricopiando la storia ti escono le lineette rosse che te lo segnano come errore, poiché Word li divide automaticamente e sembrano distanziati gli uni dagli altri quando invece non è così. Te lo appunto per puro scopo illustrativo. Inoltre, dopo i tre punti sospensivi, ci vorrebbe la lettera minuscola. Lo segnalo in queste note e non in tutti i passaggi che vedrai poco più sotto, poiché altrimenti dovrei appuntarli tutti e si tratta di cose che potrai trovare semplicemente con una rapida rilettura della storia.
Lo stile mi ha piacevolmente sorpresa. Il sogno di Alphonse appariva abbastanza vivido, anche se in alcuni passaggi avrei dato un po' più atmosfera onirica al tutto per renderlo più... fiabesco, per così dire. Giacché ci troviamo in una sorta di altra dimensione, se così la vogliamo intendere, mi sarei concentrata su questo punto di illusione e disillusione, rendendo netto il contrasto che divideva le due cose e il punto di incontro dei fratelli stessi. Però, ciononostante, la narrazione è stata ben strutturata, in linea con l'ambiente che non un vero e proprio mondo.
Ottima anche la grammatica, giusto qualche pecca per quanto riguarda qualche parola che stona e un po' di punteggiatura, ma potrai capire meglio di cosa parlo leggendo ciò che ho appuntato qui di seguito:

C’erano fiori attorno a me → Magari è una mia impressione, ma così posta la frase mi suona un pochino stridente alle orecchie. Cambierei un po' l'ordine delle parole per renderla più godibile e fluida
Tanti, tantissimi fiori, fiori di primavera, fiori di ciliegio che ondeggiavano al tocco di una brezza tiepida → Tanti, tantissimi fiori: fiori di primavera, fiori di ciliegio che ondeggiavano al tocco di una brezza tiepida
e le sue parole erano latte e miele per me → e le sue parole erano latte e miele, per me
Camminavo lentamente, sorridendo estasiato, fino a che non trovai → Seguendo la logica della narrazione e il tempo inserito poi, la frase andrebbe così: “Camminai lentamente, sorridendo estasiato, fino a che non trovai”
un alberello che per un qualche motivo sconosciuto mi piaceva più di tutti gli altri → un alberello che, per un qualche motivo sconosciuto, mi piacque più di tutti gli altri
Mi venne in mente di mandare tutto all’aria → Alphonse, qui, sta ricordando quando studiava come un forsennato per ricongiungersi a Edward, dunque il passato remoto non lo trovo corretto
maledettoScambio Equivalente → Spazio mancante dopo “maledetto”
Alzai piano gli occhi → Alzai gli occhi
forse ero allucinato dall’alcool, anche se non era mia abitudine bere fino a svenire → Molti anni dopo la fine dell'anime 2003, okay. Ma quanti anni ha esattamente, Alphonse? Dal modo in cui inizialmente viene descritto, sembra ancora un giovane ragazzo, massimo sui quindici o sedici anni come lo era Edward, invece poi parli di come lui sia un uomo debole e sensibile e di come sia diventato un adulto a differenza dell'Edward adoloscente che si ritrova dinanzi. Una nota potrebbe dare una mezza idea
Corsi, fino a che le gambe diventarono → Corsi fino a che le gambe diventarono
mi colavano senza controllo sulle guance segnandole con una linea tiepida → mi colavano senza controllo sulle guance, segnandole con una linea tiepida
Non era più primavera, ora era inverno, un inverno gelido, che poteva → Non era più primavera: ora era inverno, un inverno gelido che poteva
La timida fiamma, che invece mi aveva accompagnato fino lì brillando nel mio petto sembrava essersi spenta, → La timida fiamma che invece mi aveva accompagnato fino lì, brillando nel mio petto, sembrava essersi spenta
I miei visceri → Mi suona un po' male. Meglio “le mie viscere”
Osservai meglio provando a ricacciare indietro le lacrime, tentando di riaccendere quel piccolo fuoco che sembrava essere la mia unica possibilità. → Osservai meglio, provando a ricacciare indietro le lacrime, tentando di riaccendere quel piccolo fuoco che sembrava essere la mia unica possibilità
Finalmente l’ombra di un sorriso stanco increspava le mie labbra → Finalmente l’ombra di un sorriso stanco incurvava le mie labbra
La mia gioia però si spense subito → La mia gioia, però, si spense subito
tuttavia c’era qualcosa che non andava in loro → tuttavia in loro c’era qualcosa che non andava
i loro pied → piedi
Erano solo anime vuote, impalpabili, inerti, e più le guardavo e più sentivo il ghiaccio farsi strada dolorosamente nel mio petto → Erano solo anime vuote, impalpabili, inerti; e, più le guardavo, più sentivo il ghiaccio farsi strada dolorosamente nel mio petto
Non sembrava cambiato per niente, e mentre io ero diventato un adulto, quello che avevo davanti era rimasto → Non sembrava cambiato per niente e, mentre io ero diventato un adulto, quello che avevo davanti era rimasto
Nii-san → Lo so, lo so che nella versione originale lo chiama così, però, trattandosi di una storia italiana in un fandom italiano - in cui molti nemmeno sanno il significato della parola stessa -, avrei preferito molto di più che si usasse un comunissimo “fratellone”
Per la seconda volta mio fratello non proferì parola → Per la seconda volta, mio fratello non proferì parola
in una pesante armatura, e riuscivo a muoverla senza difficoltà → in una pesante armatura e riuscivo a muoverla senza difficoltà
Alla fine hai visto che ho mantenuto la promessa? → Alla fine ho mantenuto la promessa, hai visto?
ripetei gridando con la voce che mi si strozzava in gola → ripetei, gridando con la voce che mi si strozzava in gola
improvvisamente era mutata, e mi trapanava il cranio per convincermi ad obbedire → era improvvisamente mutata e mi trapanava il cranio per convincermi ad obbedire
ma più ci pensavo e più avvertivo il bisogno impellente di aprire la piccola scatola → ma, più ci pensavo, più avvertivo il bisogno impellente di aprire la piccola scatola
Caracollai per terra ansimando → Caracollai per terra, ansimando
Tirai fuori il piccolo contenitore di legno, e subito mi sentii rassicurato → Tirai fuori il piccolo contenitore di legno e subito mi sentii rassicurato
come era diventato → com'era diventato

