Recensioni di Manto

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Recensione alla storia Tra Peccato e Giustizia - 18/11/18, ore 18:46
Capitolo 1: Tra Peccato e Giustizia
SECONDA CLASSIFICATA:
Tra Peccato e Giustizia di MYSTERY_KOOPA




♦ Grammatica e stile: 9,8/10 (4,8/5 di Grammatica e 5/5 di Stile)

Non ci sono gravi errori di grammatica, a parte il termine “ora” presente due volte in un contesto errato: mi spiego con questo esempio » “era sopravvissuta a un avvelenamento e ora doveva finire l’opera...”
Ecco, essendo la storia ambientata al passato, non sarebbe corretto usare il termine di precisazione temporale presente “ora”, appunto perché è fuori tempo. È una piccola minuzia che non ti è costata tanto (– 0,2), ma che comunque segnalo per futuri lavori.
Poi, deve esserti sfuggita una “i” nella frase “in quanto suoi gravissimi peccati…” e un termine nella frase: “trovando dinnanzi a loro l’orrendo”, proprio perché questa finisce con l’aggettivo; a meno che non fosse usato in funzione di sostantivo – ma allora avrebbe avuto la maiuscola –, c’è una parola mancante. Non ho tolto comunque nulla, perché non levo punti alle sviste (anche se ovviamente le segnalo).
Per quanto riguarda lo stile, nulla da dire: chiaro, pulito e tagliente, rispecchia alla perfezione i pensieri della cara Emily e la sua mentalità. Ci sono frasi davvero perfette, come il finale – che ho trovato splendido – e le espressioni che manifestano la sicurezza di essere nel giusto e, di conseguenza, poter dare giudizi sugli altri, sicuramente meno puri di lei: ecco la spudorata certezza di essere l’arma perfetta del Signore e di non aver commesso alcun crimine – anche se, alla luce dei fatti, tutti sappiamo la verità.



♦ IC/Caratterizzazione personaggio: 10/10

Complice anche l’ottimo adattamento dell’opera da parte della BBC (in forma di miniserie del 2015), Emily riesce perfettamente a risultare odiosa, rasente all’insensibilità e alla tenace difesa della propria mentalità miserevole. Anche dopo la morte della povera Beatrice, non smette di addossare a lei la colpa di ogni cosa che sia accaduta: della gravidanza, del successivo abbandono, della morte violenta… giungendo fino a incolpare la ragazza di aver posseduto Wargrave per poter portare a termine la sua vendetta – una vendetta, dice propriamente Emily, infondata in quanto portata da una peccatrice.
La sua mentalità, lo dico chiaramente, mi disgusta: è un misto d’ipocrisia e cattiveria, di possessione e indifferenza che la rendono la più spregevole e falsa tra i personaggi qui presenti. Vera o Lombard, per esempio, nonostante le azioni criminali non mi hanno mai suscitato una tale repulsione: proprio perché, per quanto tengano nascosti i propri errori, non affermano di essere stati nel giusto né che fosse stato giusto così; entrambi sapevano che quello che commettevano era un torto e che erano condannati – mentre lei no, anzi. In questo circolo di assassini per errore, per amore, per gelosia, per rabbia o convenzione, ai miei occhi Emily è la peggiore: folle nella sua tanto conclamata rettitudine, lontana da quella carità che vuole mostrare e chiusa nelle sue idee di perbenismo e sdegno che non la faranno mancare a nessuno.
Ecco, tutto questo l’hai reso benissimo in tale what if – per altro molto particolare e interessante – che fino all’ultimo ce la mostra nelle sue ingannevoli, ipocrite forme: i miei complimenti per essere riuscito a mostrare con coerenza un personaggio non facile né amato, e quindi distante da una possibile empatia e comprensione.



♦ Introspezione: 10/10

Non mi dilungo molto sull’introspezione perché è amalgamata perfettamente alla caratterizzazione e, ugualmente al parametro sopra, coerente con il personaggio.
Non è molto estesa, eppure è completa: riassume e mostra quello che volevo leggere, l’animo di un cattivo e la propria messa a nudo.
Fa nulla che, appunto, quelle parole siano così assurde da essere allucinate e folli: le sue seppur false convinzioni sono mostrate con tutta la loro forza e colpiscono una dopo l’altra con la certezza di ferire e indignare, e mostrare la spregiudicatezza scaturita dalla certezza di agire sempre sulla retta via; ecco, se possiamo biasimarla per ogni altro aspetto, di certo non si può dire che Emily sia una donna insicura di sé e della sua “missione”.



♦ Gradimento personale: 5/5

Ho decisamente amato questo piccolo mutamento della trama generale e l’assassinio di Wargrave che salva quattro dei colpevoli: questa scelta è verosimile con le azioni che Emily avrebbe potuto compiere se “la puntura dell’ape” non l’avesse uccisa, quindi è stata valutata come un’ulteriore punto di forza di una storia decisamente ben studiata e scritta.
Non mi dispiacerebbe se questa diventasse una sorta di raccolta con tutti i personaggi, perché mi vengono i brividi dall’entusiasmo al solo pensiero di come tratteresti Vera (la sua storia sarà sempre la mia preferita) o i miei cari Lombard e Blore; questo non per costringerti a scrivere, ci mancherebbe, ma per dirti che hai fatto davvero un ottimo, ottimo lavoro con Emily. I miei sinceri complimenti.



TOTALE: 34,8/35