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Recensione alla storia Chiuditi in Convento Ofelia - 02/04/16, ore 10:34
Capitolo 1: Chiuditi in Convento Ofelia
Conosco l'opera a cui il testo si ispira. non ho guardato i link e non conosco l'autrice.
Il monologo si addice ad Amleto, il linguaggio di Shakespeare, però, è di un'altra epoca ed è molto ricco di immagini - non è un confronto facile.
Se dovesse dare un voto darei un 7: buona l'idea, interessante Amleto che la scaccia per proteggerla, ma non in modo definitivo, quindi Amleto che ha deciso di essere invece di non essere e che dopo averli sistemati tutti, vuole tornare a vivere la propria vita. Il linguaggio avrebbe dovuto essere più curato, però.
Non condivido (razionalmente) il gesto di Amleto: sta programmando una serie di gesti pieni di crudeltà ed intende farla franca: non vuole semplicemente una ammissione di colpevolezza.
In una storia che ha il suo pathos è chiaro che la reazione di Ofelia sarebbe di... gioia? ama ed è riamata (niente suicidio quindi), però saprebbe che l'uomo che ama ha in mente qualcosa e ha in mente di non pagare un prezzo per quel qualcosa: dipende da che importanza da all'etica del proprio compagno. Diciamo che lui da per scontato che, qualunque cosa farà, non sarà giudicato da lei - presume molto.
In una storia più buffa Ofelia gli farebbe un discorsetto. ma non è questo l'umore che c'è dietro la one-shot. Siccome dietro c'è una idea di intensità, direi che funziona.
La frase che colpisce di più è ovviamente quella del commettere ancora un peccato ;O Non le sta dicendo di andare in convento a cercare protezione ed ospitalità, ma di prendere dei voti, con l'idea già di infrangerli. Anche qui presume molto e richiede molta fiducia da parte della ragazza. E se lui pone fine anzitempo ai suoi giorni? Stesse in convento e posasse il pensiero di un altro amore?
La frase che espriem tornmento forse , per me, è "Rimani pura e bianca come la neve": è chiaro che lui tanto candido non è e non lo è già da un po', è chiaro che vuol fare cose poco candide... il lato "candido" resterebbe lei. Che infatti nel suo immaginario è passiva: deve andare in convento e chiudere bene la porta, poi lui penserà a tutto, pure a buttare già le mura... Quindi deve anche non sapere, non vedere, non sentire e non giudicare...
Non modificherei nulla: le dichiarazioni di amore sono sempre sopra le righe, altrimenti non lo sarebbero, e le tragedie pure. Lo spettatore ha un altro occhio.