Recensioni di FoolThatIam

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Recensione alla storia C'è sempre un domani - 14/04/24, ore 16:14
Capitolo 16: Un invito inaspettato
La giustificazione per ora regge, e in effetti in fondo non è poi nemmeno una bugia, dato che Levi si è davvero affidato a un medico orientale. Come ci dici anche tu vedremo poi come si risolverà la questione delle sue responsabilità per il salvataggio, in occasione forse di questo ritrovo mondano a cui la regina li ha "invitati", per così dire.
Povero Hugo, un pochino mi dispiace per lui! Ma andiamo con un minimo d'ordine.
L'avvicinamento e la conoscenza reciproca di Maylin e Levi va avanti, in una maniera non priva di difficoltà spesso, soprattutto per certe ruvidezze di lui. La domanda che le pone inoltre, almeno a noi lettori svela una squarcio dei suo pensieri più intimi, che credo sua moglie non possa afferrare, molto probabilmente completamente all'oscuro della faccenda: evidentemente sta pensando alla faccenda di sua mamma, forse si domanda per la prima volta come possa essere un rapporto madre/figli più standard di quello che potrebbe aver avuto lui. Non lo trova un buon esempio nel rapporto tra Maylin e sua madre, la quale anche in questo frangente ci mostra quanto il suo carattere sia forte, tanto da non farsi travolgere dall'amarezza. Sarebbe stato tanto più facile per lei covare risentimento per una madre simile, non lo fa invece, cerca di capire le sue ragioni.
Chissà che Levi a un certo punto non torni spontaneamente da Kasia cercando notizie su quella parte della sua vita.
Anche la domanda di Maylin a Levi certo si presta a una certa lettura, un non detto se vogliamo: mi chiedo se non sia un modo di capire se Levi sia predisposto al sentimento di cui gli chiede conto. Quello che accade dopo, ci fa capire che lo è, lo sono entrambi.
Una che invece si è fatta completamente sopraffare dalle difficoltà della sua vita è il personaggio di Ambra. Leggere quella parte del capitolo è doloroso, un po' penoso anche, nella migliore accezione del termine possibile. Non è che provi esattamente pena per lei, forse un po' solo nel passo in cui parlava delle conoscenze acquisite sulla sua linea di lavoro in verità, ma quella bile che tira fuori è talmente tanto un attestato di sofferenza che ti fa stringere il cuore leggere quel passo.
Ciò non toglie che, come detto in precedenza, trovo anche giusto che gli altri non si prendano più passivamente il suo veleno, e spero che anche lei riesca a liberarsene, anche se la vedo molto difficile. Abusi simili, purtroppo, te li porti dietro a volte tutta la vita anche con l'appoggio di cure odierne. Il contesto di questa storia mi sembra ben poco evoluto su questo aspetto.
Che ci aspetta nel prossimo capitolo? Come da nome della sala dove si svolgerà l'evento mondano, vedremo il capretto di montagna leggero come una farfalla sulla pista, o pungere come un'ape alla Muhammad Ali?

Ps: il video è il Levi livornese che vive rent free nella mia testa quando va a fare il bagno a Calafuria, mentre si arrampica sulle rocce dopo un siuski con cui ha schizzato tutto e tutti nel raggio di cento metri come un veterano del tuffo, quale certamente è.
E comunque è una bestiola bellina bellina!
Recensione alla storia C'è sempre un domani - 14/04/24, ore 15:03
Capitolo 15: Una convalescenza complicata
I dubbi suscitati dallo scorso capitolo rimangono, anzi, si fanno ancora più grossi perché la convalescenza di Levi si sta allungando, rendendo quindi la sua assenza ancora più ovvia a chi potrebbe voler farci caso. Ma come ho già detto, inutile stare a fare tante congetture, meglio andare avanti con la lettura.
