La drabble su Argo mi ha commossa. All'inizio non comprendevo a chi appartenessero gli occhi che osservavano l'uomo, eppure già mi comunicava un'emozione palpabile. Quando poi ho scoperto che si trattava del povero Argo, ho sentito una stretta al cuore.
Breve e coinvolgente, non c'è che dire!
(Recensione modificata il 02/08/2013 - 03:03 pm)

In questa doppia drabble hai descritto due dei momenti più toccanti dell'Odissea: il riconoscimento di Ulisse da parte del suo cane Argo e della vecchia nutrice Euriclea.
Argo attraverso l'osservazione e l'odore riconosce il suo padrone, e può finalmente morire felice di averlo rivisto per un'ultima volta (e questo è l'unico esempio di letteratura greca di rapporto d'affetto tra cane e padrone, in quanto sia i greci che i romani non avevano una buona considerazione dei cani)
Euriclea invece riconosce il suo padrone grazie ad una vecchia cicatrice sulla gamba, che lui si procurò durante una battuta di caccia al cinghiale quando era ancora molto giovane.
I suoi ricordi, mai sbiaditesi a causa dell'età, contribuiscono al riconoscimento dell'eroe.

Ho i brividi.... l'intensità di queste due drabble. Quella di Argo mi ha spezzato il cuore.
Non è facile far giustizia ai personaggi omerici, visto il precedente e la vastità delle imitazioni, fin troppo dispersive. Complimenti.