- Parere personale
Questo racconto mi ha fatto comprendere che, anche dopo anni e anni di distanza, non sono ancora pronta per leggere storie drammatiche su questo fandom. Per quanto non vada matta per il personaggio di Alphonse - mea culpa, che Edward mi perdoni per il mio non amare fino allo sfinimento il suo adorato fratellino -, non ho potuto fare a meno di sentire una specie di ansia opprimente durante la lettura, sensazione dovuta in particolar modo al fatto che sono legata a FullMetal Alchemist per svariati motivi personali che non sto qui a sciorinare, dato che non c'entrano un beneamato nulla. Però, proprio per questo motivo, leggere questo racconto mi ha fatto un po' male e l'ho presa un po' troppo a cuore. Avrei dovuto immaginare che avrei avuto una reazione del genere e che mi sarebbe venuto un blocco, ma, dopo secoli di distanza, speravo quasi che mi fosse passata. Mi sbagliavo.
Veniamo al dunque, comunque. Non ho ben saputo come interpretare il gesto di Alphonse, quello di suicidarsi bruciando la propria casa. Da un certo punto di vista, per quanto comprenda lo straziante dolore con cui ha vissuto fino a quel momento, per me Alphonse non si sarebbe lasciato andare in quel modo. Uccidersi dopo che il fratello aveva dato la propria vita per ridargli il proprio corpo? Non so, mi sa tanto di qualcosa che un ragazzo, o per meglio dire uomo, come lui non avrebbe fatto, in particolar modo per lo spropositato amore che prova nei confronti di Edward. Non sarebbe un po' come sputare sul suo sacrificio? Io l'ho vista un po' così, pur comprendendo le ragioni che l'hanno spinto a farlo. Edward è morto proprio quella notte, il corpo bruciato in un forno dopo l'esser stato fucilato, e lui ha dunque pensato di raggiungerlo allo stesso modo, così da realizzare il sogno da cui era stato appena strappato.
La storia mi è piaciuta e non mi è piaciuta. Ho due visioni contrastanti di essa, da un lato un grossissimo meh e dall'altro un annuire velato, forse perché l'idea non era male e, magari sviluppata un pochino meglio, avrebbe reso più di quanto non faccia adesso. Forse, spiegando alcuni comportamenti che sembrano rendere Alphonse un po' fuori dal coro, la cosa avrebbe acquisito tutta un'altra luce e sarei riuscita anche a gradirla un po' di più di adesso.
Recensione alla storia Happiness and Revolution (Can you forgive me?) - 25/10/14, ore 18:22
Capitolo 1: Happiness and Revolution (Can you forgive me?).
In ritardo di due anni, ma shh... facciamo finta di niente

GIUDIZIO PER AVER PARTECIPATO AL CONTEST «WAR TALES: RACCONTI DAL FRONTE»
«HAPPINESS AND REVOLUTION (CAN YOU FORGIVE ME?)» DI RMSG
 
Sviluppo della trama e trattazione del tema 
Il cliché del vecchio nonno che racconta ai nipoti la sua esperienza di guerra è sì abusato, però devo ammettere che è proprio uno di quei cliché intramontabili, uno di quelli che mi piacerebbe leggere sempre e che riesce a far immergere chiunque ascolti in quei giorni ormai lontani, dunque, per quanto non sia un tema esattamente originale, hai saputo sfruttarlo secondo un tuo punto di vista e hai narrato una storia che, oltre a lasciare l'amaro in bocca per la sorte del vecchio Oliver, di Roy e di Edward, svolge un ruolo completo e rende più partecipe il lettore, che si ritrova dinanzi ad una realtà che non si sarebbe mai aspettato di leggere 
Il racconto narrato dal Oliver risulta struggente e ben organizzato, per quanto alcune parti siano un po' troppo frettolose, in particolar modo se teniamo conto dell'argomento di cui la one-shot trattava. Hai sì ben descritto il tormento e la fame che logorava la popolazione londinese in quegli anni, però, come già detto a Yuki, un maggior approfondimento sarebbe stato più apprezzato 

Sintassi, lessico&grammatica 
Parto con la sola nota che mi ha fatto storcere maggiormente il naso, perché non mi sarei mai aspettata di vedere una cosa del genere in un testo scritto, per di più da te: quelle linee che hai utilizzato per dividere i passaggi. Non so se sia un errore di formattazione o meno, però, ecco, credo che uno spazio bianco sarebbe stato più che sufficiente per far capire al lettore il cambio di scena 
Per quanto riguarda la grammatica, hai un'ottima padronanza della lingua ed è bello vedere quanto tu sia migliorata negli anni, ma vorrei lasciarti un paio di piccole annotazioni: 

