Recensioni di Gipsy Danger

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Recensione alla storia Time Dancers - 19/02/19, ore 22:46
Capitolo 1: Conservative Gods
Non posso. Non posso. Ma non lo capisci che non posso? Non ci posso credere che, dopo dieci anni — dieci anni, vecchia, io non lo so, mi sento preistorica — Time Dancers è arrivato su EFP, com’era inteso fin dal principio. 90k e passa di sequel che a mio parere non hai solo ripreso in mano. Oh no. Lei, signorina, ha reso questa storia la miglior versione di sé. E considerato l’ottimo lavoro che è la riscrittura di Novel, direi che sei partita da uno standard già molto alto, nonostante tu ti ostini a definirlo trash (l’unica cosa trash lì dentro è Kaoru ò-ò che sia chiaro, una buona volta!). Venendo al contenuto del capitolo, che ho riletto con Wings of Freedom di sottofondo esattamente come raccomandavi, faccio una piccola nota sullo stile. È streamlined dritto da Novel. Se mettessi il finale di quest’ultima e l’inizio di Time Dancers uno di fianco all’altro, il passaggio sarebbe fluido e assolutamente naturale. Non ci sono sbalzi bruschi di tono, non si avverte il ghiaccio da “inizio di nuova storia” che talvolta invece si percepisce tra le prime battute. Scorre che è una meraviglia, prenditene il merito perché è tutto tuo. Hai perfetta padronanza dell’intreccio, dell’ambiente e delle voci dei personaggi — a cominciare da Okita, che ha l’onore di aprire le danze con quello stridio di ghiaia sotto i piedi che continua a farmi venire la pelle d’oca dal fastidio, come se il suono bucasse direttamente la pagina. E dove il fattaccio va, naturalmente Miki non può mancare, quasi avesse una bussola interna che punta sempre lui. Murasaki, metti giù il GPS. Spero che non venga mai a sapere dell’esistenza delle cimici. Brrr.
Come ti ho detto per via privata quando mi hai passato la bozza, la sequenza onirica è una delle mie preferite del capitolo. Da un lato ribadisco che l’atmosfera smaccatamente estiva che Miki si trova a sperimentare nel suo “sogno” tra mondi è un bellissimo tributo ad Hakuouki e all’estate tipicamente giapponese che fa da fondale alle scene più salienti dell’anime, cicale, clima torrido e soffocante e strade polverose comprese. La comparsa di Shadow mi distrugge \sempre\, maledetta te. Anche se è semplicemente un’illusione, anche se l’azione lo lascia freezato con un sorriso, quasi finto rispetto a Souji e a Shinpachi. Al tempo della prima betata ricordo di averti detto che, il modo in cui Miki esiti nel passare in rassegna tutto ciò che appartiene al suo tempo — relazioni, cheerleaders, università, l’oceano, la California — denota il suo carattere di base. Eppure il cambiamento che Kyoto le ha impresso è visibile, perché torna dagli Shinsengumi in uno slancio che difficilmente si può assimilare al suo “egoismo” di base. Torna nonostante tutto quello che l’attende, e tutto per inseguire un sogno. Un disastro annunciato, in effetti.
Il pensiero a Rafael in coda alla parentesi del sogno getta quel grano di polvere da sparo che… no, niente, non posso parlare. Finisce che spoilero. Ma è amaro. E pungente. E pericoloso. E per quanti dubbi tu abbia circa la tua gestione di Rafa, io sono sempre, sempre ammirata da come lo riesci a trattare anche quando è fuori scena.
Il mio POV preferito in assoluto del capitolo è però quello di Shinpachi. Che ansia come se non ci fosse un domani. Al di là della quantità di dettagli storici che sei riuscita ad infiltrare tra un botta e risposta con Kondou e l’altro, l’attesa irrequieta prima di entrare a Ikeda-ya è perfettamente palpabile attraverso Pachi, senza però mettere in secondo piano il suo carattere — vedi le riflessioni sul fatto che hey, distinguere gli Shishi dai bambini non dovrebbe essere difficile, ma Okita è Okita, ed essendo il genio della spada che è, Okita è smanioso, insofferente e quasi confuso dall’aspettativa della lotta. Aspettativa cui si aggiungono gli strascichi di \noisappiamobenecosa\. Mi piace pensare che sia proprio questa percezione istintiva di una debolezza strisciante a farlo scagliare contro Kazama in modo più aggressivo del solito.
Tirando in ballo una “Chizuru” che si sta freddando, nientemeno — proprio mentre la ragazza della Leggenda si fa strada nel suo primo, vero scontro di proporzioni storiche, portandosi dietro preoccupazioni del tutto moderne (c’è un medico in arrivo? Ovviamente Tani è scettico. Che domande sono) e … una bomba vera e propria. Quella che scarica a Hijikata, non appena se lo ritrova davanti. Non so se sia rimasto più sconvolto per lei, per Murasaki o per Souji. MA questo ce lo dirà il prossimo capitolo <3

All in all, darling, è meraviglioso. Come sempre. E ovviamente, c’è da fare attenzione alla meraviglia ~ vero Miki?

