Recensioni per
Amarcord
di TwinStar

Questa storia ha ottenuto 25 recensioni.
Positive : 25
Neutre o critiche: 0


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sibil
09/12/06, ore 13:32
Cap. 7:

Bello questo finale, triste malinconico... spero presto di leggere un atra tua fic su questa assurda e bellissima coppia

Recensore Veterano
07/12/06, ore 20:15

Mi hai detto una cosa su questo capitolo, Mary, che a tutta prima m'è scivolata via, anche se ci ho fatto caso. Mi hai detto che sì era giusto che c'entrasse il lupo e la visione di Remus, ma che forse avevo sbagliato gli abbinamenti.
Ho riletto e ora che conosco il finale mi sono fatta una nuova folle idea. Sarà sbagliata anche questa, ma tant'è io te la comunico.

Remus sta morendo. Sì avevo invertito gli abbinamenti tra sensazioni (pensieri) del lupo e di Remus. Remus è felice di morire, anche se prova la sua dose di umana amarezza, e il lupo che si sente tradito da quella donna di malaffare della luna.
Il che mi porta ad arzigogolare ulteriormente.
Remus muore, ma chi l'ha ucciso? Sappiamo che muore spezzato e ferito (quasi dilaniato), nel bosco, nella neve. Sappiamo che il lupo (non Remus) da questa morte "lunare" si sente .
E forse Greyback il colpevole? Fenrir che rappresenta bene il lato materno della luna, sebbene in modo distorto, perchè è lui che ha fatto nascere il lupo e ora lo spegne, insieme all'uomo?
Lo sai solo tu, ma a me come idea non dispiace.
Poi, Greyback o non Greyback, poco cambia della bellezza intensissima e della liricità che pervade tutto il racconto, come la nota malinconica che m'ha accompagnato per tutta la lettura, rendendomi partecipe sempre, anche quando non capivo.

Nykyo

Recensore Veterano
07/12/06, ore 20:04
Cap. 7:

Ecco svelato l'arcano: Remus sta morendo e negli attimi finali ricorda. Rammenta il suo amore, Lily, i dolori e le delusioni, i desideri.
Quando dice che vorrebbe i lupini, ecc, mi sono commossa. C'erano cose che lo ferivano così profondamente e ora le vorrebbe per se, anche quelle più amare.
E' talmente umano e vivo che mi si è stretto il cuore.
Ma la cosa che più amo è l'inizio del capitolo, mi fa squagliare di brividi.
Non posso che dirti brava, Mary.

Ny - commossa.

Recensore Veterano
07/12/06, ore 19:59

Ok, lo ammetto, rileggendo tutto per la millesima volta ho definitivamente capito di aver cannato nell'interpretare la questione della donna.
Niente Tonks, è Lily.
M'ha messo i brividi questa Lily, specialmente quando Remus dice che ricorda tutto di lei tranne la voce, nonostante ci parlasse per ore.
M'ha fatto tirar giù la lacrimuccia, accidenti.
Mi piace la tua Lily, è sempre un personaggio speciale quando sei tu a scriverne.
Per il resto tutto il capitolo da l'idea di un equilibrio delicatissimo, fragile da morire. Tra Remus e Sirius, tra Remus e Remus...
Mi piace moltissimo il discorso di Sirius sullo sporcare il perfettino Remus.
Mi piace la trovata della sigaretta, del fumare quella sigaretta rubata a Sirius, mentre lui è con le sue amanti, come a respirare un pò di Sirius insieme col fumo, come a farlo suo proprio in quei momenti in cui non può averlo.
mi sembra che questo Remus si senta più diverso che mai in quelle nottate passate al davanzale, assai più diverso di quanto non lo renda la luna.
Mi viene spontaneo chiedermi se Sirius non lasci le cortine scostate apposta, appositamente per torturarlo, per farlo suo, per sporcarlo anche così; tutto sommato per amore, sebbene un amore molto particolare.
Sirius resta talmente nebuloso da non semrare reale, ma ora che ho finalmente capito il finale (forse XD) non mi stupisce più. A mio modo ci avevo preso anche se minimamente: Sirius è morto. Ma non è per questo che è nebuloso. In quei momenti che Remus ricorda Sirius era davvero lì con lui, solo che ora, nel presente, Remus lo rammenta ed è il filtro della memoria a renderlo tremolante e incerto.