Un anziano signore appollaiato sulla sua tanto amata poltrona si gode il calore del caminetto e il sorriso dei suoi due, hippies, nipotini → Non ho compreso perché dopo “due” hai inserito quella virgola per separare “hippies”; inoltre, come si può benissimo vedere dal grassetto, hai inserito un tempo al presente e hai poi continuato al passato; 
Alla richiesta della giovinetta seduta di fronte al fuoco e a lui, sorrise, increspando il proprio volto in una sconfinata miriade di rughe → Giacché non è il vecchio a far sì che il suo volto si increspi in rughe, rischiverei la frase in questo modo “Alla richiesta della giovinetta seduta di fronte al fuoco e a lui, l'uomo sorrise, e il suo volto si increspò in una sconfinata miriade di rughe”, poiché è a causa del sorriso che il volto si increspa, non per altro; 
Rifletté molto sulla possibilità di raccontare ai suoi nipoti quell’insanguinata storia e alla fine arrivò alla conclusione che sì, poteva dire loro tutto quanto. → Per dare enfasi, dopo il “che” inserirei un'altra virgola, giacché è anche una forma migliore da leggere; 
"Aspetta, aspetta!! Oddio, adoro questa canzone! Alex, è Yellow Submarine!" → Un solo punto esclamativo è più che sufficiente; 
Oliver li osservò seccato, arcigno e infastidito per essere stato interrotto → Ripetizione di un termine. Seccato è sinonimo di infastidito, e non l'avrei segnalato se non si fosse trovato a distanza così ravvicinata. Inoltre, quell'“arcigno” è praticamente un altro modo per esprimere la seccatura che il vecchio prova in quel momento, quindi sarebbe meglio rivedere l'intera frase, poiché ripeti un concetto già detto; 
"Sì sì, ma ora state zitti e ascoltatemi, perché non ho intenzione di fermarmi più, chiaro?" minacciò, con finta aria malevola, e quegli sciocchi sconsiderati finalmente si zittirono ad ascoltare → Va inserita una virgola dopo il primo “sì” ed eliminata dopo “minacciò”. Credo poi che “zittirono ad ascoltare” suoni male, lo cambierei in qualcos'altro; 
Ci si arrangiava e anche se a tavola spesso mancava un pasto, sentivo che l'amore no, quello non mancava mai →Questa frase risulta un po' contorta, non ti pare? La riscriverei così: “Ci si arrangiava e, anche se a tavola spesso mancava un pasto, sentivo che l'amore non mancava mai”, in modo da renderla più leggibile; 
Ma così, non posso cambiare le cose, lo capisci? → La virgola dopo “così” stona; 
"Ed, non lascerò che ti succeda niente, io-AH". Due gemiti, due camice bianche che diventavano scarlatte e due corpi che ricadevano su se stessi, incastrati l'uno all'altro da una spada.→ Ammetto che questa parte l'ho trovata un po' troppo frettolosa. L'impressione che da è quella di una scena posta pesantemente dinanzi agli occhi del lettore, quasi forzata, difatti non avevo capito cosa fosse successo fino a che non ho letto la parola spada. L'avrei gestita un po' meglio, eliminando anche il maiuscolo; 
A trovarli fui io, quella stessa notte. Ero andato a cercare Roy perché non aveva fatto ancora ritorno in caserma e questo lo aveva spaventato un po', considerato che era uscito in divisa: che qualche ribelle lo avesse catturato? → Cambio di soggetto. Parti con la prima persona, converti poi in una terza e fai in seguito una brusca virata ritrasformandolo in seconda; 
Se fosse nato in questi anni, Roy, forse sarebbe stato un grande stratega militare, sapete? Perché era... era semplicemente geniale. → Per rendere più leggibile la frase ed eliminare virgole che potrebbero rivelarsi superfle, riscriverei la frase invertendo la posizione del soggetto, in questo modo: “Se Roy fosse nato in questi anni”, aumenta in questo modo la comprensione; 
il proprietario della bancarella donava ben due, mele → La virgola dopo “due” non ci vuole; 
Lo amavo talmente tanto che se solo me lo avesse chiesto gli avrei regalato il mio cuore strappandomelo a mani nude dal petto. Amavo i suoi occhi dorati e il profumo assolutamente innato che emanava mi faceva impazzire. → Dopo la parola “cuore” ci vuole la virgola. Credo inoltre chee mettere una virgola anche dopo “dorati” renda la frase più fluida; 
Era arrivato un nuovo bambino quel pomeriggio e si chiamava Roy → Riscriverei la frase, invertendo un po' di parole: “Quel pomeriggio era arrivato un nuovo bambino: si chiamava Roy”; 

Con una rapida lettura errori simili si sarebbero tranquillamente potuti evitare, ma nel complesso la storia era ben scritta e lasciava intendere al lettore la situazione che volevi descrivere. Ti consiglio comunque di rileggere per correggere pecche da me non segnalate (ci sono, se vuoi posso betarlo e passarti il documento), ma per il resto hai un buon lessico e un'ottima grammatica di base 

