Il futuro è un ricordo disteso, non è una fede ma una sfida l'averlo raggiunto prima che ci interessi davvero. È facile immaginarlo eterno, graduale, indeterminato e persino lento.
Il presente che si vive in prima persona, non è condiscendente, qualsiasi cosa stona, si soffre. La linfa della costanza nel ripetersi di nuovo, asserisce l'incapacità di rendere sicuro un altro giorno con la stessa abilità con cui si dimentica il passato, proprio per non tornare indietro e farsi delle domande.
Tutto ciò che è incerto si accetta con indolenza. E quella del veleno è quel male di cui non ci accorgiamo.

Bella, proprio come i disegni creati dai vetri colorati che si mescolano nel caleidoscopio, immagini ogni volta simili ma sempre diverse. Complimenti.

certo che dovevo essere parecchio rincoglionita per non essermi letta qst...*chiusa parentesi di cosiderazione personale ^^* Che dire? le parole mi sembrano solo superflue...e non posso che quotare inv: se tu avessi scritto solo quella frase, saarebbe stato una lavoro meraviglioso, ma visto che ci hai aggiunto altre meraviglie, che resta da dire a dei comuni mortali??

da leggere assolutamente! ottimo lavoro! intensa...

"Il futuro si ricorda volentieri." <---- Per questo, io avrei potuto anche smettere di leggere e decretare a priori che sei un genio.