È un po' una parentesi questo capitolo, per lo più è un procedimento di smussamento angoli tra i due coniugi, che procedono sulla strada della loro conoscenza reciproca, scoprendo e dicendosi l'un l'altra, per parafrasare, che insomma, poteva andar loro anche molto peggio intraprendendo una strada simile! Si stimano, umanamente si piacciono, con calma si sentono sempre più a loro agio quando sono insieme anche in contesti che cominciano a essere in parte di una certa intimità, anche se la strada è lunga, giustamente.
Levi è un testone, come giustamente nota il medico cinese, come è ovvio a Maylin e come va a scoprire anche Kasia alla fine. Su quest'ultimo punto, onestamente, tendo a essere d'accordo con il capretto di montagna: è bello da parte della madame che offra a Levi di condividere con lui ciò che sa della madre, ma anche se sappiamo tutti che è una posa, Levi le dice anche molto chiaramente che è infastidito dalle libertà che questa donna si prende con lui, a parole e a gesti.
Kasia magari l'avrà visto nascere, ma per lui è un'estranea in ambiente che lo disturba e che lo mette profondamente a disagio, nonostante il fatto che quello che lo repelle di quel bordello-non-bordello è una facciata dietro la quale c'è tutto meno che quello che sembra ovvio.
Forse se non si fosse imposta, se avesse offerto di condividere quella memoria con lui semplicemente, il rischio era che Levi, nel suo "caprettismo" di montagna più estremo, non avrebbe mai davvero accettato la sua gentilezza, vero anche questo. Ma chissà, magari poteva stupirci.
Come ci anticipi la figura di Dong Hu sarà importante (ci mancherebbe altro tu ci facessi spoiler, MP!), di sicuro è molto interessante di già sia la faccenda delle droghe orgasmiche che quella di una commistione tra medicina orientale e occidentale che accenna porterà gran giovamento al nostro capitan bonsai preferito.
Trova la forza in qualche modo di perdonarmi, ma leggendo il capitolo leggevo le sue battute con la voce del noto doppiatore giapponese che recita nelle pubblicità delle automobili e francamente mi scappava dal ridere! E anche questa cosa della capra di montagna, non so se si nota, mi sa che m'è già entrata nel lessico!
Recensione alla storia C'è sempre un domani - 11/04/24, ore 20:03
Capitolo 14: Segreti da nascondere e segreti da custodire
Andando un po' in ordine sparso, credo che le vicende di questo capitolo raccontino alcuni lati del tuo Levi davvero molto condivisibili, non ultimo quanto per carattere possa essere ardimentoso e pronto all'azione, persino in un momento della sua vita in cui non è certo all'apice della sua forza fisica e, si può presumere, nemmeno troppo allenato. Ma è un Ackerman, le regole che valgono per noi comuni mortali per lui non valgono.
L'azione è concitata ma fila che è una meraviglia, Levi lo ritroviamo in una dimensione a lui congeniale, che conosce come le sue tasche, che inevitabilmente gli riporta alla memoria ricordi dolci amari. La sua famiglia della città sotterranea "volava" accanto a lui mentre andava a compiere quell'atto di coraggio.
La scena del quadrato è disturbante, un po' perché ti ricorda la terribile fine della sorellina di Grisha Yeager. Sarà anche poi che lo scorso fine settimana mi è capitato di leggere in un libro una scena similare che non finiva bene come la tua, mi ha fatto ancora più impressione. Immagino che ci sia un posto speciale nell'universo per chi tramuta in arma terrificante bestie che per natura non vorrebbero che amare tutti quelli che incontrano, o quantomeno mi piace crederlo.
Qui apro una piccola parentesi, perché siamo quasi in tema: mi è piaciuto l'intervento di Maylin con Ambra, perché è giustissimo dare spazio a qualcuno che ha sofferto come lei, ma anche lasciare che qualcuno contamini con la sua rabbia e il suo risentimento qualsiasi cosa non mi pare costruttivo, anzi, potrebbe far loro più bene che male.
