Recensioni di Altair13Sirio

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Along the Death - 24/03/22, ore 17:41
Capitolo 1: Capitolo 1
(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Along the Death non è una semplice fanfiction, è una piccola opera d'arte. Si inserisce all'interno di un'opera già esistente e si confonde con essa come un camaleonte, raccontando ogni evento con la cura necessaria a chiarire dove si trovano i personaggi, quando si svolge il racconto, come avvengono determinate cose, ma mantenendo sempre uno stile essenziale e che mischia gli eventi con il sogno.

I personaggi sono realistici, strutturati partendo dai loro ruoli e sviluppati poi attorno alle loro azioni; in ogni capitolo si scopre qualcosa di nuovo che collega tutto il resto alla perfezione, ma come ogni buon personaggio i protagonisti di questa storia mostrano sentimenti umani, pregi e difetti, spesso non facili da riconoscere, ma sta proprio in questo la bravura dell'autrice perché presentare le qualità di un personaggio non è semplice come "dirlo" e alla fine della storia il lettore ha una rappresentazione perfetta dei protagonisti, che in otto capitoli hanno avuto modo di farsi studiare da ogni angolo possibile.

La storia è breve, si sviluppa con un ritmo rilassato anche quando l'azione è concitata e carica di tensione; i capitoli sono suddivisi secondo un ordine preciso e ognuno racconta un evento particolare che porta un passo più vicino al culmine della storia. Credo che l'essenzialità nel raccontare i fatti sia uno dei punti forti di questa storia.

Da estraneo del fandom di LoL posso dire che non mi sono mai sentito neanche una volta perso di fronte a nomi ed eventi sconosciuti, e quando mi sono ritrovato con dei dubbi Elgas è sempre stata disponibile a rispondere alle mie domande.

Una cosa che ho molto apprezzato, ma che potrebbe anche non essere importante per altri lettori, è stato il trattamento che hanno ricevuto le scene spinte; pur avendo un rating arrancione, e quindi molta libertà a disposizione nelle descrizioni, l'autrice ha comunque voluto raccontare con delicatezza le scene di sesso, senza stravolgere il ritmo della storia o i suoi toni, quasi come a dare un senso di privacy ai personaggi mentre lasciava sbirciare i lettori tra le lenzuola. Da non amante del lime, ho gradito molto questo tocco dell'autrice.

Da notare la cura messa nella presentazione visiva dei capitoli, con un testo curato nei minimi particolari per rendere la lettura più piacevole possibile e rilassante; un viaggio che porta a riflettere e farsi domande profonde sulla vita e sulla morte, sull'amore della famiglia e su quello che può nascere tra due sconosciuti, la bellezza e la giustizia.
Altair13Sirio
Recensione alla storia Along the Death - 18/03/22, ore 20:23
Capitolo 8: Epilogo
Ciaooooo e grazie a te per avermi consigliato questa storia! E' stato un viaggio intenso, molto piacevole grazie al tuo stile di narrazione e all'organizzazione dei capitoli, sempre molto ordinati sugli eventi che avrebbero raccontato dando un senso di conclusione ogni volta, pur lasciando quello spazio per il prossimo...
Questa volta invece non c'è niente, o meglio: la storia si chiude, ma il finale è "aperto", lascia spazio a ipotesi, idee, racconti, tutte storie che forse rimarranno chiuse dentro a un cassetto (oppure no, chissà un giorno...) ma come dice Jhin, aver salvato Akshan è un epilogo soddisfacente.

Ho trovato molto dolce il momento di addio a Shadya, l'ultimo sguardo alla tomba di lei dove Akshan ha lasciato dietro tutto sé stesso; il dolore provato in tutti questi anni, l'odio covato nei confronti dei Khan, le speranze distrutte in una notte dalle parole spietate ma necessarie di Jhin... Akshan è risorto una seconda volta in questo capitolo, ora desidera una nuova vita, ha un obiettivo nobile, ed è innamorato...
Ovviamente queste cose si incastrano male con Jhin. In questo capitolo ho trovato la descrizione migliore che potessi fare di lui, era esattamente quello che avevo in mente dopo averlo conosciuto nella tua stori ma non riuscivo esattamente a trasmettere a parole: "Jhin era caos, puro e indistinto, al dì bene e male, di vendetta e giustizia."
Non c'è nient'altro da aggiungere su di lui in questo momento, è semplicemente così e basta; aggiungerei che conosce la gentilezza e la concede a chi ne ha bisogno, ma a parte questo, è perfetto così.

