Eccolo anche qui :)
«SEMPLICEMENTE: GRAZIE» DI KEIKO_CHAN86
Lo ammetto spudoratamente: ho amato questo tuo missing moment specialmente per l'esserti soffermata sul punto di vista di Zeff, un personaggio che, nonostante tutto, adoro in maniera spropositata e che, a dirla tutta, si è sempre comportato un po' da padre nei confronti di Sanji.
Ho ridacchiato di gusto nel leggere quel breve discorso sul cielo tra Sanji e Zeff, poiché, beh, anch'io gli avrei domandato cosa diamine si fosse bevuto se, tutto d'un tratto, avesse cominciato a straparlare in quel modo uscendosene poi tra l'altro con frasi del genere.
L'elemento cielo è stato abbastanza rispettato, anche per la tua decisione di comparare quello stesso cielo agli occhi di Sanji e al cielo grigio sopra al Baratie; non sono riuscita a cancellare il sorriso dalle labbra nemmeno per un attimo, durante la lettura, probabilmente perché mi è sembrato di essere lì con Zeff, immaginando le stesse cose che immagina lui, i ricordi che gli galleggiano nella testa mentre, paziente, aspetta il giornale.
E ancor di più ho sorriso nel sentire quel suo «orgoglio paterno» trasparire nelle righe finali, più che soddisfatto della strada che il suo figlioccio ha compiuto insieme ai suoi compagni dal momento in cui ha lasciato il ristorante.
L'unica cosa che non ho apprezzato su un punto di vista stilistico e visivo, è stato il tuo decidere di colorare le citazioni con colori diversi; ho un problema di vista e mi si sono incrociati gli occhi nel vedere quel distacco nero/colore, per non parlare poi del mio mezzo daltonismo che non mi ha fatta comprendere realmente quali colori tu abbia utilizzato. Ciò non influisce ovviamente sul volto, te l'ho appuntato solo per una questione puramente indicativa.
Un altro piccolo appunto, poi, riguarda questo passaggio: «Ma quando hai iniziato a sentirti, definirti padre?!»
Io personalmente avrei scritto «sentirti o definirti», anche per una fonetica migliore, ma anche già non influisce sul punteggio, poiché può benissimo essere stata una tua personale scelta linguistica e stilistica, quindi non posso né tanto meno me la sento di considerarlo come errore.
Per concludere, affermo ancora una volta che la tua storia mi è piaciuta moltissimo, dunque puoi benissimo esserne orgogliosa. |