Parere personale 
Per quanto sia stata una bella storia, devo purtroppo ammettere una cosa. Dei personaggi di FullMetal Alchemist c'è poco e niente - ho difatti capito che si trattava di loro solo grazie ai nomi, tutto qui -, l'IC traspare a malapena dalle parole del vecchio Oliver e il fatto che in realtà si tratti di una AU - cosa che non viene minimamente accennata nelle note iniziali tra l'altro, a meno che tale avvertimento nn sia stato sostituito dalla voce Storico - si comprende con esattezza solo quando ci si trova davanti ai protagonisti del manga. Tutto qui 
Credo dunque che, dato il ricco potenziale emotivo che traspare in questa storia, sia per il modo in cui è narrata dal vecchio Oliver sia per i fatti ivi raccontati, essa sarebbe stata migliore se fosse stata direttamente un'originale. Avevi una buona base da sfruttare, avevi creato un bel background, avevi dato voce ad un bel personaggio... ma ti sei purtroppo fatta fregare dal contesto in cui hai voluto ambientarla, ovvero il manga FullMetal Alchemist 
Il manga stesso si basa praticamente sulla guerra, dunque avresti potuto, anche senza inventare una AU, prendere in considerazione proprio le guerre presenti e rigirartele a tuo piacimento, poiché in questo modo hai creato sì una bella storia, ma l'ambientazione, legata al manga da te scelto, lascia un poco a desiderare 
Recensione alla storia Di wedding planner impazzite, proposte di incendi ed effetti domino - 25/10/14, ore 13:46
Capitolo 1: Di wedding planner impazzite, proposte di incendi ed effetti domino
GIUDIZIO PER AVER PARTECIPATO AL CONTEST «WEDDING PLANNING: ARCANUM AMARE»
«DI WEDDING PLANNER IMPAZZITE, PROPOSTE DI INCENDI ED EFFETTI DOMINO» DI DANZA NEL FUOCO (DANZANELFUOCO)
 
Su quello era stato categorico, già che l'idea di sposarsi non gli andava tanto a genio, ma quel Colonnello di merda – forse essendo in prossimità delle nozze avrebbe dovuto cercare un nomignolo più... affettuoso, anche perché Colonnello non lo era più da qualche anno – lo aveva praticamente obbligato.

Sviluppo della trama e dei personaggi 
La storia si apre con una Winry che sembra non veder l'ora che quel matrimonio cominci, anche se per tutta la durata dell'attesa si comporta da perfetta wedding planner impazzita, esattamente come recita il titolo; non fa che correre da una parte all'altra e sembra voler mettere in ansia anche il suo povero miglior amico, che proprio non riesce a capire che cosa le sia preso anche quando per lui, ormai, sembra tutto al proprio posto e le viene persino spontaneo farle presente che non è lei quella che deve sposarsi. 
Per quanto l'abbia trovato un comportamento un tantinello esagerato, da un certo punto di vista abbiamo visto come la ragazza si lasci trascinare da determinati eventi che attirano la sua attenzione: a Rush Valley, ad esempio, impazzisce letteralmente nel rendersi conto di trovarsi alla Mecca degli auto-mail, dunque ho chiuso un occhio per quel che riguarda il suo modo di approcciarsi alla situazione; il ragazzo per cui stravedeva da una vita si sposa con un altro e lei si sente quasi in dovere di fargli da wedding planner, quindi perché non lasciarsi andare a qualche attimo di follia pre-matrimonio? Se vista da quest'ottica, la cosa può benissimo funzionare e dar vita ad un'ottima trama da commedia tradizionale, senza cadere nell'imbarazzante e sdolcinato cliché degli sposini tutto zuccheri e arcobaleni, cosa che mi fa semplicemente storcere il naso. 
Vorrei soffermarmi proprio su questo aspetto. Capita, solitamente, che alcune fan della coppia si lascino trasportare a propria volta dagli eventi e riversino il proprio amore per la coppia nella loro storia, ma in senso negativo. Mi spiego meglio: giacché esiste anche il fanon e l'headcanon, succede che le meno preparate si immedesimino un po' troppo e i personaggi tendono a diventare esageratamente OOC e sdolcinati, rendendo Roy il super romanticone della situazione - non che a modo suo non lo sia, ma non troppo, e non con Ed - e Acciaio lo stereotipo dell'uke più becero, mandando al diavolo la sua aria combattiva e trasformandolo in un mollaccione che si scioglie alla minima parolina dolce che gli viene rivolta da Roy. 
