Molto bella questa storia (e grazie per avermela segnalata sul forum), ho visto Escaflowne eoni fa, ma ho comunque un ricordo abbastanza positivo di Folken, nonostante non fosse proprio il masssimo della simpatia, per l'idea che mi sono fatto di lui, gli si potrebbe ben adattare quella citazione di Brecht che dice: "Ci sedemmo salla parte del torto perché gli altri posti erano occupati", anche se in realtà lui è fortissimamente convinto di essere dalla parte della ragione...
Il suo sogno, sia pure trasposto in un mondo alternativo, è quello che da secoli pervade la mente di vari sognatori, utopisti e rivoluzionari di ogni sorta, quello della palingenesi del mondo ritenuto ormai irrimediabilmente corrotto, da ottenere anche attraverso misure drastiche (della serie: trovarsi tra vecchie tavole spezzate e nuove che aspettano di essere scritte, e tra i nuovi valori del mondo da lui dominato non ci sarà spazio per quello che gli altri ritengono sia una base del vivere civile; tentare quindi, o soccombere nel tentativo (dato che comunque sarebbe gran disdoro sopravvivere alla propria causa) e pazienza se questa avverrà come se fosse un atto di criminalità comune e non nello scenario affascinante di uno scontro in campo aperto.
Alla fine, ha trovato comunque il modo di non occuparsi più delle faccende di questo mondo con propositi assai poco pacifici, per parafrasare una frase di Meyrink appartenene ad altro contesto "La sua anima ne risultà ferita, ma la terra si è liberata di lui" |