Recensioni per
A kind of magic
di ferao

Questa storia ha ottenuto 12 recensioni.
Positive : 12
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
16/05/23, ore 22:59
Cap. 1:

Wow 50 storie nello stesso fandom?! Io non sono mai arrivato a più di 6 per il momento.
Non mi sarei mai aspettato di leggere una storia su Mark Evans. Complimenti per l'originalità.
Molti da piccoli hanno tale fantasia. E' bello che Mark sia uno di questi.
Come ti illudi piccolo Evans. La magia non semplifica tanto la vita, anzi.
Splendida chiusura.
Complimenti, e auuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu da Farkas il lupo!
 

Recensore Master
15/02/15, ore 15:04
Cap. 1:

Mi ha sempre fatto tanta pena, il povero Mark Evans.
Ma mai avrei immaginato di renderlo protagonista di una storia, e se anche ci avessi pensato sarei probabilmente scaduta nel dargli un lieto fine tramite una lettera via gufo di una certa scuola di Magia, quindi mi è piaciuto molto come tu sia stata abile nel farmi sperare fino alla fine (e ogni riga di più) che tutto si risolvesse per il meglio... E invece no.
Approvo su tutta la linea!

Isidar

ps lo so, mi sto accollando, capita sempre quando trovo un autore che mi piace ;)

Recensore Junior
29/05/12, ore 19:19
Cap. 1:

Che bella cosa aver letto questa storia! Non so se qualcuno l'ha notato, ma ci sono evidenti parallelismi con la storia di Harry prima che questo conoscesse di essere un mago: gli occhiali che costantemente finivano per rompersi e, soprattutto, Mark che sogna di poter volare sul tetto della scuola per difendersi, cosa che Harry scoprirà di riuscire a fare. Tuttavia, tra questi parallelismi, ho trovato un'antitesi perfetta tra Harry e il bambino (che, a detta di molti, sarebbe un lontano parente di Harry... cosa che la Rowling mi pare abbia smentito) babbano: Mark sa di essere speciale, o per lo meno sogna di poterlo essere in qualche modo. Questa speranza, questo sogno sono la sua ragione di vita e la sua spinta ad andare avanti nei momenti in cui pensa di essere tutto fuorché speciale. Harry, invece, ha bisogno di ripetere a sé stesso di essere normale: è incredulo quando scopre di essere un mago, perlopiù un bambino che ha sconfitto nientemeno che Lord Voldemort; sente la necessità di affermare la propria normalità quando viene eletto come Campione straordinario del Tre Maghi; infine, ha bisogno di costruirsi una famiglia normale e di regalarsi un "lieto fine" altrettanto nella norma, dopo anni e anni di esperienze al di fuori del quotidiano.
Fa tenerezza, dunque, questa opposizione di ruoli e ciò che rende ancora il tutto più semplice e "infantile" (in senso positivo) è proprio il linguaggio tipico di un bambino: non troppo ricercato né complesso, semplice e diretto, trasparente.
Complimenti perché di brave come te ce ne sono poche in giro! 

A ri-leggerti presto!
Manuel aka Echoes


Recensore Master
26/05/12, ore 11:45
Cap. 1:

Un po' zoccola la sei, lasciamelo dire. Utilizzare A kind of magic è un oggettivo colpo gobbo, considerando quanto io ami i Queen. Però vabbè, per stavolta ti perdono -__-
Molto carina la storia, e sicuramente originale l'idea di utilizzare questa anonima comparsa rowlinghiana, ma credo che sia un desiderio che colpisce molte autrici del fandom dopo un po'; esplorare l'ignoto è avvincente! La caratterizzazione del bambino mi è piaciuta, l'ho trovata credibile e azzeccata. Mark è di sicuro un bimbo un po' fragile, di corpo e anche di mente, per essere vittima di bulli, ma ciò non gli impedisce di avere una vita interiore molto ricca e vivace. La magia non sarà mai in lui, ma sarebbe bellissimo potergli far scoprire che esiste a poca distanza da lui. Nel frattempo speriamo che diventi alto e forte per pestare gli altri. Grazie per la chicca, Fera, assai piacevole!

