Recensioni di Lacus Clyne

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Recensione alla storia Log date: 2110/02/28 (Venerdì) 22:04 - 04/09/20, ore 19:57
Capitolo 1: Log date: 2110/02/28 (Venerdì) 22:04
Eccomi qui!!
Ammetto di aver letto già in precedenza questa storia che mi ha molto colpito. Inizialmente, non nascondo che il titolo mi è sembrato sui generis. Non riuscivo a comprendere il motivo di un titolo così lungo ed enigmatico, ma leggendo, mi son data spiegazione. Ti dirò, non sono grande fan degli OC nelle fanfiction e li preferisco solo se sono trattati al pari dei personaggi canon, tanto più che, in una serie come Psycho-Pass, per creare un originale, devi veramente avere fegato e soprattutto, una base veramente tosta. E tu, sei stata bravissima. Oltretutto, scegliendo sia un personaggio come Sasayama, croce e delizia di questa storia, nonché probabilmente uno dei più complessi da trattare date le poche informazioni su di lui (ok, ci sono le novel, c'è Kanshikan Kougami Shinya e ci sono i ricordi di Kougami nella prima stagione e i drama cd), ammetto ancor di più la tua bravura. Ho riscontrato una grande cura del dettaglio in ciò che hai scritto. Sasayama è lui. Irriverente, sboccato, sfacciato in tutto ciò che fa e che dice. Ci tiene, a modo suo, pur non essendo più tra i vivi, alla sua vecchia Divisione e soprattutto, a questo Ispettore così tosto e al tempo stesso, fragile.
Molto intima e tensiva la scena iniziale. Il contesto di vicinanza rivela decisamente l'attrazione proibita e non soltanto da parte di Sasayama. E' bello vederlo non in veste di dongiovanni, ma genuinamente attratto da Katsumi. Certo, c'è qualcosa in più, dato che non ha il suo solito atteggiamento da maniaco, ma l'attrazione è talmente tangibile da essere possibile solo per chi prova qualcosa di reale. Tuttavia, ricordiamoci che siamo in Psycho-Pass e che il confine tra Ispettori ed Esecutori è purtroppo ben definito (lo sapeva Risa, lo sa Akane), ma al tempo stesso, sa essere fonte di relazioni dal potenziale immenso (e dalla pena immensa uguale, mannaggia a Urobuchi e seguito). Mi piace il modo in cui hai gestito il tutto, perché quel confine tra loro, fatto di allusioni e piccoli gesti significativi, presto reso irrimediabilmente profondo e definitivo rende questa relazione ancora più tragica. E la tragedia arriva. C'è naturalezza nel modo in cui Sasayama racconta questa storia. Il modo in cui scivola da un momento di vicinanza alla preoccupazione per la tonalità di Katsumi alla scena stessa della sua morte, è molto interessante. E' come se stesse realmente ripercorrendo ciò che gli è accaduto. E, al tempo stesso, come se stesse rivivendo, magari chissà, nei suoi ultimi attimi, i momenti per lui più significativi. E lui osserva, vede la disperazione di Kougami nella notte che cambierà per sempre la sua vita (il tema della caduta è molto eloquente in questo senso), vede e percepisce. Ed è lo stesso per Katsumi. E' bello che lui si preoccupi ancora, che veda le sue reazioni e che queste siano ancor di più amplificate dalla disperazione di lei. Certo, Makishima ci ha messo del suo, facendo sì che Sasayama venisse distrutto in un modo tanto grottesco. Per niente eroico, come avrebbe desiderato lui. Invece è morto in un vicolo, plastinato e offerto ai suoi colleghi. A Katsumi, che fino all'ultimo ha voluto credere in lui. E in questo credere, ha finito col vedere le sue certezze distrutte a sua volta. Perché Makishima è sempre stato un fantasma (prima di andare a rompere le scatole a Kougami XD), lo è stato per il Sibyl, lo è stato per tutti loro. Ha manovrato dietro le quinte e ha fatto sì che, in questo modo, persino degli Ispettori top-élite avessero la peggio. Cadessero. Anzi, no, precipitassero al contrario del loro coefficiente di criminalità. E se questo è accaduto a Kougami, a maggior ragione accade a Katsumi che, singolarmente, prende una decisione tanto inaspettata quanto rischiosa. Decide di fuggire da quel mondo di giustizia solo apparente. Che ne abbia realmente bisogno o che sia un modo per regolarizzare la sua tonalità non credo faccia differenza: è semplicemente disillusa. Dopotutto, le è impossibile dare soluzione a quel caso, non senza la conoscenza della verità. E Katsumi non è un'eletta. Non le competerebbe, ma anzi, la trascinerebbe in un inferno in terra. Alla fine, tutto ciò che rimane loro è quella log interrotta, il ricordo di una conversazione che torna sul piano intimo dell'attrazione tra i due e il fatto di lasciare tutto così in sospeso rende la narrazione estremamente realistica. Mi ha fatto pensare, nella parte finale, al drama post prima stagione e alla conversazione di Akane e Kougami: lì, a modo suo, c'era stata una chiusura. Qui no, finisce tutto così, come la vita bruscamente interrotta di Sasayama. Ed è per questo che è tutto veramente molto IC, perché ricalca a pieno ciò che è accaduto, ciò che potrebbe aver realmente provato e l'aver lasciato, dietro di sè, un futuro che, chissà, avrebbe forse potuto riservare altro. Lascia un certo amaro in bocca, questa tua storia, ma Psycho-Pass d'altronde, è così. E se ti aspetti un momento bello, tranquilla che viene tutto distrutto un secondo dopo. Quindi, complimenti perché questa storia merita. Inoltre, c'è grande accuratezza stilistica e correttezza grammaticale e sintattica, per cui si legge molto bene. Non è una lettura facile per il tema, lo ammetto, per cui penso non sia alla portata di tutti, motivo per cui ti faccio ulteriormente i complimenti, perché si vede che c'è una grande passione dietro e una bella conoscenza, pur essendo Psycho-Pass per te nuovo. Ecco, diciamo che riscontro proprio le atmosfere della prima stagione in questa storia, si vede che t'ha preso! Spero di leggere altro di tuo su questa serie, hai talento!!
Alla prossima!!
Recensione alla storia Il ricordo di Te - 01/05/14, ore 19:44
Capitolo 1: Il ricordo di Te
Wow, che meraviglia!!
Ho scoperto Psycho-Pass su Rai4 e dire che me ne sono innamorata è dir poco. E cavoli, non mi succedeva da Zetsuen no Tempest! Ma al di là dei miei colpi di fulmine, questa tua fanfiction è divina!! Complimenti per il modo in cui riesci a rendere i tormenti di Akane e Kougami, soprattutto in un momento di destabilizzazione così forte come la fuga di Kougami e ciò che ne è seguito. Mi piace l'idea di Akane che indossa la maschera, perché effettivamente è così, vedi le stesse parole di Gino quando Akane ha cominciato ad analizzare con razionalità e freddezza gli indizi lasciati da Kougami per la cattura di Makishima. E il loro rapporto è talmente particolare che non puoi non trovarci una vena di simbiosi, nonostante i vissuti differenti... aaaw, complimenti davvero, anche il tuo modo di scrivere è interessante, molto adatto a entrambi!!
Bravissima!! :)