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Recensione alla storia All'ombra dei pugnali - 05/12/18, ore 20:51
Capitolo 1: All'ombra dei pugnali
Ciao, tesoro!
Eccomi qui, pronta a recensire questa bellissima One-shot. *^*

Innanzitutto ti ringrazio sia per la dedica all'inizio che per avermela fatta leggere in anteprima, considero entrambe le cose un grande onore, per me.
Poi ancora, purtroppo non conosco, o meglio, non ho visto perché comunque ne ho sentito parlare, la serie TV “I Medici” – disonore sulla mia mucca! – ma (ri)leggere questa OS non è stato affatto un problema perché, pur non conoscendo nel dettaglio le vicende vissute da personaggi, hai trattato in maniera magistrale un tema universale, che in un modo o nell'altro ci accomuna tutti: la Morte.

Ho sempre immaginato la Morte come una creatura effimera, scaltra e tremendamente asettica.
Fin da quando, dentro di me, ne ho compreso la sua concezione, ho iniziato a nutrire una vera e propria paura nei suoi confronti trovandola, da un lato, tremendamente ingiusta.
Leggendo questa OS, poi, ho anche compreso che alcune volte la Morta sa essere anche peggiore rispetto a ciò che è solita fare, soprattutto quando ti lascia in vita portando via con sé chi ti è caro, chi ami e chi rispetti.
E questo è il caso di Lorenzo il quale, ormai, pare quasi aver venduto la sua anima alla Morte pur essendo ancora vivo; di lui resta solo un involucro fatto di ossa e muscoli, ma dentro è vuoto o peggio, è perso.
Perché la morte di Giuliano lo ha portato alla disperazione massima, lo ha fatto impazzire interiormente, tanto che il dolore fisico dovuto al pugnale non è nulla, proprio nulla in confronto al dolore psicologico, appunto a quello dell'anima.
E mi viene quasi da pensare che, nel suo subconscio, abbia provato a liberarsi della sua anima proprio per non soffrire più.

Un'altra cosa che ho letteralmente amato – e soprattutto spero di averci azzeccato, perché come ragionamento è alquanto contorto, credo – è il fatto che tu, per tutta la OS, abbia giocato molto bene anche sul rispetto della Morte.
Oltre al fatto che qui ne ho visto una figura quasi umanizzata – la Morte che chiede riparo, che inciampa, che si ferisce le dita dei piedi – e che ho semplicemente adorato, vediamo un Lorenzo che, fino a quando non la vede per davvero – la vista di Giuliano agonizzante e poi privo di vita – la accetta e si può dire anche che la rispetti.
Infatti, non esita un attimo ad affermare che, se la Morte bussasse alla sua porta, lui le aprirebbe e la accoglierebbe in casa – e credo che, metaforicamente parlando, significhi accogliere la morte dentro di sé, dentro la propria persona, che sia tu o qualunque altra persona che ami.
Quando invece vede Giuliano morirgli davanti agli occhi, la rinnega, la odia, la detesta al punto tale da perdere la ragione e le chiude la porta in faccia.
Ho trovato tutto questo drammatico, ma al contempo intenso ed emozionante, perché l'introspezione che hai fatto di Lorenzo è stata sublime.

Sullo stile, poi, non so nemmeno più che cosa dire perché ormai sono ripetitiva.
Sai che lo amo, sai che ogni tuo scritto mi fa emozionare tantissimo e sai che i miglioramenti si vedono ogni volta.
Hai la grandissima capacità di fare un lunghissimo passo in avanti ogni volta che pubblichi qualcosa di nuovo – o che aggiorni una storia – e ogni volta riesci a trasportare il lettore in questo mondo di metafore, figure retoriche e introspezioni che hanno del magnifico.
Inoltre, il modo in cui riesci a scavare nell'animo umano, sempre fino in fondo, mettendo in evidenza ogni sfumatura e sfaccettatura dei personaggi di cui ci racconti, ha davvero dell'incredibile.
Complimenti, tesoro, e sii fiera di ciò che hai scritto perché questa OS merita tutte le lodi del mondo.
Grazie, ancora una volta, per tutte le emozioni che mi hai fatto provare.
Tantissimi complimenti e alla prossima,

Harriet;