Un Sirius crudele, crudelissimo, ma a suo modo possessivo come non mai.
Dovrei odiarlo, invece mi piace, anche se Remus questa volta lo surclassa nettamente nelle mie simpatie.
Anche perchè, te l'ho detto, t'è venuto d'un sexy questo Remus che lo concupirei ben volentieri mattina e sera.

Ti commento gli altri due capitoli, e poi mi sa che avrai nuovamente una recensione schizzofrenica (al grido di eureka, mentre magari non ho capito un tubo arruginito) per il capitolo precedente.

Nykyo

Recensore Junior
06/12/06, ore 08:42

Cara Mary, come sai ho avuto un dannato flash che inficia fin qui tutte le mie stupendissime e geniali reccy per questo tuo capolavoro assoluto di santa cripticità!
E come sai ulteriormente, ho anche perso la genialissima recensione che già avevo cominciato a scrivere ponendomi in un atmosfera di incazzo totale quindi non garantisco un lavoro fatto con ponderatezza e rigorosità, ma semplicemente tirando fuori dai precordi frasi inquietanti e meno geniali.
E sia.
Si prosegue.
Testa bassa e incacchio al vento!
Flash dannato: Altro che velo!!!! Sirius ha una donna!!!!!
Una dannata donna che tormenta il nostro amato licantropo pippone!
Come si permette Sirius di rovinare non una, ma ben DUE vite!!! (Quella di Remus e cosa ben più grave, la MIA!!! Che avevo scritto con una buona dose di ispirazione le mie reccy magnificenti!!!!)
Sorvoliamo e passiamo signorilmente oltre cercando di imbastir qualcosa che, se non geniale sia almeno... genialino?

Come sempre sei efficacissima con le parole.
Evochi immagini e sapori, come era tua intenzione e ci riesci alla grande!
Ed è splendida questa visione doppia della luna (il suo lato visibile e quello oscuro. Cosa c'è di più simbolico della luna per rappresentare le due facce dell'animo umano???).
Comunque null'altro ho da dire se non che quella frase finale mi è piaciuta tantissimo.
Dopo le mie ricerche sull'azzurro, (ed ho la certezza che le hai fatte anche tu) le trovo amare, sì.
Ma stranamente consolanti.
(Su questa cosa non far caso. Sai che sono strana. Molto strana. Ma continuo a trovarla una frase consolante.)
Dopo questa reccy genialina, ti saluto con un grazioso inchino avida di leggere la sospirata conclusione.

Baci riverenti.
Alexia

Recensore Veterano
05/12/06, ore 22:11

Umh, umh, umhh... maledetta fanwriter criptica e poetica.
Ma come diavolo fai a scrivere cose così maledettamente belle e complesse?
E non dirmi pure qui che è perchè poi noi lettori ci leggiamo ciò che vogliamo.
Emozionano da matti, perfino mentre uno si lambicca il cervello per capire. Punto.

Anche in questo capitolo io ci vedo un Remus sdoppiato: uomo e lupo, con le sensazioni di entrambi. La prima descrizione della luna, quella aulica e dolce è del lupo, e la seconda di Remus. Ok, ho detto la ca&&ata del giorno. Poi tu m'hai detto che forse ho sbagliato (ora ho letto anche il finale)... non lo so... di sicuro sei tu che sai come stanno davvero le cose, ma è una matassa intricata in cui uomo e lupo si confondono, si scambiano i ruoli. E poi, sinceramente, importa chi è l'uomo e chi il lupo? No, perchè le tue parole sono e restano poesia. Bada che non accetto risposte come l'ultima al riguardo. Non intendo poesia in chissà che senso, intendo poesia nel senso di poesia, liricità, suono, bellezza. Ce le hai in quantità, anche se neghi ;)

E poi resta questa sensazione fortissima di una donna. Una donna che si frappone tra Sirius e Remus. Tonks? Oh, io penso di sì (quindi di sicuro sbaglio XDDD). Non lo so se Sirius è morto o è solo un "terzo incomodo"... ma propendo per il Velo.
Insomma non ho cambiato idea.
PS: la formattazione del capitolo è bellissima. Rende che è una meraviglia. Adoro queste cose quando le trovo nei libri, ma che uno si prenda la briga di curare queste cose in una ff è il massimo. Denota cura e cervello. Mi inchino.