Bentornata <3

P.s: non credere che non mi sia squagliata per le note d’autore. ç_ç damn you <3
Recensione alla storia Time Dancers 0.5 - Homecoming - 09/11/18, ore 09:27
Capitolo 1: Time Dancers 0.5 - Homecoming
Avevi promesso una nuova one-shot online entro sera e, puntuale come un orologio svizzero, eccola qua. Brava Giovanna, bravaH. Hai mantenuto la parola e io non posso che ribadire quel che ti ho detto ieri, quando hai anticipato questo piccolo scorcio pre-Time.
Mi hai ammazzata <3  tra la canzone, l’angst, Hiro e Souji, penso di essere annegata nei feels. Quindi perdonami se in questa recensione finirò per bubboleggiare senza speranza.
Iniziando dallo stile, non mi stancherò mai di ripetere che il nuovo taglio che hai dato alla tua scrittura (“nuovo”, insomma, sempre considerando come punto di partenza la vecchia Novel) è incredibilmente bello e maturo. Professionale, pulito, incisivo, con la giusta alternanza tra un modo di raccontare <i>giusto</i>, che non diventa sbrigativo solo per passare avanti, e tratti di mostrato che risaltano ancora di più, fatti scivolare come tagli tra una riga e l’altra. Mi riferisco al dettaglio delle abitudini che Miki crede di aver perso — salvo ritorni di fiamma nel momento stesso in cui Souji scivola nei suoi, di vizi — o a quel lampo di Los Angeles che si apre vivido nella narrazione, come se la nostra americana alla deriva avesse spalancato una finestra e tutti quegli odori, tutti quei colori fossero entrati con una ventata nell’inverno di Okita. Sei un modello da seguire. Io te lo dico e tu probabilmente mi dirai che non è vero, ma per me è così. Quando penso ad un esempio di ottima scrittura, penso al tuo stile e al mazzo che ti sei fatta per arrivare fin qui. 
Ti ho già anticipato per via privata che la parte con Hiro è quella che mi ha uccisa di più, perciò permettimi di iniziare dalla fine per commentarla come si deve. È vero, dei due cugini Miki è quella più esposta al pericolo. È lei quella presa in trappola tra le mire e le visioni di Murasaki, una guerra che non si fermerà solo per concedere ad una ragazzina così giovane il tempo di metabolizzare la morte e l’orrore dei campi di battaglia e, soprattutto, slanci di affetto che può cercare di negare, ma non di controllare. Hiro, però, soffre la pena dell’attesa. Di chi è lasciato al margine della storia e cammina a bordo pagina, con la sensazione che qualcosa di grande e incredibilmente importante stia accadendo a un soffio di distanza — e che quella stessa distanza si allunga e si allarga a dismisura per impedirgli di raggiungere gli eventi. Di lasciare una traccia. Di intervenire. Hiro non è il prescelto della Leggenda. È relegato al mondo moderno, ai suoi libri (la frase: “Aveva creduto che l’arte l’avrebbe reso libero, ma non c’era niente che potesse liberare le persone come lui” mi ha dato i brividi. Sappilo) e a una famiglia che stenta a guardarlo. Perfino la nonna. Quando sia simile a Saitou ora che si è lasciato crescere i capelli, si può immaginare — ma dove quest’ultimo ha affrontato la gabbia della normalità solo a guerra finita, per Hiro non c’è speranza di fuggire dal presente. Dal rimorso. L’ho amato, ecco.
Risalendo a Miki e Souji, che vediamo in questo scorcio anteriore al ritorno a casa della ragazza… il rapporto fraterno tra loro è uno dei legami più belli di tutta Novel, talmente realistico che sembra davvero arduo alzare ancora l’asticella (ma so bene che in Time gli stakes saranno ancora più alti). Nonostante cerchino di comportarsi a tratti come migliori sconosciuti, si somigliano e si comprendono abbastanza da non aver bisogno di parole per afferrare al volo la natura dell’altro. Penso alla completa e totale assenza di dubbio con cui Miki sogna ad occhi aperti di poter portare Souji nel suo mondo, sapendo che lui la seguirebbe senza il minimo indugio. Penso al modo in cui si trattiene quando vorrebbe dirgli di piantare tutto e smettere una buona volta di combattere e uccidere, sapendo che la reazione sarebbe accolta di malagrazia dallo Shinsengumi. Penso a come Souji riesca a dosare la forza nel prenderle le mani, lui che si ritiene in grado di fare soltanto del male (oh, peraltro, dimmi se ho cannato, ma… il fatto che l’allontani mi fa pensare che a) sia per la tubercolosi e b) che quindi la shot si collochi nel lasso di tempo in cui Miki ancora non sa una peppa della tubercolosi e\o non se la ricorda. Chapeau per aver inserito una coordinata temporale precisa in questo modo, in tal caso). Sono piccole cose che si alternano a momenti in cui il lupo rizza il pelo e Miki sfodera le unghie per atteggiarsi e proteggersi, ma sono più reali e affiatate di altre rappresentazioni stucchevoli di un rapporto fraterno viste altrove.
Che altro dire? Aspetto Time. Perché  “questo è un viaggio che nessuno prima d'ora ha fatto, Alice e le sue meraviglie, il cappellaio matto ~”

