(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte) Potter è morto, lunga vita a Lord Voldemort. Tutto quello che i Mangiamorte (e chi come loro) hanno sempre sognato, si è avverato. Non più mezzosangue a infangare il mondo magico, ma solo babbani sottomessi. In tutto questo Draco vive come un principe. Ha tutto quello che desidera perché è lo stesso signore oscuro a dargli tutto, anzi a dare tutto ai sui fedeli servitori. Ogni desiderio, ogni vizio viene prontamente esaudito. Come un tiranno subdolo e meschino, Voldemort tiene in scacco anche i suoi alleati. Senza nemmeno che si accorgano di qualcosa, l'erede di Serpeverde seduce, corrompe e infine logora le loro anime. Alla fine lui mente anche a loro, e loro sono schiavi alla stregua dei babbani. E nonostante tutto il ragazzo non prova la gioia degli altri purosangue come lui. Persino Blaise nasconde il suo vero io dietro una maschera fatta di divertimenti e frivolezze varie. Piccole vanità criticate persino dal signore oscuro. E' il suo modo di sopravvivere alla crudeltà del suo signore e padrone. Anche Draco porta una maschera. Ma la sua è fatta di freddo menefreghismo. E sempre con freddezza uccide la giovane Hannah, perché quello è il solo modo che rimane per dare pace all'anima della ragazza. E in cuor loro rimpiangono gli anni passati, gli anni di scuola... quando erano ancora solo due ragazzi lontani dall'orrore della guerra che sarebbe scoppiata da lì a poco. Lontani dal dover uccidere altri ragazzi come loro. La tirannia, il potere e il male in generale, richiedono sempre un sacrificio enorme.
Un primo capitolo molto bello, ben scritto e strutturato. L'unica cosa è che ho fatto un po' di fatica a leggere la parte scritta in rosso. In alcuni momenti vedevo doppio. Meglio il nero grassetto.
Difficilmente piango per le fanfiction su Harry Potter. Le lacrime le verso solo per LEAH CLEARWATER. Ma qui mi sono commossa e non poco nel leggere la reazione di Draco nel sapere che la ragazza che ama da una vita è in pericolo. Il cinico Malfoy all'improvviso getta la maschera (per poi rimetterla di fronte al signore oscuro solo per poterlo ingannare a sua volta). Non riesce e non vuole rimanere indifferente di fronte alla condanna a morte della sua ragazza. Mentre Blaise e Pansy trovano in quel piccolo gesto di ribellione un qualcosa che li possa liberare per sempre da giogo di Voldemort. L'entrata di Hermione è da manuale (come è da manuale la loro fuga) ed è vista tutta con gli occhi di un ragazzo innamorato. Malfoy è totalmente affascinato dalla forza che lo spirito della Granger emana. Ma è solo lui ad accorgersi di questo. Tutti gli altri, compreso l'erede di Serpeverde sono troppo gretti, troppo presi da loro stessi e dai desideri più perversi per vedere tutto questo. E per fortuna aggiungo io. Altrimenti si sarebbero accorti della vaga somiglianza che la figlia della studentessa più brillante di Grifondoro ha con i Malfoy.
Se nel primo capitolo vediamo un Draco freddo, scostante, cinico... qui lo ritroviamo appassionato e pronto a tutto, anche a morire per le donne più importanti della sua vita. No, la storia non fa schifo. Magari le persone che non recensiscono non sanno cosa mettere per iscritto. Capita anche a me.
Nel terzo capitolo troviamo più intimità (un intimità che tu sei riuscita a trasmettere molto bene; per un attimo ritroviamo di nuovo i due studenti della scuola di magia). Draco ed Hermione hanno molto da raccontarsi. Lei ora è una donna, ma sempre fedele a se stessa. Lui no. Ora è un uomo. Lo è da molto tempo, ma questo cambiamento si vede solo ora. Malfoy non si nasconde più dietro una maschera per sopavvivere agli orrori di Voldemort. Ora è pronto al sacrificio... Avada Kedavra.
Proprio un finale con il botto. Non è mai stato Potter il bambino della profezia, bensì Draco, o meglio sua figlia. Una mezzosangue nella famiglia Malfoy. Ma forse dalle loro tombe sia Lucius che Narcissa fanno il tifo per figlio e nipote. Dopo tanti anni al servizio del signore oscuro sono rimasti fregati alla grande. Draco si ritrova in un limbo insieme a Potter. Ed è Harry ora a scanzonarlo un po'. Il dialogo che hanno tra loro mi ricorda una delle frasi di Silente: "Si detestano cordialmente". Non si sono mai trovati così vicini come in quel momento. Non sono mai stati amici. Il giovane Serpeverde non ha mai considerato l'altro come un suo pari. Ma ora è diverso. In quella sorta di limbo sono uguali. Diversi per carattere, ma uguali come persone. E forse in quello strano posto dove ora si trovano quasi tutti quelli deceduti potra iniziare una nuova, ma strana (e cordiale) amicizia.
Una storia originale, sempre ben scritta e con personaggi e luoghi ben delineati. Ancora complimenti. |