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Recensione alla storia Dear Akari... - 30/05/13, ore 01:02
Capitolo 1: Dear Akari...
Interessantissima l'idea della lettera.
Trovo che ripetere "Akari" nella lettera sia un modo per enfatizzare il ricordo della ragazza che riemerge nella memoria di colui che scrive. Come se, solamente scrivendo il suo nome sulla carta, la distanza tra i due si accorciasse improvvisamente. Indubbiamente si capisce benissimo che è una persona assai cara. Proprio per questo io avrei continuato a ripeterlo nella lettera, anche se cio' potrebbe risultare ripetitivo, uditivamente avrebbe dato al testo quel tono di malinconia in più.
Tuttavia ho notato che il mittente è troppo diretto nel rivolgersi al destinatario: sembra più un discorso a voce che una lettera vera e propria. L'ho notato soprattutto nella frase "Sai che non sono riuscito a vivere senza di te?": prima stava citando la stazione e improvvisamente dice questa frase. Mi è suonato tutto troppo meccanico, io avrei inserito qualche elemento più narrativo tra le due cose.
Mi è piaciuto moltissimo l' inizio del capoverso con "E i ciliegi tornano a sbocciare": rende l'idea della meditazione del personaggio e dà un tono poetico all' intera lettera. Inoltre risulta decisamente efficace in questo caso il ricordo delle parole di Akari in riferimento al tempo di caduta dei petali di ciliegio.
Ma la parte che mi è piaciuta di più è stata sicuramente quella in cui descrive le altre persone e il suo modo di rapportarsi con gli altri quando gli passano accanto; in questo frangete mi sono piaciute particolarmente le pause, che hai reso benissimo, grazie al fatto che sei andata a capo al momento giusto.
Anche il passaggio seguente mi è piaciuto, ma ho trovato troppo diretta la domanda "Eri tu?". Mi sembra troppo improvvisa; probabilmente ci sarebbe stata meglio in questo caso una sequenza che descrivesse lo stato d'animo del mittente e solo successivamente questa domanda, che comunque io avrei reso meno diretta con una frase come "Possibile che fossi tu?" o qualcosa del genere.
Non mi è piaciuta particolarmente l'espressione "sono passati" in riferimento ai treni; meglio ad esempio "ci hanno separato". Inoltre egli fa subito riferimento alla ragazza come se fosse sicuro del fatto che era lei, ma in realtà non lo è: anche in questo caso io avrei aggiunto qualche dubbio in più nella lettera oppure delle supposizioni che potrebbero essere molto vicine alla realtà, ma pur sempre supposizioni.
"ho capito che l’amore che provavo per te non si è mai cancellato, neanche dopo così tanto tempo...
Amica mia.": fine decisamente ben riuscita. "Amica mia" in particolare è stato davvero un tocco di classe che rende la lettera ancora più malinconica, perché ne traspare il fatto che i due sono rimasti solo amici, sebbene lui in realtà l'abbia amata e la ami ancora. Quella nota malinconica e un po' amara che spesso lascia un amore.
Tirando le somme direi che ci sono degli alti e bassi, ma le carenze non sono troppo eccessive. Si poteva fare di meglio, ma direi che ho visto di peggio: un buonissimo lavoro!
Ciao e continua così, mi raccomando!
P.s: mi è piaciuta più la tua fanfiction che l'anime!XD