Nykyo

sara
05/12/06, ore 17:50
Cap. 7:

nello scorso capitolo c' era più memoria,amore( ma è amore in questa fic?), desiderio e passione innocente. Qui c'è Remus che va incointro alla morte. è una fic così strana e cotorta che non capisco se mi sia piaciuta o no. Comunque è sta molto coinvolgente.

sara
04/12/06, ore 17:52

due pensieri,due visioni diverse della luna. Ma la tua fic parla sempre di Sirius e remus,quindi suppongo che siano i loro modi di vedere. La luna come troietta è vista da Remus,penso...giusto? Ti dirò, nei tuoi capitoli,anche lo scorso,non si sa mai qual'è la giusta intepretazione....tu dici che remus è conseziente,però scrivi che "la notte ha mille ore di pianto" o non mi ricordo come hai scritto. e qui la luna, non si sa se in questa fic è considerata benigna o maligna. Ma è questo il fascino di questa fic,penso. il non sapere cos'è la verità o no.

sibil
02/12/06, ore 16:15

Bello questo capitolo, intenso, triste... la tua storia è affascinante, non sò definirla in altre parole... comunqe mi piacciono anche le fic dolci basta che siano scritte bene e che riescano ad emozionarti come succede con le tue storie.

Recensore Junior
01/12/06, ore 22:00

Cara sorellona…
Meno male che lo sai pure tu che è difficile recensire la tua storia! XD Ma questo non mi scoraggia e provo a mettere in fila due righe un po’ più intelligenti di quelle dell’ultima volta.
Questo capitolo mi ha leggermente confusa. Perché? Beh, perché non capisco come mai ci sia un solo bicchiere sul tavolo, come mai Remus noti prima i fiori di Sirius (che, egocentrico com’è, non avrebbe mai permesso tale affronto, anche se ignoro il motivo che lo spinga a scusarsi), come mai Sirius sembri… trasparente, quasi invisibile fino alla sua risata canina. Punto ancora più dolente è stata la fine: a meno che Sirius o Remus non sia diventato una donna, cosa c’entra il seno? Cioè, o c’è qualcosa di strano o io mi faccio troppe pippe mentali. Non so, sinceramente, quale delle due possa essere quella giusta.
Ma lasciando da parte le mie confusioni mentali, parliamo del resto del capitolo. Le tue ricerche su qualsiasi cosa, che qualche maligno potrebbe chiamare assurda pignoleria, mi piace da impazzire. Non lasci nulla al caso, tutto ha un legame, un significato, un perché. Ogni parola ed ogni frase racchiude in se qualcosa di magico, ora posso finalmente capire perché dici che di trenta frasi che scrivi te ne ritrovi una sola: prendi il meglio di ogni frase per ricavare quella singola che però esprime in se splendore e chiarezza. Ma il tuo stile, nonostante tutto il lavoro che c’è dietro, sembra naturale. Non si riescono a vedere tutti gli artifici e il lavoro che c’è se non dopo un’approfondita lettura ed analisi, cosa che mi affascina.
Comunque, parlavo dei fiori. L’idea è a dir poco originale, e del tutto in linea con Sirius. Me lo immagino, lui che probabilmente ha ricevuto l’educazione da signorino di buona famiglia (quindi linguaggio dei fiori, buone maniere (puntualmente dimenticate se non per fare colpo), il suonare il piano (mio piccolo sogno, si prega di non infrangerlo! XD), ballare (altro piccolo sogno, ma mi riferisco comunque al ballo tipo valzer e non la danza, non me lo vedo in calzamaglia! XDD) e altre cosine) che sfrutta tutto a suo vantaggio. Usa i fiori come messaggeri e fa il galante solo per tornaconto personale, ma lo fa con classe.
Che poi questo venga apprezzato da tutti, è un altro paio di maniche. Che Remus odi tanto i lupini (oddio, esistono dei fiori con il suo nome! Posso elogiare ancora una volta le tue ricerche, posso, posso, posso?) lo posso capire. Sono esattamente come lui: dolci fuori e pericolosi dentro. Gli ricordano quello che lui è, che poi, chiaramente, è quello che Sirius ama di lui.
Troppo complicato, troppo veri questi sentimenti. Sembra quasi che io viva in una fanfic mentre la realtà sia quella descritta dalle parole. Mah, devo essere un po’ fusa, chiedo venia.
Prima che mi fumi il cervello e mi giochi quei pochi neuroni che mi restano ti saluto, ti faccio ancora i miei più sentiti complimenti (sono sicura che non sai che questa storia mi piace: tendo a nascondere quello che penso e sono troppo enigmatica per essere capita! XDD)
Un abbraccio
Chii

Ps: ma chi se ne importa della graforrea, preferisco una fic lunghissima ma scritta bene e che ti coinvolge piuttosto che un corta e che non ti dice niente... perciò forza e coraggio, hai un dono, usalo!

