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Recensione alla storia I kiss your hand. I kiss your lips. Wherever forever is, I will love you - 05/01/16, ore 15:12
Capitolo 1: I kiss your hand. I kiss your lips. Wherever forever is, I will love you
Salve!
E auguri di buon inizio anno!
Finalmente, riesco a leggere qualcosa di tuo e a recensire per bene. Devo dire che, nonostante la brevità del componimento, le emozioni descritte sono talmente profonde da far percepire anche quello che non è stato detto.
Tutto ruota intorno all'amore che Cesare e Lucrezia hanno vissuto l'uno nei confronti dell'altra e all'epilogo, triste, della loro vicenda.
Forse, proprio perché si tratta di un amore incestuoso, ha in sé i segni del dramma umano nel suo massimo grado: il profondo desiderio verso qualcosa che non si potrà mai avere oppure, se si riesce ad averlo, si avrà la dannazione eterna (qui il riferimento al bambino mai concepito).
Il dramma si consuma anche in tutti i tasselli del mosaico che vanno a comporre la storia personale dei due: Lucrezia che si è ritirata lontano, esiliata da Roma, la città che ha visto lei e suo fratello essere grandi, agiati tra gli sfarzi della Capitale, apprende la notizia della morte dell'amato Cesare.
Il dettaglio che più mi ha colpita è come reagisce alla notizia: non si abbandona a scenate e esternazioni plateali, rimane composta, come la nobildonna che è sempre stata. L'unica cosa che si concede è l'immaginare uno scenario di autentica tragedia, come quando si riporta a casa il corpo del generale caduto in battaglia.
Solennità e regalità sono le parole chiave del lutto, come se esternare di più fosse una cosa da popolani e non degna dei Borgia e delle loro opere.
Il ricordo del loro amore è degno solo di essere espresso con parole altisonanti, come se fossero rubate ad una poesia. Ho trovato molto significativo, quindi, il fatto che tu abbia preso le parole di Cesare in persona e le abbia inserite in modo sapiente in questo componimento.
Sembra una cosa da nulla, ma trovo spesso citazioni messe a caso.
Dal punto di vista grammaticale e sintattico, oltre a non trovare errori, ho riscontrato un piacevole ritmo che ricalca la solennità descritta, con particolare attenzione alle pause e alle parole, scelte con cura e non in sovrabbondanza.
C'è stata una misura in tutto.
Ottimo lavoro, spero davvero di passare nuovamente da te e leggere qualcosa di anche più consistente. È piacevole imbattersi in storie curate come questa.
A presto,
*Halley*