Dei War Poets, come li chiamò la mia professoressa d'inglese, purtroppo so pochissimo, anzi nulla; li abbiamo studiati a maggio, quando la maturità era alle porte e l'attenzione di noi studenti ridotta ai minimi storici. Motivo per cui, ancora una volta, mi segno il nome di questo poeta per appofondire l'argomento successivamente, non appena avrò terminato il giro di recensioni.
Molto amara e disincantata; le donne, al sicuro nelle loro belle case e lontane dalle notti viola, violate, violentate (allitterazione d'effetto), non immaginano cosa voglia dire la vita della trincea, quale sofferenza inconfessabile comporti la perdita di un amico che forse era anche qualcosa di più.
Bella storia, asciutta e secca.

La giudicia