Essere meraviglioso, grazie. Credo sia la... terza? Quarta, al massimo, storia che leggo su Amleto. Non solo mi rende felice l'esistenza di anime affini con la passione per quei due cosini adorabili (...se mi sentissero i miei professori, chiamare così Amleto e Orazio, penso mi butterebbero fuori a calci. Ehm), ma questa fic è davvero, davvero bella. Mi piace lo stile così poetico, si adatta molto ad Amleto come personaggio e al suo stile.
Orazio poi sarà la mia morte. È fantastico. Tutti i dettagli erano perfetti, teneri e divertenti. I biscotti, per esempio Quelli nostri: tre quarti di burro e un quarto di tutto il resto. mi hanno fatto sorridere (e anch'io li preparo così. Basta un poco di burro e la pillola va giù XD), e il "quelli nostri" che mi ha fatto innamorare un pochino di più di lui.
-Su, su, Principe: vedi di non lamentarti troppo. - scherzò, infilandogli di sghimbescio il grembiule sul maglione nero.
Amleto biondo. Maglione nero. Grembiule. Ciao ciao, ormoni miei!
-Casa mia è un casino, lo sai. Ho bisogno di stare qui. Con te.
Dichiarazioni d'amore che fingono di non essere tali. E Amleto che dice "casino" è fantastico e sì, casa sua lo è davvero, ma ciò non toglie che sia un'immagine triste e divertente contemporaneamente.
Noi siamo vivi!
[...]
Di vita. Di vita che avrebbe, d'un tratto, contraddetto la morte e i suoi tormenti.
Ti ho già detto che amo il tuo Orazio, sì?
-Mi ami lo stesso? - Amleto alzò appena un sopracciglio – Anche se sono un disastro?
-Un bellissimo disastro. - lo baciò sulla tempia, prendendoselo vicino.
Sì, uhm, ecco, io una volta sapevo lasciare recensioni sensate con dei complimenti che non si riducessero ad "adorabile" e squittii imbarazzanti, ma capisci, il fluff mi riduce in stati pietosi. Grazie, grazie, grazie!
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