Recensore Junior
01/12/06, ore 16:26

Cara Mary,
ti avevo assicurato che sarei rimasta sul vago, perchè già ho fatto troppe figure barbine.
Ma non posso non captare, anche qui, quello di cui sono ormai convinta.
Che questa fic parla di un Remus disperato.
Che questa è una fic post velo.
Dimmi quello che ti pare, sii sadica fin che vuoi, ma questo io sento per cui, mi rimangio ogni parola e mi ributto a capofitto nella mia convinzione.
Non conosco mezze misure, lo sai! XD

E per far qualcosa di assolutamente nuovo, ti commenterò questo capitolo come si faceva a scuola, brano per brano (quelli che mi hanno colpita, ovviamente, se no, per la reccy ci vorrebbero almeno cinque o sei fogli protocollo!!!! XDDDD Con note ai margini, ovviamente!)
Appropinquiamoci quindi alla geniale e ponderata critica di questo tuo CA-PO-LA-VO-RO!!!!
Di solito, in questi tipi di recensioni, si comincia con una breve biografia dell'autrice. E chi sono io per deviare da questa accertata metodologia????
Nessuno, quindi ecco la biografia:
TwinStar - alias Mary (non Sue) giovane ficwriter di belle speranze, ha cominciato la sua carriera di Romantraggica già in tenera età. Poco si sa delle sue origini (se ci fai caso spesso si dice così! XD), ma molto si apprende dai suoi scritti.
Tendenzialmente pigra, passa periodi di totale improduttività, cui si rifà con periodi altrettanto frenetici di estasi creativa.
Sappiamo da fonti certe che questo è uno dei momenti d'oro di questa ecclettica fanwriter.
Accantonati, per ora, i suoi vecchi lavori incompiuti, sforna perle che incredibilmente hanno un'inizio e una fine!
In ogni suo lavoro si percepisce la sua vena drammatica, mitigata dalla naturale propensione all'ironia e al sarcasmo, con punte di pura comicità.
Il lavoro che commenteremo in questa sede è l'ultimo (per ora) in cui si sta cimentando:
Amarcord - Capitolo 4 - Lupini Ornamentali.
Passiamo quindi all'attenta lettura del quarto capitolo di questo capolavoro, ultimo in fase di pubblicazione, di un opera importante e strutturata come questa: Lupini ornamentali.
Dietro ogni suo lavoro vi è una minuziosissima ricerca direi quasi scentifica.
Dimostrata dalle note a fondo pagina che ogni volta allega a corrollario del suo lavoro.
Il capitolo si apre come meglio non poteva: Remus apre gli occhi disturbato dal fruscio delle foglie verdi.
Qualcuno, in quell'istante ha posato i fiori (quattro) sul tavolino?
Remus nel dormiveglia si guarda attorno.
Casa sua. Estate. Sembrerebbe solo, ad un primo momento (sul tavolo vi è una bottiglia con un solo bicchiere). Solo in una casa anonima. un po' asettica, triste.
Finalmente fissa i fiori accanto a se.
E dai fiori, che conosce, che ricorda, si volta verso lo sguardo grigio di Sirius...
Ma, è Sirius?
Non si può far a meno di chiederselo.
Compare all'improvviso senza che nessun segnale di un'altra presenza sia stato dato prima.
Sirius è una figura troppo evanescente, già dall'inizio, come evocato dai fiori stessi che sembrano più reali di lui.
E sono quei fiori, che Remus preferisce guardare voltando le spalle al suo amante, a suscitargli il ricordo.
Un ricordo amaro, sembrerebbe da come Remus ne parla.
Sirius, dongiovanni impenitente, ha sempre creduto di poter sistemare ogni cosa spiacevole con un mazzo di fiori, come in un litigio tra innamorati. La chiamava la sua “deformazione professionale”.
Già da questo preambolo ironico se ne ha il sentore.
Dopo la carrellata (assolutamente splendida ed evocativa) dei mazzi destinati agli amici, arriva la certezza che, ricevere quei fiori non gli abbia mai fatto piacere:
Aveva sorriso anche allora.
Finché lo squarcio sulle labbra non si era riaperto e il sangue non si era impastato con le lacrime secche; finché non aveva visto la squallida realtà vermiglio cupo che lo circondava liquefarsi dietro occhi inumiditi di pianto nuovo; finché la sostanza letale dell’ultimo di quei fiori non era schizzata via dai petali annientati dalla furia cieca delle sue dita tremanti e violente.

