Recensioni per
It's all a fuckin' joke
di bluemary

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Junior
07/10/16, ore 22:36

Oh mamma. Questa la amo un sacco.
Pochissime righe, pochi tratti tracciati nero su bianco per delineare tutti i personaggi.
Dan e Adrian mi hanno fatto venir gli occhi lucidi, cuccioli ç.ç Sopratutto Adrian con quel sottile desiderio di sparire inghiottito dalla distesa innevata. Che in realtà c'è (come per pregarla d'inghiottirlo.) e non c'è.
La migliore, però, credo sia quella dedicata a Rorschach, con quello stile spezzato e secco che ricorda così tanto la sua voce narrante lungo tutta la storia.

Nuovo recensore
29/05/15, ore 11:50

Mi viene in mente solo una cosa da dire: impeccabile. Mi sono venuti i brividi già dalle prime due righe, il che è tutto dire.. Mi ha coinvolto un pò meno la drabble su Laurie e Dan, ma solo perchè è verissimo che nel loro rapporto aleggia sempre l'ombra di Jon che, come ben sai, non sopporto.. dunque ammetto pubblicamente che Jon mi disturba anche in questo suo essere presente comunque xD. Per il resto ho davvero poche parole da aggiungere perchè sei una scrittrice strepitosa! 

Recensore Veterano
31/05/12, ore 14:01

Ci ho messo giorni, settimane, forse mesi (^^'), ma alla fine sono qui a recensire questa splendida fanfictions che , alla facciaccia della par condicio, spero vinca il primo girone del torneo indetto da WAR XD. Inizio facendoti i complimenti per l'"efficacia" della tua scrittura: sei riuscita a rendere i personaggi talmente plastici che basta chiudere gli occhi per vederli muoversi, sentirli parlare, immaginarli nelle situazioni che descrivi. Inoltre, sono tutti perfettamente IC: so quanto tieni a rimanere fedele al "canone" nelle fanfictions che scrivi e ci sei riuscita anche in questo nuovo fandom, rappresentando al meglio le sfaccettature e le emozioni di personaggi estrememente complessi e profondi (ed è per questo che li amiamo tanto tanto XD).
Iniziamo con Shiver. Eddie è il mio preferito tra i Watchmen della "prima generazione", nonostante sia uno sboccione maschilista con un contorto senso dell'umorismo e... nonostante sia Eddie insomma (^^), e tu lo hai rappresentato in maniera perfetta: i riferimenti al Vietnam, quel restano solo la fuga, alcol e lacrime che incarnano gli ultimi giorni del Comico come meglio non si poteva, quel E' tutto uno scherzo che riassume la sua filosofia di vita. Anch'io credo che tra Adrian ed Eddie ci sia stato un confronto sul piano che Ozymandias intendeva mettere in atto e trovo molto plausibile che sia andata proprio come hai immaginato tu.
Passiamo a Fury. Questa è la scena, quella con la S maiuscola, quella che non si può fare a meno di guardare e riguardare, doppiata e non, commuovendosi ogni volta, e tu l'hai resa magnificamente. I personaggi sono più che i IC: Daniel che sfoga la rabbia ed il senso di impotenza che prova a causa della morte di milioni di persone, dell'uccisione di Rorschach e della conseguente scomparsa di Jon, su Adrian, che, però, non reagisce, non oppone resistenza, non si scusa, non ribadisce nemmeno la "leggittimità" della sua posizione. Questa è la mia preferita tra le tue 5x50 e non solo perchè amo Daniel (e come si può non amarlo?), ma anche perché sei riuscita a dare una dinamicità alla tua scrittura che ti invidio moltissimo e che, per certi versi, mi ha ricordato uno dei miei libri preferiti, 'Guerra agli umani!'. Con l'ultima frase, poi, sei riuscita ad incarnare magistralmente la condizione di eterno sconfitto che, secondo me, è una delle caratteristiche principali di Dan.
Per Fairytale ti faccio gli "occhi cattivi": anch'io avevo scritto una 5x50 usando la formula C'era una volta, ma dopo aver letto questa shottina ho cancellato la mia schifezzuola ^^. A parte queste sciocchezze, mi è piaciuta davvero tanto la struttura che hai dato alla storia con questo climax che, come uno zoom fotografico, consente gradualmente di arrivare alla parte più intima ed umana di Adrian, quella che sente il peso di tutte le morti che ha provocato e che gli ricorda (dolorosamente) che è solo un uomo e non un Dio.
In Heat ho ritrovato la Laurie del film, la donna emotivamente insicura che, pur aggrappandosi disperatamente all'amore e alla bontà di Daniel, non riesce a non rimpiangere il freddo, composto e sempre meno umano Jon. A me la copia Dan/Laurie piace molto, ma il "fantasma" di Jon (e anche quello di Rorschach in realtà) è sempre tra loro e tu questo lo ha rappresentato molto bene (anche perché, diciamolo, questi due li vuoi far separare per "slashare" Dan con Adrian XD).
Barking è, secondo me, stilisticamente perfetta: ogni parola, ogni virgola, ogni punto risulta essere la scelta migliore, la più incisiva, la più efficace per esprimere la complessità del rapporto tra Rorschach e Walter, con quest'ultimo che talvolta cerca di tornare e Rorschach che prova sollievo per la scomparsa della sua parte "non Watchman". Con quel Brivido dietro alla sua faccia hai fatto venire i brividi a me perché questa è una frase che ha un potere evocativo straordinario: è una di quelle frasi che colpisce l'immaginazione come un pugno, stupisce per quanto riesce ad essere incisiva senza aver bisogno di artifici retorici particolari e ti lascia col desiderio di averla pensata e scritta tu.
Che sei un'ottima autrice lo sapevo già, ma questa fanfiction, probabilmente per la sinteticità che impone, mi ha lasciato particolarmente ammirata dal tuo splendido stile di scrittura.
In poche parole (lo so che sembra ridicolo dirlo dopo un papiro del genere ^^'), ho adorato questa raccolta e per una volta il verbo 'adorare' non è usato a sproposito, anzi.