Alla prossima <3

Kei
Recensione alla storia Novel of a Dreamless - 17/10/17, ore 21:36
Capitolo 1: 0. Imaginarium
Hey - o! Quando mi hai detto che avevi intenzione di fare qualcosa di speciale per Novel, io mica l'avevo capito che avevi intenzione di partire con la riscrittura qui su EFP. Ma come si diceva, questa storia è praticamente nata col fandom, dunque... mi rendo conto adesso che sono stata più tonta di quanto pensassi xD. Personalmente penso che postare i nuovi capitoli sia un ottimo input per farti entusiasmare ancora di più dal lavoro, quindi trovo che sia stata un'ottima scelta! Un po' mi dispiace perché mi mancherà la vecchia stesura, era il mio go - to durante i viaggi in treno. Sigh. Sempre nel cuore. Mini - rant a parte, passo alla recensione vera e propria.

Prima di avventurarmi nel contenuto, lo stile. L'ho trovato allo stesso tempo vicino a quello originale di Novel, per i periodi brevi, l'enfasi ottenuta attraverso ripetizioni cadenzate (sto guardando a quel "sotto di lei" ribadito tre volte, che produce un vero e proprio tuffo di testa nel lago di sangue e attraverso i mondi), ma arricchito dall'evoluzione che hai compiuto in questi anni di distacco dalla storia. Trovo che ci sia una marcata differenza tra la parte di Murasaki, che ha elementi palesemente lirici ed è densa di simbolismo, e la schiettezza della scena con Miki, il che è ottimo -- per quanto, come detto sotto, sembrano due immagini riflesse, è un bene che si distinguano. Questo era un elemento che nella prima stesura di Novel era meno calcato; Murasaki era molto più circoscritta ad una sorta di ombra di Miki, mentre qui le dai una caratterizzazione fin dal principio anche e soprattutto attraverso le scelte stilistiche e di lessico. Ho poi trovato le descrizioni ben equilibrate, in particolare nella scena gore. Fa attorcigliare lo stomaco, ma non soffre di sovrabbondanza di particolari, anzi, il fatto che tu sia stata misurata con gli aggettivi ha reso molto più taglienti ed incisive le azioni. In totale, quindi, direi che questo prologo ne è uscito davvero arricchito! 

Ho apprezzato davvero moltissimo che tu abbia inserito Murasaki nell'inferno dei bambini non nati e delle donne morte di parto - non ti so dire quanto grande la soddisfazione di riconoscerlo dai primi dettagli che dipingi in primissima apertura, il che significa che hai colto nel segno. L'ho trovato calzante con lei per due motivi: il primo è che a livello di concezione puramente psicologico, un personaggio non ha niente di diverso da una persona in carne ed ossa. E nell'atmosfera uterina e sospesa dell'inferno in cui si trova, le pulsioni che Murasaki può avvertire - quelle che le sono negate - sono quelle che le suscita la storia del pruno e del ciliegio. A ribadire un circolo, è letteralmente una creatura incorporea che trova qualcosa da amare in leggende viventi. E tutto si richiude di nuovo, circolare. E' un ottimo preludio se si conta che gli eventi che si troverà a vivere Miki, più tardi, corrono su un percorso altrettanto chiuso -- ma non anticipiamo i tempi! Il secondo motivo per cui ho trovato adatta la nuova "collocazione" di Murasaki è che la rende un aborto, proprio come le idee della Shinsengumi. Statiche e infrante in un'epoca che invece procede dinamica. 