E' come se Sirius, con quel dono, gli ricordasse troppo la sua natura, una natura contro la quale combatte.
E' come se Sirius gli ripetesse: "Questo sei, per quanto tu ti affanni."
Ecco quanto valeva la sua vita messa in gioco per noia.
E la conclusione del ricordo non può che terminare con una frase totalmente amara.
Ad interrompere il ricordo, più reale della realtà di una notte insonne ed irreale il sussurro di questo Sirius onirico che gli ribadisce che è così che lo ama. (se lo ama... )
Un Sirius che Remus non osa quasi sfiorare, come ad aver paura che sparisca.
Vinto dalla tenerezza (per un petalo morente) cerca di toccarlo.
Questa volta è Sirius che si ritrae stizzito...
E che riporta tutto ad un piano più reale.
Ma quanto reale?
ed è così reale ora che ha timore di toccarlo per scoprire null’altro che un inganno caliginoso e inconsistente.
Quanto un ricordo o un'immaginazione o un riflesso?
Come è ricordo il suo far sesso con Sirius?
La sua mente è piena di suoni, odori, sensazioni tattili, immagini, parole.
Per quanto sia tentato di cedere finalmente alla follia, c'è comunque una realtà che gli impedisce di farlo.
La realtà di un orgasmo e di una voce.
Ma di chi è quella voce?
Di Sirius mi si è detto (e non posso dubitarne, visto che è l'autrice che me l'ha confessato), ma oltre a quelle quattro parole cui non so dare un significato preciso, vi è una frase che mi stranisce e che non riesco a collocare (conoscendo la meticolosità con cui l'autrice scrive i suoi testi): Un vibrato armonico accolto in un seno sodo.
Ed infine, un ultima domanda mi sorge spontanea: Di cosa si deve far perdonare, questo Sirius?
Mi rendo conto che lascio questa recensione con più domande che risposte, come dopo la visione della terza serie di LOST, ma questo è quanto.
Questa fic mi ha fatto così incaponire che me la sogno di notte, ma dalla prima impressione non riesco a scostarmi!
A questa fic dedico le parole di una canzone che, secondo me, sono perfette per questa visione affranta che ho di questo fantastico capolavoro di cripticità:

Hoodoo - Muse
Come into my life
Regress into a dream
We will hide
And build a new reality

Draw another picture
Of a life you could have had
Follow your instincts
And choose the other path

You should never be afraid
You're protected
From trouble and pain
Why, why is this a crisis
In your eyes again

Come to be
How did it come to be?
Tied to a railroad
No love to set us free
Watch our souls fade away
And our bodies crumbling
Don't be afraid

I will take the blow for you

And I've had recurring nightmares
That I was loved for who I am
And missed the opportunity
To be a better man

Grazie Mary.
Anche se continuo a non capire, mi emoziona tantissimo!
Alexia

Recensore Veterano
29/11/06, ore 20:24

Allora.
Evviva! Questo almeno è Remus di sicuro! Vero? ;D
Cioè sono due, ma è sempre Remus.
C'è la bestia, il lupo che vede e sente in un certo modo e poi c'è l'uomo col suo sentire razionale-sentimentale.
Coincidono in alcune cose, ma si sente lo stacco anche nel suono delle parole.
La bestia non mi pare poi tanto infelice, l'uomo invece sì, sotto sotto non c'è una nota lieta nemmeno qui.
Su che china stia andando questo tuo Remus mi è sempre poco chiaro, ma è una china triste.

