Recensioni di darllenwr

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia A Venezia tutto è possibile - 13/01/14, ore 13:44
Capitolo 1: A Venezia tutto è possibile
Per essere brevi, posso dire che è una storia davvero molto bella, e cercherò di argomentare in dettaglio: in primo luogo la scelta temporale, la Venezia settecentesca viveva il suo ultimo secolo d'indipendenza in un'atmosfera che in un altro contesto lo si sarebbe potuto definire di "gaia apocalisse" dove ormai i fasti di un tempo appartenevano al passato ma non del tutto trascorsi, inoltre di solito si associa la deboscia sulla laguna al periodo carnevalesco, non a quello delle festività, ma in questo modo si è potuto a mio parere creare un ottimo contrasto tra (è propro il caso di dirlo) "sacro" e "profano".
Inoltre è piacevolissima l'atmosfera che hai saputo creare in questa storia, perché c'è un po' tutto, dalla ricerca del piacere (per l'anima , ma evidentemente non solo) dei due protagonisti a un pizzico di critica sociale (il costringere al velo fanciulle che magari non avevano alcuna particolare intenzione di dedicarsi al chiostro, e se l'abito non fa il monaco, è altrettanto probabile che il velo non faccia la monaca/suora).
Non male inoltre la scelta del comprimario, credo che Toscana per carattere e per indole sia il compagno ideale d'avventure per uno come Venezia (insomma, tra libertini ci si intende).
Insomma per concludere giudizio estremamente positivo, grazie per averla scritta.
Recensione alla storia About us - 13/12/13, ore 14:58
Capitolo 7: Day 7. Gelosia
La gelosia turba chi la prova e offende chi ne è interesssato, ma in questo caso si può fare volentieri un eccezione (si dice che la vendetta è un piatto che si gusta freddo, in questo caso lui l'avrà attraverso un piatto caldo...), interessante vedere la genesi di questa decisione, non è certo odio/invidia/disappunto verso il fratello (del resto anche lui ha un rapporto simile, e suo fratello non hai mai detto nulla al riguardo, ma purtroppo o per forutna l'antipatia verso qualcuno non ha bisogno di reciprocità), certo si può stupire che non anteponga la felicità di suo fratello al suo livore, ma non credo che Lovino abbia mai pensato ad aspirare di essere una persona (o personificazione) migliore, forsequello che fa è dettato da troppo affetto per suo fratello, ma ognuno dovebbe essere lasciato libero di bagliare da solo, no?
I The Killers hanno cantato una canzone stupenda (Mr. Brightside) sulla gelosia, mi è tornata alla mente leggendo questa storia.

PS In questa sede vorrei nuovamente ringraziarti per aver partecipato al contest e vorrei scusarmi per aver scritto le recnsioni premio con sì grave ritardo...
Recensione alla storia About us - 13/12/13, ore 14:18
Capitolo 6: Day 6. Memorie di un sorriso
Ho apprezzato molto la dolcezza soffusa in tutta la storia, permeata anche dalla tipica curiosità che hanno i bambini per quello che non conoscono, nel caso di specie inoltre si nota abbastanza bene che l'arrivo dell'altro ha causato una piacevole sensazione, che data l'età non può essere chiamata amore nel senso prorpio del termine, ma che si distingue dalle altre che può provare per il sottile piacere che prova nel vedere quel suo coetaneo e tutto quello che egli porta con sé (da dire che no mi è sembrata affatto male l'idea di porre Chibitalia in un altro contesto che non fosse quello paraservile che ha nel canon, in questo caso è molto più facile andarlo a trovare spacciandosi per un passante.
Purtroppo (o per fortuna) la timidezza fa la sua parte, ma per certe cose non servono le parole...
Recensione alla storia Only One Star - 12/12/13, ore 10:35
Capitolo 1: Only One Star
Recensione/valutazione valida per il contest "E fece...il gran rifiuto" indetto sul forum di EFP

Grammatica e ortografia: 10/10
Niente o quasi da segnalare, se non l’uso (molto presente nelle fanfiction) del maiuscolo per indicare che il personaggio sta gridando, a mio sommesso parere è meglio limitarne l’uso solo nelle comunicazioni informali (comunicazioni via chat e sui forum), stonano in un testo che dovrebbe avere ambizioni di carattere letterario, comunque non mi è parso sufficiente per togliere punti.