Questa azione coraggiosissima a Levi costa cara, accidenti quanto, ma purtroppo uno se lo poteva immaginare. E un'altra cosa mi chiedo, e dato che ho diversi capitoli lì già pronti ad aspettarmi spero la scoprirò presto: come conta Levi di farla franca? La sua sparizione per tutti questi giorni certo con tutte quelle spie non andrà inosservata, e poi chi altri sa manovrare così bene il movimento tridimensionale in quel mondo ormai? Certo può sempre dire che ridotto com'è non ce la farebbe mai, ma chi altri poteva avere a disposizione un macchinario del genere? Chi altri anche in precedenza era intervenuto per aiutare proprio la stessa persona che ha salvato? Troppi indizi che gli puntano contro.
Magari però è un dettaglio che non ha importanza, magari invece di farmi congetture varie se continuo a leggere dato che posso sarebbe meglio... ma che ci vuoi fare, la natura mia è questa!
I dettagli di Maylin che gli sta accanto e la sua conversazione su Kuchel con Kasia non sono andati inosservati, nemmeno un po'... ma immagino avrò di più da dire in proposito in futuro.
Recensione alla storia C'è sempre un domani - 19/02/24, ore 20:35
Capitolo 13: Posso volare
Sembra quasi che la discussione sulle spie che apre il capitolo, per quanto opportuna e rivelatrice anche di trama, sia solo una scusa per Levi per avviare un discorso. Di fatto è altro di cui ha bisogno di parlare con il fidato Onyankopon.
Si riparte con i dubbi esistenziali su cui avevamo cominciato a riflettere sul capitolo precedente, sui quali Levi si ritrova a discutere con qualcuno di cui si fida, cosa che ovviamente lo aiuterà dopo a far chiarezza nei suoi sentimenti e sui suoi desideri, ma andiamo con ordine.
Il punto della situazione che ne consegue è abbastanza sorprendente, ma riflettendoci poi non molto alla fine, per le motivazioni che schiettamente Levi ha fornito a Onyankopon.
Tendenzialmente nei miei scritti ho sempre descritto Levi come nello spettro della demisessualità, cioè qualcuno la cui sfera sessuale tende a manifestarsi solo con partner con cui si ha un forte legame, una conoscenza e un affetto approfonditi, per cui si provano sentimenti per lo più romantici; quello che gli hai fatto descrivere tu è più confacente allo spettro dell'asessualità, e non è affatto una teoria sbagliata, per come hai costruito la tua storia e il tuo personaggio.
La misofobia, il non piacersi particolarmente, forse persino una sorta di inconsapevolezza di fondo che non gli è mai interessato di colmare, probabilmente a mio parere anche una necessità di mantenere il controllo. Ma soprattutto, diciamolo forte e chiaro, ma quando mai nella vita uno come Levi ha avuto il tempo di pensare a certe cose, quando il semplice sopravvivere è spesso stata una delle sue più grandi preoccupazioni? Per non parlare di tutte le altre carrettate di sfighe che gli sono capitate, non ultima quella di aver sepolto tante, troppe persone a cui voleva sinceramente bene.
Forse è un'asessualità forzata e non innata, più conseguenza di suddette sfighe che causa del suo atteggiamento nei confronti di quella sfera di se stesso, ma in ogni caso perfettamente comprensibile.
Onyankopon gli da le imbeccate sulle cose su cui dovrebbe riflettere e dei consigli giusti, cose che sembrano molto, diciamo, di base in certi contesti, ma non per Levi, che di educazione sentimentale non ne ha ricevuta molta in nessun senso.
La conversazione da i suoi frutti, nella parte più poetica del capitolo in cui vediamo la buona disposizione per creature di ogni genere di Maylin che per ovvie ragioni di ricordi apre un po' il cuore di Levi, e non solo per quelli. L'empatia di sua moglie, se già non era evidente prima, adesso è palese, e anche se lo dicevamo già in qualche capitolo precedente lo voglio sottolineare nuovamente, non è scontato che chi ha sofferto per essere stato amato poco lo diventi.
Partire è la cosa più difficile, poi la strada prosegue un po' da se, come con il cavallo; nemmeno Marion riesce a toglierli da quell'umore, ma poi succede qualcosa che farebbe passare la voglia a chiunque, oltre che a riportarci opportunamente nel pieno dell'altra trama di questa storia.
