Mi piace vedere l’immagine del piccolo Alan sperduto in quella giungla. Si, quel film è molto inquietante. Già solo vedere la scena dell'inizio, i ragazzi che cercano disperatamente di liberarsi del gioco, rende l'idea. Mi sono chiesta più volte come deve essere stato per Alan vivere nella giungla per ventisei anni, circondato da animali selvatici, un posto senza civilizzazione e dove bisogna all’erta. Mi è interessato leggere un esempio di come può aver vissuto in tutto quel tempo. Mi piace :)
 

ciao
non so con quale pudore mi oso a recensire dopo così tanto tempo dalla pubblicazione, ma ho letto tutto d'un fiato questa storia e mi è piaciuta troppo!
Nella sua brevità hai raccontato alla perfezione le emozioni del piccolo Alan in 26 anni, perchè in fondo, in 26 anni, la jungla è sempre la stessa, gli stessi rumori, gli stessi predatori e lui per 26 anni continuerà a sentire la mancanza degli altri, le persone nel mondo.
I tamburi sono un'idea fantastica che evidenzia il tormento continuo per Alan, mi è piaciuto molto.
L'inserimento della frase "nella jungla dovrai stare finchè un 5 o un 8 non compare è un vero tocco di magia!
Tutta la storia appare quasi musicale, ogni parola è concatenata all'altra come se fossero fatte per essere unite.
Grazie per aver scritto una così bella ed emozionante storia.
Spero a presto, ciao

Brava, in poche righe hai riassunto lo stato d'animo e la situazione di un ragazzino sperduto in una giungla per molti anni, senza poter parlare con nessuno. Tutte le persone che hanno visto jumanji hanno pensato, anche solo per un momento, alla situazione che deve aver provato quel povero bambino. Anche se corto, un bellissimo racconto.

Il film è sconcertante, e così la tua flash; mi ha dato i brividi (soprattutto: il buio quaggiù resta fitto, tanto più spaventoso quando li sente masticare; quelli che masticano/i>). Scorrevole, incisiva, punti sulle immagini giuste. Da tempo cercavo una fic su jumanji fatta come si deve, e la tua corrisponde ai requisiti :D
*thumbs up*

Chiaramente in ritardoi a recensire quetsa tsoria, ma mi rifaccio adesso u.u
Che dire è.. Un po angosciante, perchè ti mostra un lato che il film non fa vedere. Ma bello,. davvero. Corto, ma da.. Suspense??
Si beh, comunque complimenti
Wany

Wow. Ho i brividi.
Questo racconto è davvero fantastico e rende benissimo quello che il film non ti fa vedere. L'angoscia, la paura. poi la scelta stilistica è più che azzeccata. Spero tanto di leggere un altro racconto cosi. Ancora complimenti davvero.

Mio dio...allora non sono l'unico che se lo immaginava! Ho visto quel film un'infinità di volte,conosco a memoria le battute e l'ho adorato dal primo momento. Ma sempre,fin dalla prima volta, mi sono chiesto cosa doveva aver provato Alan,solo,nella giungla nera, tutti quegli anni tra bestie feroci,tribù selvagge ed ovviamente Van Pelt che salta fuori dal buio sparando. E quella rima che è apparsa sul gioco dev'essere stato il motivetto che continuava a girare per la mente di Alan...oltre ovviamente al volto di Sarah :)
Davvero bello e ben riuscito. I miei complimenti!