Tutto questo giro di parole per dirti che ho apprezzato, e davvero molto, il fatto che questi due Edward e Roy fossero... Edward e Roy e basta, con i loro alti e bassi e con i momenti e le parole che li caratterizzano. Forse Acciaio mi è apparso giusto un pochino troppo intraprendente per quel che riguarda l'ultima parte ma, supponendo che si tratti di un Edward abbastanza maturo che sa tener testa al suo ex Colonnello e che è diventato un uomo tutto d'un pezzo che sa cosa vuole - l'Edward che adoro e che resta comunque un fagiolino per quanto si alzi un po', devo spudoratamente ammettere -, direi che un po' di malizia non stia del tutto male nemmeno a lui in quel frangente, dopotutto. 
Non mi pronuncio sulla scelta del rendere rapidamente accettabili i matrimoni gay così in fretta: se mi tolgo momentaneamente dalla testa il fatto che FullMetal Alchemist è ambientato intorno al 1914/15 - in questa storia suppongo sia intorno al 1920/1921, non so, visto che Edward dev'essere di sicuro maggiorenne, a te l'ardua sentenza, dopotutto - e che magari nel loro mondo le cose, su questo punto di vista, possono essere più facili - pensiamo al signor Garfield, palesemente gay ed effeminato -, direi che, essendo Roy il Comandante Supremo ed essendo praticamente lui quello che può scegliere cosa fare e quando farlo, anche dopo aver avuto consigli con altri alt'ufficiali, non trovo sia del tutto sbagliata come idea di fondo. In fin dei conti si tratta semplicemente di dire sì o no per quel che riguarda un'unione vecchia come il mondo, e magari fosse così facile anche qui in Italia, una cosa del genere! Ma non c'entra niente con la storia, dunque meglio non impantanarsi in un discorso simile. 
Quello che rivedrei davvero, sempre per il discorso di IC di cui parlavo prima, è la parte di Havoc che chiede a Milla di ballare. L'estrarre la pistola è più una cosa da Riza, ormai lo sappiamo, mentre Olivier si è sempre vista con il suo fedele spadino mentre lo puntava contro il malcapitato di turno che le stava sui cosiddetti; trattandosi poi del matrimonio del Comandante Supremo, ci vedrei molto più soldati scelti appositamente da lui con il permesso di portare armi, dato che una grande festa può risultare anche un buon pretesto per un colpo di stato e dubito che non vengano fatti controlli anche per quel che riguarda altri militari, visto che non è raro che tra le loro fila si nasconda anche qualche traditore. Avevo sì chiesto una cosa allegra e divertente - e comprendo il fatto di volerci inserire una gag classica tra Havoc e Olivier -, ma con almeno un pizzico di credibilità da abbastanza lati possibile. 
La storia era un po' statica e ruotava solo intorno a quei tre protagonisti principali, ma è stata comunque una lettura piacevole che mi ha fatta sorridere all'immaginarmi Winry che correva come un'ossessa, intrecci di gambe a causa di un ballo andato a male e la figura assurdamente pompata in abito elegante di Armstrong, e di sicuro, proprio il ballo, ad effetto ci è stato. Proprio ad effetto domino, come fa notare Roy stesso dopo essere scoppiato in una bella risata divertita e liberatoria. Perché farsi rovinare il matrimonio da una cosa su cui poter trovare il lato comico, in fin dei conti? 
Ciò che ti ha fregata è stato il finale: un cliché per nulla originale che mi è capitato di ritrovare più e più volte, quindi non ha innalzato ulteriormente l'originalità che avrebbe potuto prendere la storia. Eri partita bene, con un'ottima spinta che avrebbe potuto dare al racconto quel pizzico in più per renderlo una vera e propria commedia fuori dalle righe e dall'ordinario, ma pian piano, mentre la situazione continuava ad andare avanti, ti sei lasciata andare ai soliti cliché e non hai osato di più, forse anche per un limite di parole che avevo imposto, non saprei dire. 

