Recensioni per
Semplicemente: Grazie.
di keiko_chan86

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
11/04/12, ore 15:39

Dopo un millennio dalla tua richiesta, ecco finalmente anche il mio giudizio! :D

La scelta di utilizzare la citazione per sviluppare un ragionamento su ciò che rende la vita imprevedibile - e sulla bellezza dell'imprevedibilità quando ci si aspettava invece di trascorrere tutta la vita a fare sempre le stesse cose - è stata assolutamente vincente. Alla prima lettura è un po' difficile da cogliere, messa in ombra da sentimenti molto più forti; tuttavia, l'intero pezzo in cui Zeff ragiona sul cielo e sulle nuvole - bloccato su quell'isola deserta, inconsapevole di ciò che sarà il suo futuro, se ci sarà un futuro - è davvero molto bello, ancor più del flashback sul dialogo con Sanji. Ci sono alcuni errori qua e là, spesso dovuti a semplice distrazione: alcune virgole saltate, alcuni accenti mancanti ('da' al posto di 'dà', 'li' al posto di 'lì', 'si' al posto di 'sì', 'se' al posto di 'sé'), un verbo non coniugato correttamente ('rimasi' al posto di 'rimanesti').
Devo assolutamente dire che questa fanfiction mi è piaciuta davvero molto. Premetto di aver sempre avuto un debole per le storie che parlano dei rapporti madre/figlio o padre/figlio - e la consanguineità non è assolutamente un prerequisito necessario al loro sviluppo. La delicatezza con cui hai trattato il tema ti ha fatto guadagnare i miei punti pieni di gradimento; ho molto apprezzato l'interagire di Zeff e Sanji come padre e figlio, al punto tale da non riuscire nemmeno a distinguere quale sia stato il punto di svolta che li ha davvero fatti sentire tali. Sia Sanji che Zeff sono perfettamente loro, negli atteggiamenti e nelle azioni; l'atmosfera del Baratie è ripresa in pieno, donando all'intera storia un'atmosfera realistica e decisamente perfetta. Seguire Zeff nelle sue abitudini quotidiane, vivere con lui i saluti ai cuochi e ai clienti, sentire insieme a lui la mancanza concreta di Sanji a bordo ci fa avvertire pienamente la nostalgia per la sua assenza. E, nonostante tutto, non è una nostalgia crudele, che mangia il cuore, quanto piuttosto una sensazione dolce e struggente, come - appunto - può esserla quella di un padre che augura la maggior felicità possibile al figlio.

Recensore Master
06/04/12, ore 04:10

Avrei fatto ameno e della citazione Rosa in quanto io odi il rosa XDDD
Per il resto alcune ripetizioni ci sono zizi, ma mi piace questa storia forse un pò all'inizio sembrava vacillare eppure ha preso bene v.v una bella piega che ci è piaciuta ^^^ *Dico ci tanto per non ho una doppia personalità ne una tripla.. ma una quarta si v.v, solo le prime due assenti, mai esistite ho solo la quarta XP*
Scherzi a parte, mai viste un pò di storie finalmente serie! E on ste scemenza che girano mo *Volendo ci metto anche la mia tra le scemenze XD*
Alla prox bye <3

Recensore Master
05/04/12, ore 23:01

Eccolo anche qui :)

«SEMPLICEMENTE: GRAZIE» DI KEIKO_CHAN86

Lo ammetto spudoratamente: ho amato questo tuo missing moment specialmente per l'esserti soffermata sul punto di vista di Zeff, un personaggio che, nonostante tutto, adoro in maniera spropositata e che, a dirla tutta, si è sempre comportato un po' da padre nei confronti di Sanji.
Ho ridacchiato di gusto nel leggere quel breve discorso sul cielo tra Sanji e Zeff, poiché, beh, anch'io gli avrei domandato cosa diamine si fosse bevuto se, tutto d'un tratto, avesse cominciato a straparlare in quel modo uscendosene poi tra l'altro con frasi del genere.
L'elemento cielo è stato abbastanza rispettato, anche per la tua decisione di comparare quello stesso cielo agli occhi di Sanji e al cielo grigio sopra al Baratie; non sono riuscita a cancellare il sorriso dalle labbra nemmeno per un attimo, durante la lettura, probabilmente perché mi è sembrato di essere lì con Zeff, immaginando le stesse cose che immagina lui, i ricordi che gli galleggiano nella testa mentre, paziente, aspetta il giornale.
E ancor di più ho sorriso nel sentire quel suo «orgoglio paterno» trasparire nelle righe finali, più che soddisfatto della strada che il suo figlioccio ha compiuto insieme ai suoi compagni dal momento in cui ha lasciato il ristorante.
L'unica cosa che non ho apprezzato su un punto di vista stilistico e visivo, è stato il tuo decidere di colorare le citazioni con colori diversi; ho un problema di vista e mi si sono incrociati gli occhi nel vedere quel distacco nero/colore, per non parlare poi del mio mezzo daltonismo che non mi ha fatta comprendere realmente quali colori tu abbia utilizzato. Ciò non influisce ovviamente sul volto, te l'ho appuntato solo per una questione puramente indicativa.
Un altro piccolo appunto, poi, riguarda questo passaggio: «Ma quando hai iniziato a sentirti, definirti padre?!»
Io personalmente avrei scritto «sentirti o definirti», anche per una fonetica migliore, ma anche già non influisce sul punteggio, poiché può benissimo essere stata una tua personale scelta linguistica e stilistica, quindi non posso né tanto meno me la sento di considerarlo come errore.
Per concludere, affermo ancora una volta che la tua storia mi è piaciuta moltissimo, dunque puoi benissimo esserne orgogliosa.

Recensore Veterano
05/04/12, ore 22:11

Adoro il rapporto tra Sanji e Zeff. Infatti loro due sono come padre e figlio anche se litigano e si pestano a vicenda. Spero veramente che scriverai altre storie così,io le leggerò volentieri!BACIONI!!!!