Recensioni di Old Fashioned

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Bussano alla porta - 18/04/21, ore 17:32
Capitolo 1: Bussano alla porta
Ciao^^
ho letto con piacere questa tua breve storia di fantasmi. Mi è piaciuta molto l'impostazione che hai scelto: in tutta la vicenda si coglie molto bene la differenza di mentalità e visione del mondo tra adulti e bambini. Trovo interessante l'uso delle maiuscole: anche quello accentua il divario, sono concetti - la Fame, la Paura, gli Adulti - visti secondo l'ottica dei bambini, quindi assoluti, parzialmente incomprensibili.
I bambini sanno, con quella strana consapevolezza che preclusa al mondo degli Adulti, che nel condominio c'è un fantasma. Hanno già preso le loro contromisure, basta rimanere a letto e non rispondergli quando bussa, e sanno che non si deve commettere l'errore di aprirgli.
Chi gli apre, scomparirà per sempre.
È bellissima e inquietante questa conoscenza condivisa, mai esplicita, che striscia comunque fra i bambini.
Gioia, la tua protagonista, ha sentito il fantasma: non sono fandonie per spaventare i più creduloni, la misteriosa entità c'è davvero. Ne ha percepito i rintocchi durante la notte, ed è rimasta obbediente a letto: non aprirgli, e lui se ne andrà.
E alla fine il fantasma torna, quando Gioia è da sola, vittima della Fame, altra entità con la maiuscola, quindi assoluta, indiscutibile. A quel punto Gioia lo segue, per non tornare mai più.
Una storia che mi ha colpito molto, soprattutto per l'atmosfera di inquietudine che sei riuscita a creare: tutti sanno, nessuno spiega, forse perché questa conoscenza condivisa non ha bisogno di spiegazioni.
Complimenti, l'ho apprezzata davvero tanto.
Recensione alla storia Chárōn - 17/03/21, ore 09:32
Capitolo 1: Chárōn
Ciao, piacere di conoscerti.
Ho trovato per caso questa storia e devo dire che sono felicissimo di averla letta.
Ho trovato l'idea di base molto bella e originale: un autista di carro funebre che è in grado di parlare con le anime di chi è recentemente trapassato, e tra una battuta e un incoraggiamento riesce a rendere quell'ultimo viaggio forse meno pesante.
Hai una scrittura piacevole, elegante, che rende la lettura assolutamente gradevole e in questa fattispecie ha reso molto bene il tono malinconico e un po' struggente della vicenda.
Fra Albert e Marco si crea immediatamente una sintonia, che forse aiuta il secondo a prendere confidenza con la sua nuova condizione di trapassato. Tra i due si instaura un'immediata empatia, si intuisce che se si fossero conosciuti da vivi, forse avrebbero anche potuto diventare amici.
Una bellissima storia, ancora complimenti e a presto!
Recensione alla storia Cà d'Anime è in vendita - 28/12/19, ore 15:26
Capitolo 5: La casa degli amici
Ciao!
Mo che blazza! La bolognesità e l'esoterismo, lo ripeto, creano un contesto che mi piace moltissimo. Questo conte burattinaio, che in realtà è un fantasma, ma interagisce tranquillamente con i meritevoli, questa casa persa nelle campagne, abitata dai fantasmi degli amici... e chi non la vorrebbe una casa del genere? Chi non sarebbe felice dell'esistenza dei fantasmi, se i suddetti fossero i regaz con cui si sono passate infanzia e adolscenza? Ma ti immagini arrivare a casa e fare della balotta tutte le sere?
Hai saput rendere tutta la storia con immagini poetiche, sfumate, indistinte come quando sulla bassa gravano quei nebbioni che non si vede di qui a lì. I tuoi personaggi si incidono nella memoria, si fondono in un affresco padano e antico, che pur ambientato in epoca odierna conserva tanti elementi di altri tempi.
Come sempre complimenti per una prosa che incanta e per le tue vicende originali e affascinanti.
Recensione alla storia Cà d'Anime è in vendita - 28/12/19, ore 14:58
Capitolo 4: Al pázz di melcuntànt
Ciao!
l'esoterismo bolognese è qualcosa di eccezionale.
È un esoterismo che, come Bologna, è pieno di bonimia e buon senso, ma è anche pungente quando uno meno se l'aspetta.
Il famoso "Di' ban so, fantesma" è emblematico di questo atteggiamento ironico e dissacrante, che non attribuisce facilmente il valore della serietà a certe cose.
I manutengoli e i profittatori hanno fiutato la bazza, ma nulla possono contro il mondo del soprannaturale, soprattutto se questo mondo etereo ha la qualifica della bolognesità.
È bellissimo l'intreccio di tutti questi personaggi, che sembrano usciti di primi (e migliori) film di Pupi Avati.
Complimenti e alla prossima!
Recensione alla storia Cà d'Anime è in vendita - 25/11/19, ore 10:05
Capitolo 3: Fantèsmi e buratèn
Yonoi!
Mo guerda te... a 'm sa ch' ai ho da fer la recensian in bulgnais un'eltra volta...
E quindi, principiamo, cominciamo, attacchiamo, come direbbe il caro Dottor Balanzone in una delle celebri tirate di Properzio Talpi: anch' a cost d'un sacrifezzi, a voi dir al mi' giudezzi! Riconosci la citazione? Il seguito, bel lo saprai, è: dimustrand che Scarabel al n'è brisa cal purzel che al crunesta guastamstir a le vlé fer cumparir...
Mo insomma, torniamo a noi.
Badilate fitte di bolognesità (ma ancora niente umarel da cantiere^^). Come sempre sono bellissime le scene di fantasmi in bolognese, con il Ninén che parla con i suoi amici col gergo dei regaz, peccato però che i suddetti regaz siano fantasmi...
Poi arriva Mastro Lindo, che nturalmente per prima cosa vuole spianare la villa e farci su un parcheggio. Sia mai! E dopo i regaz dove vanno?
Mi piace sempre questa tua idea dei trapassati come persone familiari, care, simpatiche, che invece di spaventare fanno compagnia. Chi non la vorrebbe una casa con i regaz sempre a disposizione, per fare della balotta ogni volta che se ne ha voglia? Soccia, a m' livarev da let...
Minzione d'onore, sempre per parlare come il caro Dottor Balanzone, anche ai buratéin, che al di là delle facce grottesche e dei nomi ridicoli, hanno un indiscusso ruolo di psicopompi: vedasi a tal proposito la commedia "Fagiolino barbiere dei morti".
Tu riesci a rendere benissimo questo doppio binario, di bonarietà ed esoterismo, che serpeggia tra tagliatelle e passatelli, in tutta la bolognesità.
Complimenti e alla prossima!