Recensioni di Nirvana_04

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Vita d'una schiava - 23/08/18, ore 18:59
Capitolo 1: Vita d'una schiava
Ciao!
Allora per prima ho scelto di leggere questa: l'avevo già inserita nella lista di quelle da recensire appena ho letto la citazione, ma soprattutto appena ho capito che si parlava di Akkarin non ho resistito.
Io ho odiato la fine del libro! Ancora di più ho odiato la seconda trilogia, ma questo è un altro discorso. Avrei tanto voluto sapere molto di più su questo personaggio, e ancora di più avrei voluto una fine più felice per lui, una che gli desse qualcosa di bello dopo aver dato tutto al suo paese, dopo tutte le sue sofferenze. E poi ho sempre voluto sapere cosa avrebbe fatto: sarebbe rimasto con Sonea? Era vero amore? In che modo si sarebbero ritagliati la loro vita all'interno della corporazione? Come sarebbe stato Akkarin con il figlio? Accidenti, se ho domande rimaste sospese :'(
Qui, però, lui non è il protagonista principale, e questo mi ha sorpreso non poco. Non ricordavo il nome della schiava di cui si innamora (se lo hai inventato tu, sappi che mi piace moltissimo e che lo trovo perfetto per una sachakana, sei riuscita a farlo fluire nella storia, come se fosse uno dei nomi dell'opera originalee), ma ciò che più mi ha colpito è stata la tua capacità di sfruttare il racconto che Akkarin confessa a Sonea per dare vita e corpo a Rasha, la protagonista.
Mi piace l'elisione usata nel titolo, perché dona un tono più informale, posso dire rustico? Mi piace perché si unisce molto bene al contesto povero e difficile in cui è ambientata la storia ed è coerente con Rasha, una contadina divenuta schiava. Il titolo in sé è semplice ma efficace, lo potrei quasi definire di struttura classica; e mi piace proprio per questo. Ci fa capire che la one-shot riassumerà o comunque racconterà diversi momenti salienti della vita di questo personaggio, magari mostrandocene, come è successo, anche la fine tragica.
Grammaticalmente, forse per la primissima volta in una tua storia, ho trovato dei refusi:
Fu su quelle, che si concentrò mentre l’energia prendeva a fluire fuori dal suo corpo -> io toglierei la virgola, perché è una relativa oggettiva, ovvero il "che" ha funzione di complemento oggetto.
Se fosse voluto ancora scappare -> se avesse voluto
Passando allo stile, ho apprezzato molto il POV di Rasha: fa vedere ciò che è successo ad Akkarin da un nuovo punto di vista, permettendoti di indagare di più l'introspezione della schiava, e più in generale di mostrare al lettore le emozioni, quella venerazione e quell'onore che provano nel servire il loro padrone e che nella storia originale vengono mostrati solo dal punto di vista di uomini liberi. Sei stata davvero brava con l'introspezione, l'hai gestita davvero bene, così come con il POV, anche se sul finale di concedi un fuori campo, usando per un attimo il narratore onnisciente al fine di mostrare anche la morte della schiava; devo dirti che non mi è dispiaciuto, perché visto che non usi il punto di vista di un altro personaggio il POV non risulta salterino. Mi piace come la telecamera esce fuori da Rasha e "allarga" l'inquadratura, quasi abbandonasse il corpo ormai privo di vita.
Il complimento più grande va alla coerenza con la storia originale, sotto più aspetti: sia quello della trama che quello dei personaggi. Ma prima di tutto un commento va ai dialoghi, che hanno saputo esprimere molto bene le personalità dei due personaggi: le mezze frasi di Akkarin, il modo che ha di riflettere sulle cose parlando; mi è piaciuto in particolare la conversazione tra i due Ichani, perché nella storia originale Akkarin riporta i loro pensieri in un racconto indiretto, dicendo che Dakova lo chiamava "mago addomesticato" e che suo fratello Kariko gli aveva suggerito di ucciderlo, ma tu qui sfrutti tutto ciò per mostrarcelo in prima persona, con dialoghi diretti, e questo non puoi sapere quanto mi sia piaciuto, sei stata davvero brava; e poi ci sono le parole di Rasha, le sue premure, che caratterizzano il modo in cui è cresciuta ed enfatizzano, insieme alla sua introspezione, le differenze tra lei e il mago.
Hai prestato molta attenzione ai dettagli, ai riferimenti, tanto che alla fine della lettura io ho pensato di aver letto un vero missing-moment tratto direttamente dalla trama originale. Davvero complimenti!
L'unico difetto della trama, e quindi della narrazione, è che alcuni passaggi mi sono apparsi troppo veloci, come per esempio la decisione di dire solo all'ultimo che Akkarin e Rasha si sono scambiati un bacio. Sarebbe stata una scena importante da mostrare per far seguire meglio al lettore l'evoluzione del loro rapporto; forse avrei tirato, per gusti personali, fuori un po' più di struggente amore impossibile. Qui si intuisce, ma rimane un po' in secondo piano, evidenzi di più la mente della schiava in quanto tale e racconti solo brevemente, come scatti di vita, le varie scene che compongono gli anni passati. La loro relazione osteggiata l'avrei voluta più vedere che narrata.