Recensore Junior
17/05/12, ore 18:16
Cap. 1:

Sei una Rowling italiana sotto falso nome, ammettilo! ...ciao! Sai di scrivere benissimo oti devo aprire io gli occhi?! Anche se usi un linguaggio da bambino di dieci anni le emozioni le trasmetti ugualmente, come se le vivessi in prima persona. COMPLIMENTI! La canzone é una favola e... Oh, adattissima a questa One-shot di grandissimissimo livello. Anche i Queen sono una favola ovviamente quindi hai scelto davvero bene. Mi ricordavo di questo Mark Evans, e ho sempre pensato a uno sfigatello con gli occhiali spessi come fondi di bottiglia (come hai detto te). Ma, come ho specificato sopra, il tuo modo di scrivere é eccezionale e io, ora, se possibile, stimo questo ragazzino. Complimenti per la tua cinquantesima FF, e non dire mai in quanti hanno partecipiato ad un concorso, tu di che sei arrivata seconda e boh. Ciao, Sarah.

Recensore Master
12/05/12, ore 22:08
Cap. 1:

Oddio, ma sei splendida!
Lo sei, e tanto, anche! *-*

...Ah, comunque ciao, eh. ù_ù
Complimenti per la tua cinquantesima storia HP! Non sarà la numero QUARANTADUE, ma è comunque un bel traguardo ^^


Procediamo con ordine. Lo spunto per la storia è ottimo, e ti sei giostrata il piccolo Babbano con molta abilità. La canzone è meravigliosa (i Queen sono una garanzia e tu pure, OVVIAMENTE), e tu hai trovato la connessione ideale tra la saga di HP e la storia di un bambino che ha subito le vigliacche vessazioni dei personaggi tra i più infimi che il mondo conosca, cioè i bulli.

Tra le note iniziali, hai chiarito che il linguaggio era stato volutamente adeguato al modo di pensare di un ragazzino sui dieci anni, e ho trovato che l'idea fosse ottima, perché così facendo hai reso il tuo stile (comunque molto chiaro già di suo) ancora più 'pulito', permeato del candore di un sognatore, come Mark.

"A Mark Evans sarebbe piaciuto che la magia esistesse davvero.
Gli sarebbe piaciuto tanto."
Questa conclusione spezza il cuore. Perché in un mondo in cui la magia esiste, non è giusto che sia, per ridicolo, più alla portata di Dudley (nel senso che lui, che non se ne fa niente, SA che la magia esiste, e ha un mago proprio lì, in casa), mentre il povero Mark deve vivere di sogni e assaggiare la realtà, che si fa sempre più amara.
Non è giusto, ma così è, se vi pare. Triste. Tristissimo.
Cionondimeno, ho amato la tua storia.

Ti abbraccio virtualmente e mi congratulo con te.

Recensore Veterano
10/05/12, ore 10:22
Cap. 1:

Mi accorgo solo ora della tua storia (fulmini su di me!), e me ne pento tanto, di essermela persa! Ma sto rimediando, si può dire.
Porca miseria, quanto odio gli atti di bullismo. Mi fanno prudere le mani. Ma non penso sia il momento o il "luogo" adatto per parlare di ciò (e mi pare pure che comunque avevamo affrontato una conversazione del genere su altri lidi, per cui... u.u).
Con poche parole hai reso un bambino che nei libri è solamente un nome messo lì per fini narrativi in un bambino a dir poco adorabile. Mi sarebbe venuta voglia di coccolarmelo tutto, sebbene poi lui mi avrebbe praticamente allontanata schifato xD E mi è piaciuto particolarmente il tono che hai dato alla one-shot: leggero, all'inizio, ma che poi va sempre più intensificandosi, fino a giungere alla fine, nella quale con poche parole hai capovolto completamente la situazione, dando alla storia un risvolto che io ho visto molto triste.
Brava, come al solito, fera, questa va direttamente tra le ricordate!
Un bacio!!

p.s. cinquantesima fanfic! *stappa bottiglia di spumante*

Recensore Veterano
09/05/12, ore 22:36
Cap. 1:

Nei libri Mark Evans è solo un bambino di 10 anni che sappiamo essere stato picchiato da Dudley e dalla sua banda.
Tutto qui.
Ma nella tua storia è un bambino reale, con dei sogni, dei desideri, con una sconfinata fiducia nella magia, nei sogni e nella fantasia... Sogni che purtroppo nel finale tornano a scontrarsi con la realtà dura e terribile di una vittima di bullismo.
Splendida, intesa e commovente.
Favolosa

Recensore Master
09/05/12, ore 20:07
Cap. 1:

Mi piace sempre leggere di personaggi dimenticati come questo: in due tratti il piccolo Mark acquista un corpo e un cuore che crede nella magia, almeno finché la realtà non impatta contro i suoi occhiali a fondo di bottiglia.
"Era in quei momenti che Mark Evans si rendeva conto di quanto non fosse speciale."
Che depressione.
È un peccato, considerando che la vera magia è proprio lì, dietro l'angolo. Ma con un po'di fortuna, il piccolo Mark piomberà in una storia di Stephen King e sarà vendicato come si conviene.

Recensore Junior
09/05/12, ore 15:33
Cap. 1:

Ma questa storia è stupenda!*-* (L'avversativa "ma" dipende solo dal mio sempre più frequente stupore per essermi persa una delle tue perle >.>).
Intanto, da amante dell'originalità quale sono, vorrei dire complimenti per la coraggiosa scelta di personaggio. Coraggiosa perchè viene nominato mezza volta ed è sempre difficile parlare di personaggi del genere in una one shot, per me almeno c'è sempre la paura che ci sarebbe TROPPO da scrivere.
Invece tu sei riuscita a riassumere tutto con la tua solita eleganza e affetto verso quello che scrivi u.u brava, mia donna. :3
L'ultima parte devo dire che mi ha messo un magone non da poco. Il bullismo è una delle cose della nostra triste, non magica realtà che proprio non riesco a sopportare. E' la cattiveria in una delle sue manifestazioni peggiori, quella contro chi non può difendersi, e a peggiorare ancora la cosa spesso chi la usa viene giustificato: sono ragazzate, no? Sono ragazzini, hanno fatto una bravata. SEH.
Ma al di là delle mie ire contro il bullismo, questa storia è stupenda in generale :3 è l'equivalente letterario del brownie che mi sono appena mangiata :3 una ciliegina sulle torta, in sostanza, una di quelle cose che si distanziano da quello che scrivi di solito ma che solo tu potevi pensare :3 Aaaah, mon ferao <3
Grazie per averla ricondivisa, sennò probabilmente non mi ci sarei imbattuta :3
Well done, baby!

Recensore Veterano
08/05/12, ore 13:17
Cap. 1:

Come promesso, eccomi^^
Prima di tutto un avvertimento: non scrivo una recensione da un po' (in realtà non scrivo in generale da un po') quindi non so se riuscirò a fa venire fuori qualcosa di decente. In ogni caso io il mio tentativo lo faccio u.u
Onestamente io non amo molto i bambini, in realtà per la stragrande maggioranza non li sopporto proprio. Dal mio punto di vista se hai meno di tipo 14-15 anni è meglio se mi stai alla larga. E sfortunatamente sono anche una di quelle persone che hanno un brutto rapporto con la compassione: non sopporto che venga rivolta a me e non la rivolgo agli altri.
Quindi la storia del piccolo Mark (di cui neanche ricordavo l'esistenza) forse non riesce a toccarmi come dovrebbe, nonostante di fatto io per prima passi gran parte della mia vita in un mio mondo al quale nessuno ha accesso.
Credo comunque anch'io che Mark sia un bambino speciale, e spero che mantenga per tutta la vita il desiderio e la capacità di sognare. Di immaginare, perché è ciò che sarà in grando di renderlo orgoglioso di se stesso qualsiasi cosa gli succederà. E che potrebbe addirittura portarlo a fare grandi cose.
Einstein "scoprì" il quanto di luce perché continuò a farsi domande come "cosa di proverebbe a cavalcare un fascio di luce?"
C'è però altro che non mi permette di essere completamente solidale con Mark, ma in questo caso la "colpa" (non mi viene un termine migliore è dovuta più che altro a me, che non tifo mai per i personaggi buoni, ma sempre per i cattivi e l'impostazione data dalla Rowling alla maggior parte dei personaggi del libro, che li rende o buoni o cattivi, talvolta quasi in modo assoluto.
Con una prospettiva relativistica come la mia, nella quale ciò che conta non sono tanto le azioni, ma le motivazioni che le muovono, difficilmente i personaggi hanno una sola faccia e soltanto per caso sporadicamente ne mostrano un'altra per esigenze di trama.
Non voglio ovviamente che tu condivida ciò che penso, o convicerti di qualcosa.^^
Lo stile invece mi è piaciuto. Si adatta perfettamente al soggetto e al contesto della storia, descrivendo i pensieri di un bambino senza nè risultare ridicolo per un essessivo infantilismo, nè troppo complesso per la sua età.
Semplice eppure molto curato, scorre bene e risulta piacevole alla lettura.
Una cosa che mi ha colpito della tua storia è che Mark desideri che la magia esista, per sfuggire alle angherie dei bulli, di Dudley, la stessa magia che più di una volta ha messo al riparo Harry dagli stessi pericoli. Ho trovato..non so..triste che lui non scoprirà mai l'esistenza del mondo magico, che gli adulti stanno cercando di fargli dimenticare. Buffo invece è che anche dopo aver scoperto di essere un mago Harry non smetterà mai di odiare l'idea di tornare a casa e non sarà completamente al sicuro dal cugino.
Oddio..senza volerlo ho scritto un papiro. Ignoralo pure, se vuoi.
In ogni caso ti faccio i miei complimenti, è davvero una bella storia
a presto^^