Stile, sintassi & grammatica 
A parte qualche piccola svista ed errori di battitura di poco conto che sarebbero potuti essere eliminati con una rapida lettura, non ci sono pecche grammaticali e la sintassi è buona; sai come destreggiarti e non inserisci troppe informazioni tutte insieme, disseminandole a poco a poco nel testo per lasciare al lettore il tempo di assimilarle. La sola cosa che avrei gradito sarebbe stata un po' più di descrizione per quel che riguardava i vari componenti presenti, così da dare una vera e propria idea delle composizioni floreali e del tutto, ma comprendo che le parole erano poche e perdersi in descrizioni varie avrebbe tolto qualcosa che sarebbe stato molto più utile per quel che riguardava la trama. 
Qui di seguito, comunque, ti appunto le sviste di cui parlavo pocanzi: 

❒ poteva ammetterlo. 
Solo che non
 → Puoi tranquillamente salire le frasi, essendo la continuazione dello stesso pensiero. 
❒ Su quello era stato categorico, già che l'idea di sposarsi → “Su quello era stato categorico: già l'idea di sposarsi” 
❒ forse essendo in prossimità delle nozze avrebbe dovuto cercare un nomignolo più → “forse, essendo in prossimità delle nozze, avrebbe dovuto cercare un nomignolo più” 
❒ sghignazzare/ghignato → Opterei per un sinonimo di uno dei due 
❒ Cosa fosse accaduto non era dato saperlo visto che le sue urla → “Cosa fosse accaduto non era dato saperlo, visto che le sue urla” 
❒ Quando la ragazza gli passò accanto per la dodicesima volta nell'arco di tre minuti Edward ritenne → “Quando la ragazza gli passò accanto per la dodicesima volta nell'arco di tre minuti, Edward ritenne” 
❒ le chiese afferrandola → “le chiese, afferrandola” 
❒ Ommidio → Trovo sia molto più godibile scritto “Oh, mio Dio” 
❒ che si staccò da Edward agitatissima. → “che si staccò da Edward, agitatissima.” 
❒ Anche io sono contento di vederti oggi → “Anche io sono contento di vederti, oggi” 
❒ la improvvisata → “l'improvvisata” 
❒ e fuggì blaterando → “e fuggì, blaterando” 
❒ Supponeva che fosse quello che Winry intendeva con "composizione floreale", oceani di fiori bianchi ovunque che mettevano in risalto con il loro candore l'evidente rossore di Edward. → “Supponeva che fosse quello che Winry intendeva con "composizione floreale": oceani di fiori bianchi ovunque che, con il loro candore, mettevano in risalto l'evidente rossore di Edward” 
❒ non → Ammetto di trovare il sottolineare qualcosa una scelta abbastanza brutta. Lo sostituirei con un molto più elegante corsivo 
❒ che voleva sentire e soprattutto sentir dire davanti a tanta gente → “che voleva sentire e, soprattutto, sentir dire davanti a tanta gente” 
❒ Poi, con suo grande orrore si era alzata l'ultima → “Poi, con suo grande orrore, si era alzata l'ultima” 
❒ l'aveva guardato con uno sguardo → Cambierei o “guardato” oppure “sguardo” per non far apparire ridondante la cosa 
❒ Flame Alchimist → “Flame Alchemist” 
❒ da solo. 
Imbucato. 
Ma d'altronde
 → Come poco sopra, puoi uniire queste tre frasi senza alcun problema 
❒ riversata in quella stanza pronta a dire anche → “riversata in quella stanza, pronta a dire anche” 
❒ solito, piccoli cuoricini → “solito, con piccoli cuoricini” 
❒ Ballare, hai presente no? → “Ballare. Hai presente, no?” 
❒ Roy posò la mano sulla sua schiena, attirandolo a sé e il ragazzo non poté fare a meno di seguire i suoi passi. → “Roy posò la mano sulla sua schiena per attirarlo a sé, e il ragazzo non poté fare a meno di seguire i suoi passi.” 
❒ ricarò lui, alzandosi in piedi. → “rincarò lui, alzandosi in piedi.” 
❒ un sussurrò che si andò → “un sussurro che si andò” 
❒ che era sul suo braccio era stata sposata sulla sua gamba. → “che era sul suo braccio si spostò sulla sua gamba.” 
❒ Poi gli afferrò il braccio e con impazienza si precipitarono fuori dalla stanza → “Poi gli afferrò il braccio e, con impazienza, si precipitarono fuori dalla stanza” 

Parere personale 
Una storia dalle tinte allegre e perfettamente familiare, che ti cala in un'atmosfera tipica di quelle commedie sui matrimoni che hanno come scopo principale quello di far sorridere lo spettatore. Ecco come ho catalogato all'inizio la tua storia, vedendo Winry come l'amica un po' sfigata che si vede soffiare da sotto al naso il ragazzo che ama da tanto e che fa i conti con il fatto che sia, purtroppo per lei, omosessuale. Ma per questo si arrende? Giammai! Eccola che prende in mano le redini della situazione e si presta persino a preparargli il matrimonio. 
Da questo punto di vista, ho adorato il modo in cui hai deciso di muovere Winry. Non la ragazza vendicativa contro cui spesso si fa troppo bashing nel fandom stesso, bensì come una cara amica che accetta l'amico così com'è e che fa di tutto per vederlo comunque felice. A me dopotutto Winry piace, in particolare quella dell'anime del 2003, che trovo di indole molto più forte e che affronta le situazioni in modo migliore; dunque tanto di cappello per non avermi fatto odiare questo povero personaggio come spesso, purtroppo, capita quando la trovo presente in altri scritti. 
Come già detto, ho trovato pian piano che i toni della storia si smorzassero e che scemasse un po' per quel che riguardava l'originalità, ma ha colto il tema perno del contest e questo non posso di certo farlo passare in secondo piano. Avevo chiesto una commedia allegra che non finisse nelle solite romanticherie e sono stata accontentata, quindi ho davvero poco da lamentarmi e sono davvero contenta di vedere che, nonostante io sia scettica per quel che riguarda i nuovi approcci che sto pian piano facendo nel fandom, ci siano ancora storie degne di questo nome per quel che riguarda la sezione di FullMetal Alchemist. I miei complimenti.
Recensione alla storia Fullmetal Wedding - 25/10/14, ore 13:42
Capitolo 1: Fullmetal Wedding
GIUDIZIO PER AVER PARTECIPATO AL CONTEST «WEDDING PLANNING: ARCANUM AMARE»
«FULLMETAL WEDDING» DI KUNGFUCHARLIE (SHUN DI ANDROMEDA)
 
Si era pure divertito a correre da una parte all'altra della città per trovarlo e poterlo così sposare: era stato così felice quando aveva rinvenuto l'anello... Si era sentito come se potesse toccare il cielo con un dito. Ma c'era un limite a tutto.

