Come storia la trovo ben scritta, non ho trovato errori di sorta, però ho un appunto da fare sull'impostazione. Di solito, quando scrivo un'introspettiva drammatica, tendo a scrivere una frase alla volta per poi proseguire col rigo sotto, perché ritengo che la frase da sola faccia più effetto che del testo unificato, comunque penso sia solo una questione di stile, opionione personale! Alla prossima!

Conciso, ma alquanto singolare.
Il corvo lo si riesce a percepire come una persona, un qualcuno alla ricerca del suo posto nel mondo, della sua vita, come hai scritto tu. Mi piace come hai descritto il vagabondare di quell'uccello che, seppur stanco dalla ricerca continua, non si perdeva mai d'animo e ogni giorno affrontava il suo destino.
Verso la fine introduci anche te stessa, non del tutto estranea alla vicenda, perchè, anche se non avevi la prova certa di quelle che volesse fare il corvo volando in mezzo al cielo in ogni dove, riuscivi a percepirlo e quasi a comprenderlo. Forse perchè anche tu, come lui, affrontavi tutto quello ogni giorno.
Diversa da lui per natura, ma incredibilmente uguale.