Mi aspettavo che Akshan gli chiedesse di andare con lui, e mi aspettavo anche che Jhin rifiutasse, ma è chiaro come entrambi abbiano significato molto l'uno per l'altro, e separarsi è difficile.

E' stato un capitolo molto breve, quasi come se non volessi dilungare troppo gli addii, e credo che fosse lo stesso per Akshan e Jhin, ma l'ho trovato davvero perfetto. Penso che tu abbia fatto bene a tenerlo incentrato su Akshan, raccontare la stessa esperienza attraverso gli occhi di Jhin avrebbe rischiato di renderlo troppo ridondante, e poi trovo giusto che il Demone, dopo aver rimesso la sua maschera, nasconda i propri pensieri su questo addio...

E' stato veramente bello. Con il tuo stile che accompagna il lettore verso una cascata di ricordi e sentimenti pesanti è stato decisivo, hai saputo raccontare una storia che si chiude in pochi capitoli raccontando il necessario e senza lasciare comunque alcun punto interrogativo. Mi hai fatto conoscere piano piano due personaggi che non avevo mai sentito nominare e sono arrivato a sentirli vicini come se fossero stati parte della mia vita da sempre, a commuovermi per loro e desiderare il meglio per il loro futuro.

Grazie per aver scritto questa storia, spero di poter leggere presto qualcos'altro di tuo (magari Kingdom Hearts? mi manca poco per finirlo, non si sa mai...) e continuare a recensire!
A presto e complimenti!
Altair13Sirio
Recensione alla storia Along the Death - 02/03/22, ore 13:32
Capitolo 7: Capitolo 7
Ciao, e grazie a te per aver scritto questa storia e averci messo tanto impegno!
E' veramente ben fatta, ma questo credo lo avessi già intuito dal resto delle mie recensioni. Lo dico ora (anzi, lo ribadisco) perché siamo quasi arrivati alla fine e questo capitolo ha un forte senso conclusivo, i punti sono stati collegati e ormai resta solo una cosa da fare: dirsi addio. Perché, anche se il rapporto tra Jhin e Akshan è diventato tanto forte, mi sembra difficile pensare che continueranno ad andare avanti assieme, forse; ma magari hai ancora intenzione di stupirmi...

Il racconto di Jhin è stato straziante. Hai fatto un ottimo lavoro nel raccontare i punti essenziali, lasciando aperta l'interpretazione al tempo stesso; alla fine l'istinto di Jhin ha prevalso su di lui, gli sarebbe stato impossibile tornare ad essere una persona normale, e così ha scelto di partire, tagliare ogni legame con il passato. Una scelta sofferta, ma forse migliore di dover mostrare alla madre morente che la cosa che più temeva si era avverata...

Akshan è stato forte, ha incassato la verità su Shadya con coraggio nonostante questo abbia vanificato tutti i suoi sforzi. E qui mi piace trovare un parallelo con Jhin: Akshan a questo punto avrà sicuramente abbandonato l'idea di riportare indietro Shadya, ANCHE per non mostrarle cosa è diventato, un assassino mosso dalla vendetta, perso per la sua strada. Come Jhin, non ha voluto rovinare l'immagine che la sua figura materna aveva di lui, oltre al rischio di farsi odiare per sempre.

C'è un altro dettaglio che mi ha colpito e che ci tengo a commentare in questo capitolo: "Coloro che accettano la propria fine però, li conto sulla dita di una mano."
Questa frase l'ho trovata un controsenso, visto il punto della questione riguardante proprio Shadya e il suo aver accettato la sua fine. Per qualche motivo ho pensato che fosse raro il contrario, ovvero che la morte non sia accettata, e questa mia erronea visione dell'argomento è data da un ragionamento fatto nel capitolo precedente, ovvero che quando arriva la morte è inevitabile e non possiamo fare altro che accettarla.
Eppure quante persone Akshan e Jhin hanno trucidato in questi sette capitoli, e quante di queste potevano veramente considerarsi "soddisfatte"? Non i Khan uccisi da Akshan, di certo; non le loro guardie che stavano solo facendo il proprio lavoro, e forse neanche avrebbero voluto morire per un motivo tanto stupido. Perciò vorrei in questo caso, modificare la mia precedente frase in questa (cit): la morte è sacra e inevitabile, ma è anche ingiusta e improvvisa; la vita è ciò a cui vogliamo aggrapparci fino all'ultimo respiro, perché raramente ce ne andiamo senza rimpianti, e l'essere umano è per natura uno che vuole sempre di più...