Sviluppo della trama e dei personaggi 
In contrapposizione alle precedenti storie lette, qui abbiamo Riza che sembra essere momentaneamente scombussolata nell'apprendere che ciò che sta guardando è un anello, quindi la si vede quasi far fatica a contenere l'emozione e alla voglia di lasciarsi andare ad un tipico comportamento a cui avrebbe potuto dar vita qualunque donna; si ricompone a fatica e incontra gli occhi di un Edward decisamente imbarazzato, e di sicuro, di primo acchito, sembra quasi che Acciaio la proposta voglia farla a lei, dato il modo in cui la Hawkeye si comporta. 
Forse avrei visto Edward un po' più spiccio nei modi quando si tratta di quella scatoletta blu con tanto di anello, magari nemmeno tanto certo della scelta che ha fatto - forse perché, aye, io ci vedo molto più Roy che va dietro a queste stronzate romantiche, perdonami il termine che risulta ben poco felice ma che, se applicato a Edward, trovo funzioni alla perfezione -, ma non si può parlare né di IC né di OOC, giacché nessuno di noi sa esattamente come avrebbe reagito Ed in un momento come quello. Abbiamo visto sì una dichiarazione pessima nel manga, dichiarazione che non voglio commentare visto che praticamente mi è sembrato che lui e Winry si dicessero “Fa' quello che ti pare, basta che a letto ti porti me”, però credo che potrebbe in qualche modo imbarazzarsi comunque, dunque questo è un aspetto che sta nella mente dello scrittore che in quel momento decide di muovere un determinato personaggio. 
Mi è piaciuta invece Riza, che subito prende le redini del gioco e, con un richiamo nel suo perfetto stile, scopre subito che sono spiati e li fa letteralmente ruzzolare a terra, facendo sì che l'intera brigata Mustang venga messa meglio al corrente di ciò che sta succedendo e dei piani che ha deciso alla fin fine di attuare Edward così improvvisamente. 
Ti dirò, però, Armstrong che propone di rapire Roy con corde e botte in testa è un'immagine che mi fa sorridere, però non credo che sarebbe esattamente un comportamento da Armstrong, ecco. Forse sarebbe molto più capace di sfinirlo a furia di parlare di quanto sia sacro il matrimonio, dell'amore che scaturisce e di come da generazioni e generazioni nella sua famiglia e bla bla bla... di sicuro sarebbe una cosa molto più efficace di una botta in testa, conoscendo il tipo che si è sempre rivelato essere il caro alchimista nerboruto. 
Non è molto nuova nemmeno l'idea della caccia al tesoro, anche se fino a questo momento l'ho sempre vista usare come un punto clue per quel che riguarda le feste di compleanno e non i matrimoni, dunque su questo punto di vista la cosa è decisamente originale: non si tratta difatti del solito matrimonio in cui lo sposo attende in chiesa l'altro sposo - o sposa, ma in questo caso è di sicuro molto più appropriato il primo termine - e se ne sta accanto all'altare, bensì della ricerca stessa del futuro marito su e giù per le strade di Central, cercando di mettere insieme i pezzi di un puzzle e far luce su determinati indovinelli che dovrebbero portare finalmente alla meta. E con un chiaro biglietto del genere e un bouquet di quel tipo, come poteva non essere proprio la piazza d'armi nella quale, anni addietro, si erano scontrati? Sarebbe stata anche la scelta più giusta, sia per un senso vagamente affettivo che per quel che riguarda lo spazio: è grande e può ospitare un sacco di gente. 
Proprio la piazza, però, viene trasformata in quello che Roy definisce parco acquatico: di sicuro si tratta di un matrimonio al di fuori dal comune e che ha cose abbastanza particolari, persino dal dubbio gusto che spesso caratterizza Edward; ci mancava solo un cavallo con le ali e le zanne da cinghiale che spruzzava acqua e sarebbe davvero stato il colmo del colmo, conoscendo le trasmutazioni bizzarre e un po' steampunk del caro Acciaio. Di sicuro non ha gusto estetico, perché vedere Armstrong vestito da pesce mentre danza... poveri invitati che hanno dovuto assistere ad una scena del genere. 
La storia del fantasma te la faccio passare perché, se anche solo per un attimo, nell'anime stesso vediamo Maes salutare Edward quando passano davanti alla stazione col treno, e persino l'Arakawa ha fatto qualche sketch in cui il nostro carissimo Hughes compare con due buffe alette d'angelo e una coroncina mentre rompe le uova nel paniere a chiunque sia morto come lui; lo inserisce persino in una strisciolina in cui dice che in realtà è ancora vivo e spunta da sotto la tomba, quindi non mi sento di penalizzarti per una cosa che, dopotutto, a volte si vede anche nei film stessi: la presenza ultraterrena di un caro amico che ha così prematuramente lasciato la terra. 
Mi stona solo un po' Roy e Ed che si dicono “Ti amo”, ma quello perché vedo il loro rapporto come un qualcosa di pratico, specialmente per quel che riguarda Acciaio: niente frasi smielate, niente “Ti amo”, solo un'accettazione del loro essere coppia e lasciar da parte parole in più che loro potrebbero provare con i propri gesti giorno dopo giorno. 

Stile, sintassi & grammatica 
Era da tanto che non leggevo una tua storia, e mi ha fatta sorridere molto vedere come, con il corso degli anni, lo stile sia decisamente migliorato per spostarsi verso qualcosa che definirei sicuramente maturo. Hai sfruttato bene molti elementi e hai dato descrizioni abbastanza chiare dei determinati momenti, forse talmente minuziose da risultare qualche volta pesante. Nulla che una rapida lettura non possa comunque sistemare. Un errore che ripeti spesso, però, è andare a capo anche quando non servirebbe e cominciare un periodo con il ma, cosa che trovo sconsigliata; a volte, inoltre, tendi a mettere la maiuscola dopo i tre punti, dunque ti consiglierei di rivedere quelle frasi per sistemarle. 
Ti appunto giusto qualche cosetta sparsa: 