Una cosa che ho notato e che mi piace molto è che usi in tutti i capitoli un qualcosa di azzurro-blu, in ogni declinazione, perfino la lavanda sta tra viola e indaco che è un blu.
Blu, blu, color della tristezza. E' per questo o sto sparando solo stupidagini? Mah... lo sai solo tu.

Un'ultima cosa; una minaccia: azzardati ancora a dire che non sai essere poetica e ti trituro fina fina perchè Severus possa usarti in una delle sue pozioni, giuro!

Ny

Recensore Veterano
29/11/06, ore 20:09
Cap. 2:

Umh doppio!
Significativi sia la citazione musicale sia il fior di lavanda.
A parte che il tuo potere di scegliere le parole, costruire le frasi, farle tintinnare musicali è impareggiabile, sono un pò confusa.
Unico punto fermo (si fa per dire) è che la sensazione di "Velo" non solo non m'è passata, ma è perfino aumentata :(
Ma a spiazzarmi è il seguente quesito: chi è il "protagonista" di questo capitolo?
Chi è chi?
Mi spiego meglio. Inizialmente viene da pensare che quello che parla (se mi passi il termine) raccontando le sue sensazioni sia Sirius. Non so dire perchè ma sono piccole cose, anche il luogo polveroso, quel ramentare Hogwarts e i tempi di scuola (le cortine rosse) e da qualche parte (odio commentare senza la storia sotto gli occhi) l'accenno ad una magrezza, o comunque a un corpo che mi sa di provato e privo di vigore, anche la citazione musicale.
Ma ci sono la lavanda e altri particolari che mi fanno invece credere l'opposto (evvai con la schizzofrenia da recensione...): che sia Remus e Sirius invece sia quello che parla attraverso la federa.
E se così è perchè questo Sirius è così immateriale? ok che è percepito attraverso un solo senso o quasi, ma è straziantemente sfilacciato e diafano. Gli si vede attraverso quasi (ha anche un che di stron$o, ma non riesco a definire perchè mi da questa impressione).
Mi hai messo addosso una sensazione di solitudine agghiacciante e una marea di punti di domanda, non bastassero quelli che già avevo.
Speriamo che il prossimo capitolo mi schiarisca un pò il cervello e le sensazioni, ma ne dubito, perchè se ho capito lo schema sarà sul genere del primo capitolo: criptico.
Però sei dannatamente brava, ti detesto un pochino, mi fai sentire scialba e piatta da morire (e pure un pò tarda di comprendonio).

Ny

Recensore Veterano
29/11/06, ore 19:20
Cap. 1:

Mmmhhh...
Mica facile recensirti.
Oh, non che sia mai facile, ma qui stiamo salendo sempre più di livello (e ci andrebbe una faccina che ride ma non ce la metto perchè già queste poche righe m'hanno impregnata di una certa triste inquietudine).
Suppongo che a pensare sia Remus.
Ma un Remus che cede alla notte senza colpo ferire e si abbandona ad una luna interamente madre?
E quella frasetta sibillina della fine?
Perchè qui ci sento una tremenda puzza di velo come mi era successo per le filastrocche storte?
Devo preparare il pacco maxi di kleenex?
E se pure così non fosse, perchè questo mondo nuovo che si apre dinnanzi a Remus non mi sa affatto di lieto?
Acc... poi Remus suona così pacato che mi spiazza...

Dire che questa è una recensione non ha molto sensnso. Non farci caso. Sii pietosa, questo racconto non l'ho nemmeno betato, non ho proprio idea di dove vuoi andare a parare, mi guida solo un certo istinto e il sentimento e qualcosa mi dice che non uscirò dalla fiction allegra e rassicurata.
Vado avanti a leggere; vediamo.
Magari se non altro questa volta non finirò strozzata dalla rabbia.

Ny

sara
29/11/06, ore 18:56

bel capitolo anche questo,forse un pò triste( ma questa fic è triste di suo) visto che parla dell' amore tra verità e false parole. Certo Sirius non si fa molti problemi a...ehm..."sfruttare" la debolezza di Remus,anche solo per una notte. è la prima volta che vedo un Sirius così duro, sono un pò stupita,sinceramente,perchè non me l' aspettavo proprio. Bella la canzone, proprio adatta per il capitolo....ah,belli i fiori che hai usato. alcuni non li conoscevo nemmeno!

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