Recensioni per
Di uomini e luoghi eterni
di Bethesda

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
05/05/15, ore 00:05

Era da molto che non leggevo una tua storia ed è statonun vero piacere ritrovartinin tutto il tuo stile, così fedele ai libri, e com le tue idee (seppur ispirate a Dostoevskij).
Però non capisco: tu soffri perché narri la morte di Sherlock, io ho gli occhi lucidi perché la narri in maniera impeccabile. Ora dimmi: io soffro e tu soffri, non potremmo fare in modo di essere entrambe più felici?


Puzzotopo

Recensore Junior
03/11/12, ore 21:23

Ho i brividi e sono seriamente commossa.
E' una delle storie più belle che ho mai letto qui. E' piena di calore, di quel calore che ti entra dentro e ti scalda, che ti fa accelerare il cuore e infervorare nella lettura ma che soprattutto ti fa sentire sulla pelle le emozioni e le cose che leggi.
Complimenti e grazie per averla scritta.

Recensore Junior
08/05/12, ore 20:06

In effetti una persona continua a esistere in un certo senso finchè qualcuno ne ha ricordo. Anche i greci,che non credevano nell'aldilà e pensavano che la morte fosse la fine di tutto, davano molta importanza al ricordo (grazie al quale era come se il defunto continuasse a vivere dopo la morte, era un esempio per la società). E non c'è che dire riguardo al fatto che Holmes sia senza dubbio un esempio per la società. Sia da morto che da vivo. Quanto alla storia è semplice, diretta e ben scritta. Mi piace. Ho aspettato a recensire per raccogliere le idee ma non voglio dilungarmi, perciò ti faccio come sempre i migliori complimenti. Sto seguendo pure l'altra tua storia, anche se per pigrizia non commento. 
Saluti.

Recensore Veterano
07/05/12, ore 21:43

Poco da dire. C'è una tale tristezza - ma poi tristezza non è neppure il termine adatto, non si riesce ad essere del tutto tristi, leggendola.
Diciamo che sorriderei fra le lacrime se fossi tipo da versar lacrime x'D Ma le storie per le quali ho pianto si contano sulle dita di una mano, monca, quindi la metafora è poco azzeccata. C'è quella sorta di calma sublime, quella che sempre associo all'Ultimo Saluto.
Il finale è prevedibile sin dalla primissima riga, ma questa credo sia l'unica pecca.
Commossa, seriamente. Non piangente, ma commossa.

Recensore Master
07/05/12, ore 12:05

Oh, è davvero splendida. E' terribilmente malinconica e... Non lo so, davvero - non so nemmeno bene cosa commentare, perché mi viene da piangere.
Mi consolano le tue parole, «I personaggi dei libri non muoiono mai. Non finchè ci sarà qualcuno a ricordarli». - quindi, sono quasi felice - quasi - che non siano mai esistiti, quei due, così non moriranno mai (come appunto scrisse Starrett - "Here dwell together still two men of note/ who never lived and so can never die") - perciò, giochiamo ancora e facciamo che sia sempre il 1895.
La guerra che incombe, ma allo stesso tempo che sembra essere così lontana da sembrare parte di un altro mondo (in un certo modo, è così), è il più ovvio segnale di una nuova epoca - sempre guerra, ma una guerra diversa; una tecnologia diversa - e Watson che scrive "ormai non era più il mio tempo" è qualcosa che ti mette addosso una tristezza indicibile, quasi quanto Holmes che gli dice addio (perché, evidentemente, un genio come lui, aveva sentito la fine).
Davvero, non ho parole per commentare - solo: mi è piaciuta più di quanto riesca a dire. Ancora complimenti e alla prossima!