Le prime storie sono sempre un terno al lotto.
Se vado a rileggere le mie, mi si accappona la pelle dal disgusto. Lo stile è acerbo ovviamente, si tende a voler italianizzare dei modi di dire delle proprie parti e il più delle volte la grammatica è un optional.
Mi unisco alla recensione che ti ha lasciato mikilily. Sono amici? Fidanzati? Anche se è una shot, occorre sempre dare un veloce scorcio del passato, magari anche semplicemente dicendo che la guerra era finita e che i Serpeverde si sono accorti dei propri errori.
Anche se non spiega il motivo che spinge quattro persone così diverse tra loro a voler passare un’intera estate insieme è qualcosa che aiuta a dare un quadro generale della situazione ma non ti devi preoccupare né abbattere. Ripeto: le prime storie servono più che altro come terreno di gioco, in cui si deve capire che tipo di scrittore si vuole diventare, che stile usare e tutti quei piccoli accorgimenti che arrivano solo con la pratica.
Quindi il mio consiglio è questo: continua a scrivere, lascia libera la fantasia e cosa più importante, cerca di trovare delle motivazioni realistiche a ciò che decidi di scrivere.
Per il resto è una storia carina con tanto di morale al seguito. ^_^
Naturalmente, i miei sono consigli spassionati. So perfettamente cosa vuol dire cimentarsi con la pubblicazione di una storia la prima volta e dalla mia ho sempre avuto persone che a loro volta sono stati primi scrittori e che hanno solamente voluto darmi una mano a capire i miei errori.
Se Verità Nascoste è venuta fuori, è solo grazie a loro.
Quindi, attaccati al pc, che voglio leggere altre tue storie!
Bacioni, callistas |