Il personaggio di Ambra è tragico, rabbiosissimo. Comprensibilmente, anche se ha fatto una serie di accuse piuttosto gravi e in certi casi anche un po' ingiuste ai due non si può che comprenderla. Ognuno di noi è responsabile delle proprie azioni, non di quelle degli altri, ma ripeto, la rabbia di questa ragazza è assolutamente comprensibile e giustificata.
Per quanto concerne il problema che ha sollevato, non dubito che sarà interessante leggere come verrà risolto, se in qualche modo si ricollegherà anche alla riflessione sulle spie dell'inizio del capitolo.
Però cala Levi, sarai pure ancora un 50% di "humanity stronger", ma checchè ne dicesse por'anima Commander Handsome, le ali non ce le hai nemmeno te!
E dopo speriamo che ci sia tempo per quel "qualcosa di bello" che Onyankopon gli fa notare si meriterebbe. Perché ha perfettamente ragione a dire che Levi se lo meriterebbe, non solo lui per altro, ma anche Maylin. E, aggiungo io, basterebbe volerselo concedere.
Recensione alla storia C'è sempre un domani - 13/02/24, ore 19:57
Capitolo 11: Accadimenti inaspettati
Dev'essere ben complicato fare i conti con certi sentimenti arrivati a un età in cui tecnicamente dovresti aver già da tempo fatto i conti con determinate emozioni. Ma quando si parla di Levi, del suo vissuto, niente è semplice, e per questo è un soggetto interessante su cui fare congetture per poi scriverne. Per la verità sono un po' così parecchi personaggi di AOT, il che spiega la nostra produzione!
Non so come potrebbe essere innamorarsi per la prima volta in età avanzata, ma per l'idea che mi sono fatta del personaggio mi piace la tua versione, il modo in cui il sentimento lo infastidisce, lo snerva addirittura portandolo a comportarsi anche un po' male, anche se sarebbe del tutto in antitesi ai suoi interessi farlo.
Non lo fa certo per cattiveria, ma solo perché non sa fare altro, un po' come quando qualche capitolo fa non poteva che sentirsi più a suo agio nell'avvertire astio nei suoi confronti più che buoni sentimenti, e se ne pente pure, giustamente, dopo. Le sua preoccupazione nel saperla nella città sotterranea, il modo furtivo con cui la ammira (belle quelle immagini, a proposito) e quell'istinto di proteggerla che si materializza nei suoi sogni, sono tutti dettagli che danno corpo ai suoi sentimenti, anche se non riesce a dare loro un nome.
La gaffe che fa quando montano su il teatrino per Marion è terribile, purtroppo centra con crudele precisione un punto debole di Maylin.
Su di lei invece le cose sono molto più chiare, credo che sia anche molto più consapevole di Levi di cosa le stia succedendo e che per questo, per il fatto che le è stato inculcato per tutta la vita di non essere desiderabile né di conseguenza amabile, abbia letto con una spietatezza assolutamente non voluta da Levi quello che lei teme di se stessa. Ha proiettato, insomma, cosa che può capitare a tutti, e anche se in fondo un po' ci aveva sperato, si riporta alla realtà con spietatezza.
C'è anche poi da considerare che probabilmente, il fatto di rimanere in un finto matrimonio, specialmente Levi lo senta come un dovere: tutto questo non è opportuno, ha una missione, non c'è altro che abbia importanza.
Cedere ai suoi desideri come ha fatto, in quel modo e in quel momento, però forse è la cosa migliore che poteva fare anche nel sottolineare il concetto che tutti quei difetti, quelle cose per cui a Maylin è stato inculcato che nessuno può amarla, Levi davvero non le vede.
Certo non è un percorso facile lasciarsi amare, ed entrambi hanno dei bei blocchi su questo. Ma da qualche parte bisognerà pure cominciare a lavorarci.

Sì Levi, ammazzalo. Per piacere, fallo. Lentamente, se possibile. Grazie.
E a proposito di merdoni, Ratson che fine ha fatto? Mi manca quel simpaticone con la scopa piantata nel didietro.