❒ se non fosse stata in servizio si sarebbe anche lasciata scappare un singulto strozzato → “se non fosse stata in servizio, si sarebbe anche lasciata scappare un singulto strozzato” 
❒ Ma soprattutto → “Ma, soprattutto” 
❒ il ragazzino → Magari sarò io, ma, giacché hai preceentemente scritto che Edward ha ventidue anni, trovo che “il ragazzino” stoni con il senso della frase, visto che quella parola mi fa pensare molto di più ad un giovanotto che ha appena raggiunto l'età della pubertà o sta comunque per farlo. Cambierei con qualcosa che potrebbe dare un impatto più immediato, magari anche solo “ragazzo” 
❒ penso il biondo → “pensò il biondo”; comunque eviterei aggettivi da parrucchiere 
❒ Oh mio giovane Edward Elric → “Oh, mio giovane Edward Elric” 
❒ Se volete finire davanti al Tribunale Militare io non vi tratterrò → “Se volete finire davanti al Tribunale Militare, io non vi tratterrò” 
❒ sorpresa tutti;ci → Spazio dopo il punto e virgola 
❒ IO LA UCCIDO COMANDANTE DEI MIEI STIVALI → Anche se su internet equivale ad urlare, eviterei di utilizzare il maiuscolo quando si tratta di una storia scritta. Se si vuole dare enfasi, utilizzerei più un pratico corsivo seguito da un bel punto esclamativo d'effetto. Te lo appunto una volta sola, ma è un errore presente in tutto il testo 
❒ Roy Mustang la raccolse, tutta la stanza trattenne il fiato mentre la apriva e, nell'unico occhio, si rifletteva il brillio della gemma. → “Roy Mustang la raccolse: tutta la stanza trattenne il fiato mentre la apriva e, nell'unico occhio, si rifletteva il brillio della gemma.” 
❒ Anche Edward era rimasto in silenzio, troppo scioccato per parlare. 
Poi l'uomo, con
 → Queste e la frase precedente possono essere incorporate in un unico periodo, essendo per lo più complementari 
❒ Riza, cancella la mia agenda per il prossimo mese e voi restate pronti. → “Riza, cancella la mia agenda per il prossimo mese. Voi restate pronti.” 
❒ Il giorno del matrimonio Central City → “Il giorno del matrimonio, Central City” 
❒ si sarebbe mai tramutato → Eliminerei tranquillamente il “mai” 
❒ assistente col grilletto facile → “assistente dal grilletto facile” 
❒ E’ → Ovviamente si dovrebbe scrivere “É”, anche se è più veloce e pratico. Se si usa NVU si può utilizzare la funzione caratteri e simboli per inserire la É accentata, altrimenti su Word lo fa automaticamente dopo il punto 
❒ Abbiamo girato un po' tutta la città a nord ma la Piazza D'Armi → “Abbiamo girato un po' tutta la città a nord, ma la Piazza D'Armi” 
❒ “Come → Un “ in più 
❒ Voi, datevi una sistemata, Comandante, lei venga con me! → “Voi, datevi una sistemata; Comandante, lei venga con me!” 
❒ “Si deve sposare, non può presentarsi così conciato.”. 
§§§ 
Roy Mustang amava Edward Elric.
 → Spazi dimenticati tra i separatori 
❒ Oh lo amava alla follia → “Oh, lo amava alla follia” 
❒ ora sotto questa doccia di luce e acqua: e sarebbe stata anche una bella vista, se non per un piccolo particolare: c'era qualcosa di profondamente sbagliato, una vera e propria violenza per gli occhi vedere Armstrong → “ora sotto questa doccia di luce e acqua; e sarebbe stata anche una bella vista, se non per un piccolo particolare: c'era qualcosa di profondamente sbagliato, una vera e propria violenza per gli occhi, vedere Armstrong” 
❒ summa → Forse volevi scrivere “somma”? 
❒ Le sue parole si persero nel sussurro del vento mentre anche lui scompariva in uno sbuffo di calore umano racchiuso in quell'ultimo ma dolcissimo sorriso che gli increspò le labbra per un attimo soltanto. → Essendo molto lunga e non avendo nemmeno un po' di punteggiatura, rivedrei l'intera frase e la sistemerei a dovere 

Parere personale 
Curioso come, sia tu che l'altra partecipante che ha scritto su questo fandom, abbiate pensato ad un Roy come Comandante Supremo. Forse perché l'idea di Roy che realizza il suo sogno è un bel cliché che conquista un po' tutti all'interno del fandom, quindi è stata una cosa che è andata letteralmente in automatico ed ecco qui l'inserimento del nostro caro Mustang a capo dell'esercito. 
Un'altra similitudine è stato l'inserimento di Winry nel bel mezzo del matrimonio, ma suppongo fosse dovuta: non è forse la miglior amica dell'altro sposo? Senza la sua presenza, ci sarebbe quasi stato qualcosa che mancava, dunque la sua presenza la possiamo definire quasi complementare per quel che riguarda l'unione di quella giovane - per modo di dire, se pensiamo a Roy - coppia. Strano che non sia comparso del tutto Al, ma con poche parole a propria disposizione non si poteva allungare il brodo più di tanto. 
Mossa abbastanza sleale, invece, quella di inserire Hughes. Sai quanto mi sia rimasto il trauma per quel che riguarda la morte di quell'uomo, ogni volta che si nomina non posso fare a meno di farmi scappare una piccola lacrimuccia. Finale che nasconde un retrogusto dolce amaro, ma che in fin dei conti va bene anche così.