Stile: 10/10
Non sarebbe male, ma non ho capito molto bene la disposizione delle varie parti del testo, secondo me non era necessario dividere la parte dedicata al dissenso interno da quelle relative ai pessimi rapporti (per usare un eufemismo) tra gli USA e il paese asiatico, forse era meglio scrivere in maniera che quella parte figurasse all’interno della storia invece di sembrare una parte separata.
Originalità: 8/10
Invero c’è, ma non moltissima, forse perché sulla guerra del Vietnam si è scritto e visto tantissimo (perlopiù dalla parte degli Americani, cui ha rappresentato una ferita difficile da rimarginare, ma anche da parte degli anti-americani, se vi era chi auspicava “molti Vietnam” per indebolire la superpotenza nordamericana), ovviamente trasposto in chiave hetaliana assume un altro valore, anche se comunque piuttosto diversa dall’atmosfera piuttosto ridanciana della serie.
Gradimento personale: 8/10
Mi è piaciuta molto, anche se il voto non è molto alto, posso sembrare ingiusto in questo aspetto, ma questa è la sezione “gradimento personale”; il problema (se di tale si tratta) è che una storia del genere avrebbe ricevuto il plauso del comitato centrale del partito nord- vietnamita dell’epoca, a partire da Ho Chi Minh e del generale Gyap (quelli che poi saranno diventeranno famosi come boat-people probabilmente avrebbero idee diverse), si vede la guerra del Vietnam solo come guerra di aggressione degli Stati Uniti al paese asiatico, non si parla che essi erano intervenuti per difendere gli interessi del loro alleato nella regione (che poi non ci siano riusciti, è altra storia).
Caratterizzazione dei personaggi: 5/5
Direi che c’è, Alfred mi sembra particolarmente IC nel suo voler fare sempre l’eroe e il salvatore del mondo, anche quando sarebbe meglio per lui e per gli altri (compresi i suoi cittadini), Vietnam invece si mostra energica e determinata nel fallo sloggiare (almeno quella parte che all’epoca era contro di lui) dopo aver visto in cosa consisteva precisamente l’”aiuto”,
Attinenza al tema: 1/5
Mi dispiace, ma non riesco a vederlo; forse il problema è a monte, credo sia dovuto anche alla scelta di creare un solo personaggio per Vietnam, questo rende abbastanza difficile descrivere le coppie USA/Vietnam perché all’epoca vi erano due paesi, quello del Nord nemico e quello del Sud alleato (situazione paragonabile a quella della Corea odierna), in questo caso il tema non mi sembra del tutto rispettato perché il rifiuto (ambientata com’è la storia durante la guerra o appena dopo) veniva solo da quello del Nord, inoltre non so se si possa parlare di “rifiuto” nel senso del contest, che prevedeva vi fosse un periodo in cui i rapporti fossero amichevoli o qualcosa del genere, questo non si può dire dell’allora Vietnam del Nord, il cui regime socialista non poteva che essere malvisto dall’amministrazione americana del tempo, che vedeva il contagio comunista dappertutto.
O almeno così la penso, troverai senz’altro chi l’apprezzerà meglio del sottoscritto.
Totale: 42/50
Recensione alla storia Sous le soleil froid de Saint-Julien-de-Crempse - 12/12/13, ore 10:22
Capitolo 1: Sous le soleil froid de Saint-Julien-de-Crempse
Recensione/valutazione valida per il contst "E fece...il gran rifiuto" indeto sul contest di EFP
Grammatica e ortografia: 10/10
Assolutamente lodevole, non vi ho trovato nulla di particolare degno di segnalazione, ho già letto delle tue storie e posso dire con cognizione di causa che è molto difficile trovare qualcosa che possa essere riportato in questa sezione.
Stile: 10/10
Nulla da dire, alla fine del testo alludi alla “prolissità”, io invece la chiamerei attenzione per il dettaglio, dato che non tutti quelli che si avvicinano alla storia possono avere una preparazione (almeno di base) sulla seconda guerra mondiale e sul fronte occidentale.