Riguardo alla caratterizzazione ho trovato perfettamente IC Akkarin, anzi ti dico di più: mi ha fatto impressione come tu sia riuscita a riportarlo fedelmente in questa storia. Non c'era solo la sua personalità - lui che non riesce ad entrare nell'ottica della schiavitù, le sue convinzioni che crollano, il suo tentare la fuga, il suo piegarsi ma non spezzarsi e il suo tentativo disperato di volere salva la vita della donna amata, pregandola e supplicandola - c'erano i dettagli, le movenze, i suoi atteggiamenti, ovvero i suoi momenti in cui sta in silenzio o parla per enigmi, il suo perdersi in sguardi riflessivi, c'era la pacatezza con cui si esprime, l'ardore che nasconde dietro la sua freddezza, il panico con cui guarda alla donna che ama mentre muore.
Dakova e Kariko sono stati realistici anche loro, esattamente come li ho conosciuti (Dakova in maniera indiretta) nel libro: sprezzanti ed entrambi spietati; il primo sicuro di sé e orgoglioso di aver catturato un mago della Corporazione, il suo modo di torturare i due amanti con la sua posizione, la crudeltà nell'impedire loro di toccarsi, costringere Akkarin a vedere come Rasha striscia sempre verso di lui, farlo assistere mentre la possiede; e Kariko con i suoi più più letali, diretti, la mente più lucida ma la stessa cattiveria addosso.
E infine abbiamo Rasha, personaggio da scoprire. Qui posso lodare la tua caratterizzazione e il modo in cui hai saputo entrare nella mentalità di questo personaggio privato della libertà. Rasha non capisce la ribellione di Akkarin, eppure standogli accanto la sua mente inizia a rigettare certe credenze, come il fatto che è un onore servire il padrone. Sono dubbi che si insinuano, ma solo a protezione del suo amato; perché quando si tratta di adempiere al suo compito, Rasha è tra i primi a correre. E mi piace questa differenza di comportamento, perché esalta di più l'amore verso Akkarin che verso se stessa. Rasha dimostra di avere una certa mentalità, dopotutto è difficile fare il lavaggio del cervello a chi è nato e cresciuto in un certo tipo di società, ma anche di essere intelligente e forte. E in questo vedo affinità con il personaggio di Sonea, affinità che non solo un errore, anzi: io credo/temo che Akkarin vedesse molto della donna amata prima in Sonea, solo senza tutte quelle fragilità che aveva Rasha.
Davvero complimenti per questa one-shot, non sai quanto piacere mi ha fatto leggere e approfondire insieme a te questa parte della storia.
A presto!
Recensione alla storia Il nero è solamente un colore - 21/07/18, ore 17:44
Capitolo 1: Il nero è solamente un colore.
Ciao!
Sono qui per lo scambio a catena.
Era da un po' che non passavo dalle tue parti, e avevo pensato di leggere del fantasy, ma poi ho trovato questo fandom tra le tue storie e... non sapevo neanche che ci fosse la sezione dedicatagli. Pensavo di essere solo io a conoscere questo saga :)
Avrei tanto voluto urlare alla Canavan per la fine di questa trilogia (ed è meglio che non mi esprimo riguardo alla seconda), ho sempre avuto l'amaro per il poco materiale su Akkarin e per i brevi momenti tra lui e Sonea. Io li adoro! E poi una domanda sopra tutte mi è rimasta in testa, sempre a causa della fretta narrativa dell'autrice: Akkarin sapeva che Sonea aspettava un bambino? Perché ne ho avuto sempre il sospetto, per le parole che scambia alla fine con Lorlen <3
Mi ha fatto piacere trovare questo spezzone, perché i momenti che loro due hanno vissuto sono tutti dal punto di vistadi Sonea e non c'è stato molto spazio per i sentimenti di Akkain, fino alla fine così ambigui da lasciarmi il tormento. Mentre tu, invece, hai esalato quel tetativo del Sommmo Lord di proteggere Sonea, saperla al sicuro, quantomeno lontano da Sachaka. Ho trovato il personaggio di lui più diretto ed esplicito, ma comunque sempre direzionato sulle mezze frasi, a non dire mai tutto, anche se ha nascosto meno i suoi sentimenti. Ho apprezzato il riferimento sia al suo mezzo sorriso che al colore della veste. Bene il modo in cui hai inserito questo pezzo originale tra le battute riprese dal libro.
Qua e là ho riscontrato qualche errore di battitura e, sopratutto, punteggiatura. Se posso darti un consiglio, prenditi più tempo per la narrazione, non avere fretta di concludere e arrivare al sodo, perché questo poi si sente quando si legge. Secondo me, manca un po' di spazio tra le varie scene, paragrafi che renderebbero i passaggi più fluidi e godibili.
Comunque è stato un piacere scoprire questa os.
A presto!