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Recensione alla storia Alternative Dimensions - La Guerra del Cosmo - 18/08/22, ore 01:14
Capitolo 1: Strani Sogni
Dopo la minaccia di percosse ricevuta da te in sogno ho deciso di recuperare la storia. Certo, avrei potuto cominciare dalla prima della trilogia, però dicestimi che in teoria potevo leggere ciò a sè stante e poi immagino tu preferisca un parere su quello che stai facendo attualmente.

Come immaginavo, leggendo una storia già coninciata mi trovo un po' perso perché, ora che ci penso, il nome de lo protagobista mai appare per tutto il capitolo, o erro? È perché già si presuppone che, io lettore, conosca già questo protagonista o vuoi tenere la sua identità celata? Ora che ci penso non appare neppure un nome proprio di luogo o persona, al di fuori del fratello Andrea, che sono sicuro rivestirà un luogo importantissimo. Oppure no, ma ci conto, non quanto il cugino però. Lo nostro protagonista è un vascello dell'autore in stile dantesco? Le informazioni che tu ci dai sono autobiografiche? Comunque, questo velato personaggio principale, possiede già il mio rispetto: non perché ha salvato un villaggio dal divampamento, ma poiché egli balla in discoteca. Ma c'è da considerare come (tu?) balli in discoteca, dacchè non descrivi l'azione. È esso un movimento "molleggiato" e "sfacciato", o come dice Seneca, degno di Scipione che balla come un pazzo di fronte ai suoi nemici? Scusa la tangente, ma io considero essa un luogo sacro e chi non entra per ballare seriamente è una persona lezza assai.

Comunque cominciamo la narrazione con quella che è la fedele trasposizione di una canzone tipo degli 883, ci manca solo Cisco che passa in bagno un eternità e che vi perdiate in autostrada. Devo ammettere di essermi aspettato che saremmo già stati ben piantati nel mondo fantastico esplorato nei precedenti atti, invece sembra quasi un rifacimento cominciato da zero, con il mondo estraneo trattato come una novità da un protagonista che non sa ancora che cazzo ha visto, più o meno come il lettore.

Ora, partiamo dal presupposto che io Minecraft l'ho abbadonato alla 1.14 o giù di lì e ho passato tutto il mio tempo a costruire Custom Map con codici grezzi e fare Build Battle su Hypixel, quindi so una sega di tutto quello che è venuto dopo e se sia importante ai fini della trama. Comunque hai detto che ci buttasti in mezzo pure delle mod, quindi auguri, mi descriverai delle cose nel corso della storia e io me le immaginerò con la stessa accuratezza con cui un miniaturista medievale disegna un elefante.

Anche se, parlando di descrizioni, sono estremamente assenti noto, o sbaglio? È molto asettico come descrivi gli ambienti, non parli mai delle percezioni dei protagonisti calati dentro di essi, si avanza molto rapidi negli eventi, è più un riepilogo con discorsi interiori aggiunti. Non è una cosa negativa, rende l'atmosfera più alienata e se volevi simulare l'immersione in un sogno va bene. Certo ti ammazza un po' il pathos quando questo infernale incendio che dicora il paesello idilliaco nella vallata non viene descritto in alcuna sorta di particolare, ma forse non era tua intenzione creare tensione, considerando con quanta facilità poi, il nostro eroe, risolva la situazione con prestidigitazioni strabilianti. Ad esempio, mira come questo devasto urbano ineguale all'incendio di Amburgo venga spento in quattro e quattrotto dalla narrazione stessa.

"Si sentì un tuono, ed ecco che un acquazzone iniziò a indebolire le fiamme.
Il mio compito è finito. "

Deh, una frase e tutto è risolto. Mira, io non sto criticandoti, bensì è più un mio meditare sul significato di quello che scrivi, perché mi sei indecifrabile, quindi spero non ti offenda se continuo in questa riga di studio per il resto della recensione. Sono solo io che mi scervello parlando da solo su un manoscritto misterioso da interpretare e formulo ipotesi senza risposta.

Insomma, il protagonista si sveglia nel prato di una vallata in mezzo ai monti e davanti un lago. È un perfetto paesaggio idilliaco e ameno, ma il testo è asettico. Il protagonista non sente, ecco la parola gousta a quello che intendo, l'erba sotto le sue mani, se fa freddo o caldo, la brezza, il rumore degli insetti, se il cielo è terso o cupo, se il sole è a mezzogiorno o calante, che riflessi ci sono sull'increspatura dell'acqua. Semplicemente ci viene detto dove ci troviamo, ma nulla che ci faccia sentire che sensazione dia questo posto. Perché lo hai fatto? È una scelta deliberata? Vuoi estraniarmi, come detto prima, come se lui non appartenesse lì ed è posticcio, o ti è venuto naturale fare così? Non era importante e volevi parlare di altro? Forse, dato che il protagonista sogna e si comporta da spettro, venendo attraversato da frecce e fiamme senza nulla ferirlo, vuoi far intendere che egli non sia capace di provare l'atmosfera del luogo e solo quando egli non sarà un "signore innaturale" potrà immergersi meglio? All'inizio non ci avevo fatto caso, perché i paragrafi precedenti erano talmente mondani che pensavo servissero solo a rendere l'idea di chi abbiamo a che fare e di stabilire una spensieratezza di nottate, colazioni a base di nutella, balli sfrenati e delle immense compagnie Pezzaliane di modo da contrapporrle al mondo più fantastico di Minecraft (almeno deduco sia Minecraft, non ho ancora visto riferimenti espliciti al gioco, specie nella fisica, dove i palazzi crollani, ma su questo ci torniamo dopo). Che tutta la narrazione prosegua così per il resto dell'opera? Scrivi così per tutto o solo per questa storia? Se questo è il tuo stile solito, fatto solo di azioni e dialoghi, alla Hemingway, le tue opere non devono lasciare un attimo di respiro. Chissà quante robe accadono nel secondo atto, che ha più di cento capitoli. Già ti dissi, in separate sedi, che mettendo insieme tutto lo scritto di questa saga, ottieni un malloppo superiore al Moby Dick, se è vero che, sommando tutte le parole, ne ottieni oltre trecentomila. Ora, il nostro Melville ha raggiunto quel numero parlando per capitoli interi di cetologia, l'industria baleniera di Natucket e quanto paura faccia il colore bianco, facendosi appellare il titolo di romanzo enciclopedico, quindi fremo al pensare che temi io possa trovare in un'opera ancora più grande.