yami
(Recensione modificata il 08/05/2012 - 01:25 pm)

Recensore Master
07/05/12, ore 23:02
Cap. 1:

Ho trovato questa storia su facebook e me ne sono appena innamorata.
È una storia meravigliosa, non ho parole, davvero.
Sei riuscita a prendere un nome e trasformarlo in un personaggio, in una persona... in qualcosa di più.
Purtroppo, di vite come quelle di Mark sono molto comuni: capita spesso di essere così persi nei sogni, da venire presi di mira dalla realtà, e da bulli schifosi - perdona la parola, ma è l'unica che mi sento di dire per descrivere quella feccia - che non hanno il coraggio di perdersi nel mondo dei sogni, di volare.
Mark Evans e le persone speciali come lui - perché lo è, checché ne dica Dudley o cerchi di fargli credere - valgono molto di più di tutti gli altri messi assieme, perché hanno il coraggio di credere, di perdersi in quel mondo di sogni che li aiuta a vivere davvero, che li fa volare, che gli permette di trasformarsi in tutto ciò che vogliono "un principe, un folletto, un contadino, un drago...", che lo rende "alto, più alto della sua maestra, persino di suo padre, e quando correva nessuno riusciva a stargli dietro, perché con le sue gambe lunghe superava chiunque. E se le gambe non bastavano, ecco un paio di ali sulla schiena, forti abbastanza da farlo scappare via da tutti".
A volte, bisognerebbe far capire a questi bambini che sono davvero speciali, che credere nella magia non è sbagliato, che i sogni possono avverarsi. Bisognerebbe lasciarli liberi di guardare il mondo con i loro occhi, di assaggiare la felicità e la spensieratezza; bisognerebbe non trascinarli nella realtà, perché questi bambini meritano di essere felici, di poter correre e di poter volare con le ali della fantasia. Perché non è giusto che ci sia un Dudley qualsiasi ad aspettarli, per "punirli" affinché cadano nel baratro nero della realtà, che smettano di sognare, che finiscano di correre e volare.
Questa one-shot mi è piaciuta da morire, è una delle storie più meravigliose che abbia mai letto, ti faccio i miei complimenti.
Lo stile utilizzato è perfetto: hai espresso un grande concetto, seppur usando uno stile consono ad un bambino, cosa non molto semplice; a volte si tende a parlare troppo difficile, o a dire cose complicate, invece sembra che sia tutto frutto della mente di un bambino, che crede in grandi cose ma che lo dice con la voce della semplicità.
La aggiungo immediatamente tra le preferite, perché la adoro, e me ne sono innamorata.
Mi scuso per questa recensione confusa, sappi solo che amo questo racconto ♥
Alla prossima,
Mari ♥