Ti ringrazio per aver scritto questa storia, presentandomi così a questi personaggi davvero fantastici. Sono contento di sapere che le mie recensioni ti abbiano fatto piacere in questo periodo difficile, e spero di rivederci presto!
Altair13Sirio
Recensione alla storia Along the Death - 20/02/22, ore 18:53
Capitolo 6: Capitolo 6
Temevo che sarebbero arrivati allo scontro, e così è stato! Ma quello che non mi aspettavo era che Jhin avrebbe provocato Akshan, il che non è poi così inaspettato visto il personaggio, ma credevo che ci sarebbe andato più piano con Akshan...
Ma andiamo per ordine.

Si vede già dalla prima parte del capitolo che Akshan è perplesso, preoccupato; uccidere continua a non piacergli particolarmente ed è sempre mosso dall'odio per i Khan, ma adesso ha una sorta di spinta a "fare bene" perché il pensiero di Jhin ad attenderlo per giudicare il suo operato lo fa emozionare. In mezzo a tutto questo c'è la preoccupazione: perché, nonostante tutte le vite che ha portato via, Shadya non è ancora tornata?
Un dubbio terribile comincia a insinuarsi in lui e Akshan preferisce non pensarci, concentrarsi su quella che sembra essere diventata la sua nuova ossessione: Jhin.
E qui c'è un problema.
Perché se per superare il lutto di Shadya, Akshan ha bisogno di trovare qualcun altro a cui attaccarsi, allora tutto il lavoro sarà vano. Trovare un amore, una persona a cui affidare i propri sentimenti è un conto, ma una vera e propria ossessione che lo porterà a fare cose orribili in suo nome può essere deleteria, e se mi permetti Akshan mi sembra un tipo un po' impressionabile...
Comunque, ossessione o no, credo che Jhin abbia tutte le carte in regola per occuparsene. Perché è questo che sta cercando di fare, curare la sofferenza di Akshan (per fargli apprezzare veramente il "lavoro" che fa e non farglielo sentire come un obbligo? Adesso sto provando a immedesimarmi in Jhin e se fossi lui, vorrei che un assassino amasse il proprio lavoro come lo amo io. XD )

Comunque, anche se un po' estremo, l'intervento di Jhin è quello che ci voleva. Ora non so cosa abbia intenzione di raccontargli, ma sono abbastanza sicuro che sia esattamente ciò di cui le orecchie di Akshan (e la sua anima) abbiano bisogno.
Perché so che suona strano, ma credo proprio che Jhin stia cercando di fare del bene incondizionato aiutando Akshan ad abbandonare il dolore che si trascina dietro da così tanto tempo e semplicemente permettergli di essere finalmente libero.

Ti segnalo un refuso che ho notato durante la colluttazione, visto che è raro trovarne nelle tue storie:
"lo occhi"
Per il resto il capitolo è impeccabile come sempre!

E' bello sapere che ci stiamo avvicinando alla fine del racconto, concludere una storia, da scrittore ma anche da lettore, è sempre una bella sensazione, anche se credo proprio che mi mancherà...
Ma adesso è inutile pensare a queste cose, mancano ancora due capitoli e voglio godermeli appieno!
Ci vediamo!
Altair13Sirio
Recensione alla storia Along the Death - 12/02/22, ore 21:01
Capitolo 5: Capitolo 5
Ehilà! Quando ho visto che avevi aggiornato non ho potuto trattenermi dal venire qui, e ora che ho finito il capitolo MENO MALE che l'ho fatto!
Come iniziare a commentare questo capitolo RICCO di rivelazioni e momenti da strappare il cuore?