Recensore Master
18/05/12, ore 11:42

Eccezionale... Non ho parole. Giuro che mi hai lasciata senza fiato. Pur essendo molto brevi trasmettono immagini ed emozioni forti, senza parlare del fatto che hai azzeccato in pieno i personaggi!

Recensore Junior
11/05/12, ore 22:15

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Vorrei segnalare questa perché è un piccolo gioiello di stile narrativo e di introspezione psicologica dei personaggi.
I Personaggi del capolavoro di Moore e del film di Snyder sono personaggi estremente complessi e ricchi di sfaccettature, difficili da mantenere IC, eppure l'autrice riesce a farlo magnificamente. Sembra quasi di sentire il loro dolore, la loro sofferenza pulsare nelle sue parole. I protagonisti non sono coraggiosi supereroi, ammantati nella gloria effimera della loro popolarità, ma un'umanità dolente e sconfitta, colta nel momento della sua più estrema vulnerabilità. Eppure l'autrice riesce a mantenere un equilibrio prezioso, senza scivolare nel patetico e nella facile commozione. Le parole sono misurate, gli aggettivi ridotti al minimo. Lo stile è asciutto, preciso, nitido nelle descrizioni, senza abbellimenti inutili e ridondanti. In poche parole riesce a ricreare un'atmosfera, ad evocare un mondo intero di emozioni, che a volerle descrivere tutte non basterebbe una vita intera, a gettare un fascio di luce nel profondo delle loro anime tormentate.
Pochissime volte mi è capitato di leggere una flashfic di tale, rara bellezza e intensità.
Spero con tutto il cuore di essere riuscita a spiegare le mille emozioni che ho provato leggendola e i motivi per i quali merita di essere inserita tra le storie scelte del sito.

Recensore Veterano
11/05/12, ore 00:03

Belle minidrabble, adattissime ad ognuno dei personaggi. Ho apprezzato in particolare quella su Adrian e Rorschach.
La prima poiché ha uno stile tutto suo, proprio come Ozy XD Parole che racchiudono un ideale, un qualcosa di grande, ma al contempo una tremenda landa desolata, quella stessa che forse rispecchia anche la sua indole.
L'ultima è stata di grande effetto poiché tratta da uno di quei momenti cruciali del film in cui ho apprezzato come non mai questo personaggio. Davvero brava!
La mia recensione non sarà molto lunga, ma ci tenevo a esprimerti il mio parere, facendoti anche un in bocca al lupo per la sfida su WAR :)