Se vogliamo fare un altro paragone, è invidiabile quanto sia breve una tua frase al suo confronto. Guarda questo caso esemplare:

"Un altro urlo, e poi un crollo. Mi mossi verso di loro, chiunque essi fossero. Le fiamme mi avvolsero senza recarmi danno. Raggiunsi i due sopravvissuti..."

BAM BAM BAM BAM, palazzi che crollano, architravi che ardono, strepiti di legna, roccia che si spacca, minorenni in pericolo, buttati in faccia allo spettatore senza un attimo di tregua. Certo, ammetto che baro, perché ci sono passaggi più lunghi come:

"Prima di andare la giovane si voltó, mi guardó ancora una volta negli occhi, senza più paura, e disse semplicemente «Grazie, Signore Innaturale», per poi scappare con il bambino verso la salvezza."

Occhio comunque a certe sviste. Se compari con il testo originale vedrai che "giovane", "voltò" e "guardò" non sono scritti correttamente. Questo è l'unico punto che ti critico davvero, la revisione è importante, specie con tre errori in una singola frase. Poi, quantomeno, avrò commesso uno strafalcione anch'io in questa recensione, ma ci siamo capiti.

Parliamo del mio dubbio di prima. Ma è Minecraft questo? È dura scoprirlo, perché non solo non vedo espliciti riferimenti alle meccaniche di gioco, le cose sembrano avere la stessa fisica del mondo reale. Devo forse immaginarmi tutto a cubi anche se non viene detto? È questo l'implicito? Chissà, magari chi scrisse il testo, ha stabilito che il mondo di Minecraft appaia ai personaggi come un mondo normale al vedersi, non a cubi e la gravità esiste, senza la possibilità di costruire palagi partendo dal tetto. E quei cerchi magici che evocano burrasca, blocco e locomozione involontaria, sono forse facenti parte di una mod anch'essi o è roba artiginale dell'artista? Tutto questo io lo potrei scoprire leggendo i capitoli precedenti, ma onestamente è più divertente proseguire così?

Parlammo della mancanza di tensione e questo è dovuto alla potenza fenomenale del protagonista, che risolve tutto con la sola imposizione delle mani e cerchi fullmetalalchemistici. È la prima volta che scopre di possederli? Eppure li usa con tale naturalezza da sembrarne abituato. Per giunta riconosce immediatamente il cristallo che ha scatenato l'incendio e come funzica codesto mondo. Ma una volta svegliatosi rimane interdetto da ciò che ha visto. Il suo io del sogno conduce una vita parallela? Manterrà tutti questi poteri durante tutto il corso della storia? Ma non diventerebbe troppo facile per lui, in tal modo, aver già a disposizione capacità messianiche di guarigione dei lebbrosi e manipolazione delle tempeste per risolvere ogni problema? Che egli li perda nel corso della vicenda? Oppure, gli eventi contro cui si imbatterà, sono tanto grandi da necessitare sì grande potere? Oh, com'è dura dare poteri ai propri personaggi, che sì spesso si cammina sul filo del rasoio e di cadere nel Mary Sue. Riuscirai a salvarti da ciò? Lo scorpriremo leggendo, però io ci spero. Certo però, uno potrebbe affermare, che dopo due atti passati è naturale possedere tali straordinari poteri e chi sono io per dire che non dovrebbe averceli? Cosa so io delle passate imprese? Continuamo e abbiamo fede.

Oh, comunque approvo dei gusti gastronomici del nostro eroe, si vede che ha buon gusto, specie quando parla di pizze rosse con cipolla nude e crude, fa molto Rodolfo Cimino questo parlare di faccende di stomaco. Oh, è già l'una e un quarto di notte. Spero di essere andato abbastanza nel dettaglio e di aver guadagnato abbastanza inutili punti, oltre di non esser più picchiato in sogno da te, anche se, dopo quanto ho scritto, forse ho peggiorato le cose.

Scusa.
(Recensione modificata il 18/08/2022 - 01:16 am)
(Recensione modificata il 18/08/2022 - 07:09 am)