Partiamo dall'inizio, quindi da quell'ansia mostrata da Jhin nella prima parte del capitolo: ha paura di "abbassare la guardia" con Akshan, di mostrarsi diverso da quello che è... C'è un tumulto dentro di lui, questa situazione ha risvegliato ricordi difficili, tanto che affrontarli (e affrontarne le conseguenze) sembra fargli paura. E onestamente, se ho capito tutto bene, capisco anche perché... E qui devo tornare un attimo indietro di un paio di capitoli perché finalmente la storia del gatto si è fatta più chiara.
Jhin *sente* la morte, letteralmente. Quel flashback di due capitoli fa che ho un po' ignorato nascondeva in realtà un grosso dettaglio critico: il vecchio Pon non è *qualcuno* che ha supplicato il giovane Jhin di uccidere il gatto, ma il GATTO stesso! E' una cosa talmente piccola, eppure cambia tutto!

Scusa, non so perché questa rivelazione mi abbia sconvolto tanto, trovo semplicemente incredibile il modo in cui tu l'abbia presentata, con la prima volta le flashback di due capitoli fa e adesso questa spiegazione sulla madre...
Sentiti libera di bacchettarmi senza pietà se dovessi aver cannato del tutto la teoria! XD

Torno a parlare di Jhin al presente. E' preoccupato di scoprire la vera parte di sé e riesce a tenere sotto controllo la cosa grazie alla sua naturale capacità di manipolare la situazione; Akshan è impotente - no, non in quel senso ( ͡° ͜ʖ ͡°) - di fronte a lui, ma è anche vero che genera un interesse quasi malsano in Jhin e quindi lui è la chiave per portarlo a scoprirsi. E io penso proprio che arriveremo a un punto in cui questo rischierà di buttare giù la maschera, ma non è detto che Jhin arriverà a una vera e propria svolta; in fondo, come visto nel flashback, è stato cresciuto per essere un'arma, un assassino, e si è immerso nella brutalità senza più guardarsi indietro per troppo tempo. Sarebbe difficile tornare indietro adesso... Ma non è mai detta l'ultima parola.

Passiamo ad Akshan e a come Jhin lo abbia - ehm - convinto a vuotare il sacco. Innanzitutto, ti faccio di nuovo i complimenti per essere riuscita a trasmettere l'effetto "vedo-non vedo" nelle scene erotiche, credo che sia estremamente difficile raccontare una scena così nel modo in cui stai facendo tu, e ti posso assicurare che il risultato è spettacolare!
Comunque noi siamo qui per la *storia*, e il racconto di Akshan è straziante quanto quello di Jhin. Si scopre che Shadya è stata una sorta di madre per lui, non una amica di infanzia come avevo precedentemente ipotizzato; l'Assolutore era il suo e possiede un potere enorme. Una vita per una vita, e sembra che Akshan sia deciso a mettere alla prova questo principio, eppure mi chiedo: quanto sangue è necessario versare per resuscitare qualcuno? Perché Shadya non è ancora con lui? Vuole veramente riportarla indietro? E' anche veramente possibile?

Scusa, troppe domande. Il punto è che, anche se Jhin ha trattato la missione di Akshan come qualcosa di infantile, ha sollevato un punto importante: la morte è sacra, o meglio, ha un suo perché oserei dire.
Si potrebbe discutere di come alcune volte arrivi troppo presto o in maniera ingiusta, ma è semplicemente una cosa che quando arriva non può essere evitata, e uno che la morte la *sente* queste cose le sa bene. Akshan sarà addolorato dalla perdita di Shadya, ma lei stessa nella sua lettera mostra di non avere rimpianti, comprende quella sacralità della morte e non cerca di sfuggirgli. Credo che Akshan, volente o nolente, arriverà a scontrarsi con questa realtà. Forse non ne sarà felice, magari arriverà anche un momento in cui lui e Jhin finiranno per puntarsi contro le armi, ma dovrà inevitabilmente accettarlo...

Niente, questo capitolo è stato veramente una bomba e spero di essere riuscito a trasmettere al meglio le emozioni provate nella lettura!
Spero di non aver tralasciato nulla, sono ancora un po' scombussolato dalle rivelazioni della storia, ma dovrei aver detto tutto quello che avevo da dire. Continua sempre così!
Altair13Sirio