Recensore Master
17/04/12, ore 00:48

Certo che competere con qualcuno che scrive capolavori simili... ho perso in partenza, accidenti!!
Scherzi a parte, non posso che adorare questi bellissimi flash.
È stato geniale iniziare con il PoV del Comico, proprio perché la storia comincia con la sua morte. Non so se sia stato voluto, ma ci sta a pennello lì, in cima. Poi, che sia proprio Eddie a pronunciare la domanda: "Sei serio?" è una specie di... meraviglioso ossimoro!
Daniel mi strazia il cuore. Sono riandata a quella scena terribile con la memoria e fa proprio male. Come più tardi nella flash su Laurie, lui rappresenta la fisicità, la concretezza, l'umanità. Adrian e Jon sono la pura mente, volta verso una forma di "bene superiore" ma ugualmente spietata. Sono al di là del bene e del male, mentre Daniel è rimasto umano e come tale si arrabbia, soffre,
E il furore che gli divora il petto annega in un'insostenibile amarezza.
Perché razionalmente sa che in fondo non c'erano molte altre alternative rispetto al piano di Adrian. Ma non vuole accettarlo, non vuole mettersi al suo livello. E ci mancherebbe u.u
Adrian è perfetto come "intermezzo". Quattro frasi, quattro modi di vederlo, e ognuna rappresenta una parte di verità. Non mi convince del tutto il ritmo (nella raccolta complessiva, intendo; come flash a sé, credo invece che sia stato correttissimo mantenere la pacatezza calcolatrice del personaggio a confronto con il comportamento e i pensieri istintivi degli altri) e non mi è piaciuta la parola "stragista". Ha un brutto suono e non l'avevo mai sentita prima.
Quello su Laurie mi ha colpita in particolare, forse perché è stata il personaggio in cui mi sono immedesimata maggiormente nel fumetto... i suoi due amori, diversissimi e impossibili da paragonare l'uno all'altro, il suo sentimento per Jon, che comunque non svanirà mai, e quello per Daniel così concreto, fisico... hai usato delle parole stupende:
Daniel è caldo, rassicurante, morbido. È carne e sangue, è respiri e gemiti, e sudore, capelli scompigliati, mani frenetiche, respiro rovente contro la sua pelle nuda.
Riesci a farmelo sentire, a farmi innamorare di lui, per questa sua concretezza umana (mentre Jon si sdoppiava per sbrigare le sue faccende altrove... ma ddddai!!).
Laurie rappresenta così la Donna e le sue esigenze, che sono così piccole e semplici, ma non sempre un uomo riesce a capirle e soddisfarle. Solo il caro Gufetto può!! :)
Hai poi mirabilmente dipinto Rorschach, un altro dei miei personaggi preferiti, in un istante in cui la sua maschera (interiore) si assottiglia. Ho avuto un brivido molto, molto forte, che ad ogni lettura si rinnova.
Non è quindi solo una fic da "ricordare" ma da rileggere più e più volte, perché in poche parole riapre quello scrigno di sensazioni uniche di cui è intriso il capolavoro di Moore.

Recensore Junior
14/04/12, ore 18:10

Nuova passione. Nuova ossessione. Identica capacità di dare vita a un qualcosa di meraviglioso.
Qualcosa che riesce sempre ad incantarmi.
Conosci la mia predilezione per le long fiction, nelle quali è possibile sviluppare la storia con un respiro più ampio e descrivere i personaggi in maniera più complessa e più ricca di sfaccettature.
Ma poi leggo una fiction come questa... e tutto cambia! 

In poche righe riesci ad evocare un mondo intero e a dare vita a dei personaggi complessi e articolati. Perché loro sono lì, davanti a noi, così vividi, che sembra quasi di poterli toccare. Eddie, Dan, Adrian, Laurie e Walter. In carne e sangue, dolore e disperazione, solitudine e profondo rimpianto. E nessuno di loro è presentato attraverso il suo alter ego, non ci sono maschere né costumi da supereroi (neppure in quella dedicata a Walter, dove c'è, sì, fisicamente Rorscharch, ma l'anima messa a nudo è quella di Walter): solo un'umanità dolente e ferita, colta nel momento della massima vulnerabilità.
Ciascun personaggio viene presentato in una mini drabble (ognuna delle quali meriterebbe una recensione a parte, tanto ci sarebbe da dire, ma cercherò di non essere troppo prolissa, anche se io non possiedo affatto il tuo dono della sintesi ndr), ciascuna delle quali è incentrata in un momento decisivo, fondamentale della loro vita, in un vero e proprio punto di svolta.