Non male la scelta delle frasi in francese, non solo per il bene dell’ambientazione, ma anche perché permette di capire il ruolo dei vari personaggi, in bocca ai prigionieri fa un certo effetto…
Originalità: 10/10
Ottima, tutti sono bravi a esecrare gli atti immondi compiuti dalla parte sconfitta, estremamente più difficile farlo quando sono stati compiuti dai vincitori (in questa storia si rievoca un episodio in qualche modo minore, ma la storiografia ufficiale ha avuto molta difficoltà a trattare argomenti “spinosi” come le fosse di Katyn o il bombardamento di Dresda), come se ricordarli sminuisse in qualche modo il fascino della vittoria (nell’antica Roma erano più coerenti, i nemici venivano costretti a ornare il trionfo del vincitore per poi finire nel carcere Mamertino, dove nessuno rimpiangeva la loro sorte, ora invece si pensa che il vincitore debba avere anche l’etica dalla sua parte, cosa estremamente difficile, se non impossibile).
Gradimento personale: 10/10
Massimo, davvero, mi è piaciuta molto sia l’idea di fondo, in primis perché contrasta con l’ideale manicheo che in guerra ci siano “buoni” e “cattivi”dove i primi non compiono mai azioni riprovevoli e i cattivi invece compiono ogni sorta di atrocità (questa storia dimostra che al momento opportuno ognuno può compierle); il secondo conflitto mondiale poi da questo punto di vista ha assunto una caratteristica da “guerra di religione” (o di visioni del mondo).
Ho trovato molto bello il particolare del crocifisso, non solo o non tanto da un punto di vista etico o religioso, ma perché mi ha fatto venire la scena finale (con tanto di foto di riferimento, almeno nell’edizione in mio possesso) degli Ultimi giorni dell’umanità di Kraus, là si parla del primo conflitto,ma la sostanza è tragicamente la stesso, almeno a mio modo di vedere)
Bellezza e potenza delle associazioni d’idee, questa storia mi ha fatto venire in mente un telefilm tedesco, Heimat, storia di una famiglia renana dagli anni ’20 fino agli ’80 (in uno degli episodi uno dei personaggi finisce appunto nelle mani dei maquis, ma riesce comunque a riportare a casa la ghirba, anzi, non viene nemmeno maltrattato, non troppo almeno).
E, notizia che forse potrà far piacere al tanto bistrattato Matthew, dalle mie parti viene ricordato eccome (almeno dai più anziani) il suo apporto alle forze alleate, dato che un reparto di canadesi fu acquartierato nella villa comunale durante la campagna d’Italia.
Caratterizzazione dei personaggi: 4/5
Ottima davvero, allora come mai un voto non massimo? Sostanzialmente per il lieve contrasto che c’è tra la caratterizzazione canon dei personaggi di Himaruya e quella presente nella tua storia, in APH, pur prendendo vagamente spunto dai fatti del secondo conflitto mondiale, c’è un’atmosfera sostanzialmente scherzosa/parodistica, difficilmente vengono mostrati in momenti drammatici o sarebbero capaci di fare quanto descritto nella tua storia.
Non male anche il modo in cui hai presentato i morituri, molto lontani dall’idealizzazione dei soldati della Wehrmacht come automi spietati modellati dall’ideologia nazista, che ora si trovano dalla parte del mirino e non da quella del grilletto, eppure dovevano pensare che non è salutare trovarsi prigionieri in un paese da anni sotto occupazione, perdipiù quando i carcerieri hanno deciso di non attenersi alle regole imposte dalla convenzione di Ginevra…
Attinenza al tema: 1/5
Uhm, dov’è? Davvero, ho letto la storia più volte, e non escludo possa aver fallito (o fallato) nelle mie capacità ermeneutiche, e mi dispiace immensamente dare una voto così basso per questo aspetto del giudizio, ma davvero non sono riuscito a trovarlo, mi pare che nessuno all’interno della storia si rifiuti di fare alcunché, semmai lo fa a malincuore, almeno che per “gran rifiuto” non s’intende quello di non rinunciare alla rappresaglia contro i prigionieri, ma se è questo non si è nello spirito del contest, che doveva essere la rinuncia a qualcosa che in teoria dovrebbe essere positivo per il/la protagonista, rinunciare a una vendetta non può considerarsi tale, soprattutto nella particolare ambientazione nella storia (da “pietà l’è morta”, come si sarebbe detto da altre parti, più o meno nello stesso periodo dove si svolge la tua storia, e verso gli stessi nemici).
Così la penso, non credo che ti mancherà chi avrà capito meglio la storia e ti darà un giudizio migliore del mio, ma questa (a torto o a ragione) è l’idea che mi sono fatto.
Totale: 45/50