La parte su Miki introduce un fattore in più su Murasaki - il che è ironico, dal momento che sul momento non sembrano copie a specchio, ma il semplice fatto che si può dedurre qualcosa di una guardando l'altra è significativo. Murasaki è un narratore inaffidabile. La prigione che l'avvolge non è poi impenetrabile come sostiene - indirettamente, certo. C'è un minimo di traspirazione, e dall'altro lato, un corpo, ce l'ha eccome: quello che Miki si trova ad osservare. Come ho detto, la scena acquisisce il significato di una sorta di confronto allo specchio solo dopo il primo impatto horror - e ti giuro che posso stomacare qualunque cosa, ma l'eye gore mi prende sotto la cintura ogni volta ò-ò brrrr - e il primo giudizio che si abbatte su Miki. Sembra sadica, ma non lo è. Masochista, se proprio, nell'esplorazione che conduce sulla sua rana d'occasione - coff, mi dispiace, ma ci stava xD me lo ricordo che le piacciono le rane!! Quello che mi ha colpito in realtà è la grande insicurezza che si percepisce quando i suoi pensieri cominciano a vergere verso il disgusto e l'astio. Prima si dice che la donna sconosciuta farebbe la stessa cosa a lei, in posizioni rovesciate, il che trasforma la sua indagine in un preemptive strike. Poi si giustifica dicendo che non se li merita, occhi così -- occhi più belli dei suoi. Non si sente di reggere il confronto, e quindi non nota *quanto* simili siano in realtà - per non dire identici. 

Ho amato questa scena. In maniera abbastanza scontata si potrebbe dire che gli occhi sono la finestra dell'anima, ma più di questo... l'immobilità di Murasaki mi fa quasi pensare che sia così presa dalla sua storia da non guardare \all'esterno\, e che sia quello, il suo vero inferno. E Miki, infilandole le dita nell'occhio, non fa altro che bussare sul suo piccolo mondo cieco, creandosi un'apertura e dando inizio ai giochi.
Come dicevo: full circle.

Alla prossima! <3 Non tardare, neh, che ti stalkero finché non posti.
Recensione alla storia Nisshoku - 15/11/13, ore 13:45
Capitolo 1: Darkness inside
Eccomi! Sono se non altro soddisfatta di essere riuscita a mantere lo stacco tra pubblicazione della storia e recensione relativamente breve, mi sarebbe dispiaciuto farti aspettare troppo.
Come ti ho detto, non mi focalizzo su sviste occasionali sia perchè ti sono già state fatte notare che perchè hai specificato che il cellulare ti abbandona quando provi a correggerle, quindi mi pare superfluo. Parimenti, la trama è ancora appena sbozzata, essendo l'introduzione di una long, quindi mi riservo di parlarne più tardi (:3 e non vedo l'ora di saperne di più). Per il momento, preferisco concentrarmi sul contenuto di questo particolare capitolo - che, devo dire, si apre in modo molto interessante. L'idea di replicare il fenomeno dell'eclissi, collegando la nascita di Souji alla situazione attuale, mi incuriosisce parecchio; attira l'attenzione, enfatizzando un'atmosfera che, da calma e quasi sonnolenta, declina rapidamente in una situazione angosciosa e tesa. Mi è molto piaciuto, fra l'altro, il richiamo ad Amaterasu che si nasconde nella grotta dopo che Susanoo l'ha fatta infuriare. Dà ancora di più l'impressione che qualcosa di terribile stia per accadere. Molto, molto scenico e molto ben riuscito.
Aspetto con ansia il prossimo capitolo! <3

Kei
Recensione alla storia Imaginaerum - 15/11/13, ore 12:27
Capitolo 6: VI Scaretale
Unico capitolo che mi mancava da recensire - come vedi, alla fine sono qui *^*. Mi dispiace per l'enorme ritardo, ma penso tu possa capire il perché dell'attesa così prolungata, avendo seguito il mio momento di baratro riguardo EFP e Hakuouki in particolare. 
Scaretale potrà non essere tra i miei capitoli preferiti, almeno per quanto riguarda questa raccolta, ma trovo ugualmente ben riuscita l'impressione di caduta nel delirio che attraversa il testo. Un momento il lettore è con Heisuke, disteso nel futon, febbricitante, spaventato; il momento successivo assiste alla sua stessa corruzione, un gesto brutale e definitivo. Malgrado definirlo piccolo o fanciullo mi sembri un po' sul versante del lirico, non trovo scorretto dire che l'innocenza di Heisuke se ne vola via - per il semplice fatto che quest'incarnazione di Todou, rispetto ad altri capitani, è ancora relativamente "pulita" e risente di un'indecisione più che normale per la sua età.
Insomma, nel complesso un buon lavoro. Non il migliore che ho letto da te, ma spero che questo t'invogli solo a tornare nel fandom e a contunuare a scrivere :3
un bacione,
Kei