La prima è su Eddie, nel momento in cui dopo aver scoperto il piano di Adrian, va da lui per un confronto, per chiedergli, ma quasi per supplicarlo di dirgli che non è vero, che è tutto un dannatissimo scherzo.
Ma non è così. Lo legge negli occhi di Veidt. Ho notato che Eddie si riferisce ad Adrian come Veidt, quasi a voler rimarcare la distanza fra loro due, a volerlo allontanare da sé, mentre quando poi si rivolge a lui in tono supplice per pregarlo di negare, si riferisce a lui con il nomignolo di Ozy, quasi a voler invece ricreare quella intimità, quella vicinanza che gli potrebbe consentire di convincerlo, di fermare il suo folle piano.
Anche l'uso del pronome "Lui" posto all'inizio della frase serve a creare la distanza, la frattura fra sé e Adrian: nonostante lui (Eddie) sia uno spietato assassino, nonostante abbia compiuto stragi intere con un cinico sorriso sulle labbra, nonostante abbia persino ucciso suo figlio senza battere ciglio, un simile abominio non era mai arrivato nemmeno a concepirlo. Assistiamo ad un totale rovesciamento dei ruoli: Eddie, spietato e crudele, cinico e privo di rimorsi, violento e sanguinario diventa l'eroe buono, mentre Adrian, non violento, ecologista e benefattore, gentile ed educato, diventa il mostro, capace di concepire e portare a termine l'abominio assoluto.
Ho particolarmente apprezzato che di tutti i misfatti compiuti da Eddie, l'unico che gli torna alla sua memoria in questo momento in cui scopre di avere una coscienza e di doverci fare i conti, è proprio l'assassinio di suo figlio, il crimine contro natura per eccellenza e l'unico che forse non può perdonarsi (e che sicuramente io non gli perdono ndr).

La seconda è dedicata a Daniel. Anche in questo caso Dan viene colto nel momento della sua massima fragilità, quando dopo aver scoperto che uno dei suoi compagni, un uomo di cui si fidava, è un mostro e che ha appena sterminato milioni di persone in nome del sogno folle (ma poi non così tanto come si vedrà ndr) di creare un mondo di pace, in preda alla furia cieca dell'uomo tradito si avventa su Adrian e lo colpisce ripetutamente. Ma qualcosa non va come dovrebbe. Adrian non cerca neppure di difendersi, di reagire. Resta lì, immobile ed inerme. Nonostante i colpi, nonostante le incitazioni (disperate implorazioni ndr) di Dan a reagire, a combattere. Dan sembra cercare non tanto di punire Adrian, di vendicarsi e di ottenere giustizia per i milioni di morti, quanto piuttosto una risposta, un perché o quantomeno un accenno di rimorso. Ma negli occhi gelidi e controllati di Adrian non c'è né richiesta di perdono né di espiazione. E Dan sente la rabbia dentro di lui trasformarsi in un'incontenibile amarezza: anche se picchiasse Adrian, anche se lo uccidesse, che cosa cambierebbe? Chi ne trarrebbe giovamento? Dov'è il senso di tutto questo? La giustizia non esiste più, era un'illusione, un sogno in cui credeva. Prima. Ora si è svegliato, ora è cresciuto. Resta solo la vendetta, ma questa ha il sapore amarissimo dell'inutilità.

La terza drabble è su Adrian (e qui rischio di scrivere qualcosa tipo La Divina Commedia, fermatemi!!!)
Abbiamo visto Adrian con gli occhi di Eddie e con quelli di Daniel. Lo abbiamo visto freddo, anzi no, gelido, impassibile e controllato. Ecco questa è la chiave di lettura del personaggio: il controllo. Di sé, delle proprie emozioni. E in questa drabble invece l'anima di Adrian viene messa a nudo, viene mostrata la lucida consapevolezza con cui affronta l'abominio che ha appena compiuto. Non si nasconde dietro alle favole, che pure si racconta (Fairytail è appunto il titolo della mini drabble!): sa di non essere l'eroe che salva in mondo, sa di aver organizzato un massacro di milioni di perone. Anche se poi il suo piano riesce. Anche se alla fine dimostra di aver avuto ragione (in un mondo completamente folle anche un piano altrettanto folle può risultare la soluzione decisiva e giusta ndr). Ma il fatto che alla fine vada tutto bene e che il mondo sia inaspettatamente salvo per "merito" suo, non fa di lui un eroe, non fa di lui un Alessandro Magno (sebbene gli piaccia pensarlo), ma piuttosto un Hitler. Il resto sono tutte favole. E lui non è come Daniel, lui è cresciuto. Non crede agli stupidi ideali di giustizia e verità, perché sono solo utopie, "favole" appunto per ragazzi innocenti. E lui innocente non è. Forse non lo è mai stato. Per questo non cerca espiazione né perdono. Perché sa che non c'è. Non c'è niente per lui. Se non una distesa di bianco sconfinato. Una solitudine assoluta di chi non vuole e non può farsi avvicinare da nessuno, toccare da nessuno. Una distesa di bianco sconfinato che guarda come per pregarla d'inghiottirlo. Perché forse nella morte, nell'oblio potrà trovare quella pace, che pure paradossalmente ha garantito al mondo, dannandosi la propria anima.

La quarta è per Laurie, In questa mini drabble, l'unica post olocausto fra l'altro, Laurie e Daniel fanno finalmente l'amore. Ma, nonostante Daniel sia dolce, rassicurante, caldo, così diverso da Jon, freddo e distante, lei non è felice fra le sue braccia. E non sa perché, anzi è consapevole del fatto che lei sta sbagliando. Sta sbagliando nei confronti di Dan, così come nei confronti di se stessa. Ma non può fare altrimenti. Per quanto Jon la ferisse con il suo comportamento (ricordo la scena del film in cui si sdoppia per fare l'amore con lei, mentre nel frattempo continua a lavorare!!!) distante, sempre composto e controllato, sostanzialmente incapace di amare, non può fare a meno di rimpiangerlo. Perché nonostante Dan sia quello giusto, lei non lo ama a sufficienza. Può rammaricarsi per questo, persino odiarsi, ma non può cambiare le cose. Sicuramente ha ereditato da sua madre il rapporto masochistico, malato nei confronti del sentimento d'amore (sua madre l'ha concepita con l'uomo che ha cercato di violentarla!). Ma parafrasando e capovolgendo una frase del film X-Men II in cui si dice che "le donne sposano i bravi ragazzi", io dico che è vero, però è altrettanto vero che rimpiangono per tutta la vita i cattivi ragazzi cha gliel'hanno sconvolta. Come in questo caso, appunto.

L'ultima mini drabble è dedicata a Walter. Anche in questo caso si tratta del momento cruciale della vita del protagonista, il momento che gli ha cambiato radicalmente la vita. O meglio del ricordo di quella tragica notte che gli ha cambiato la vita. Sente un cane abbaiare nella notte e improvvisamente si ritrova a rivivere "quella" notte. La notte in cui Walter è diventato completamente, definitivamente e irrevocabilmente Rorscharch. Pur avendo indossato già la mashera dell'eroe, Walter non era ancora diventato il suo alter ego. Dopo quest'esperienza drammatica i due piani, le due personalità si sono sovrapposte, senza più alcuna distinzione, Non è un caso che l'unico Watchmen di cui gli altri non conoscono l'alter ego, di cui non hanno mai visto la faccia sia proprio Rorscharch. Perché Walter non c'è più. E' morto quella notte.
E Rorscharch prova sollievo a questo pensiero. Perché è morta la sua umanità quella notte e con essa sono cessati anche il dolore e la sofferenza. E lui non vuole riviverli. Mai più.  

Che posso dire? Fantistica, meravigliosa, splendida... Mi sembrano tutti aggettivi riduttivi, non in grado di spiegare la bellezza, la perfezione stilistica e narrativa di questa fiction, che nonostante la sua necessaria brevità, ha tutto, tutto dentro di sé.

Brava, brava, brava XD

A presto con altre fiction su Watchmen :-)

(incantata)
Romina