Breve ed intenso, sfuggente e pregnante: queste poche righe possiedono una marcia in più, seppur davvero molto breve.
Mi piace molto, devo essere onesta.
Perché non provi a scavare ancor meglio dentro di te cosicché tu possa scrivere un bel testo articolato?
Mi piacerebbe molto.
Alla prossima, bandierina e recensione positive.

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si, è molto vero quello che hai scritto. Noi non saremo mai sinceri al 100% con chi ci sta intorno, ci sarà sempre qualcosa che eviteremo di dire o fare per non ferire l'altra persona, solo la nostra anima ci conosce affondo più di chiunque altro. Stare in silenzio e in compagnia della solitudine è una delle cose che mi piace di più. Perchè posso sentirmi me stessa .

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Questa è la prima tua storia che mi sia capitata tra le mani. Che dire .. la solitudine ci rende soli per definizione. (Uao. Questa me la segno.)
Da soli siamo costretti a stare a tu per tu con noi stessi. Non abbiamo maschere. Meglio o purtroppo dipende. Essere soli non credo aiuti a crescere, a diventare qualcuno, ma di certo fa chiarezza, e aiuta ad andare avanti. Ma la mano e il sostegno di chi ci sta intorno ci permette anche di uscire dai nostri momenti più bui. Questo perché spesso e volentieri quando parliamo con noi stessi.. semplicemente ci facciamo del male. E se la nostra ancora di salvezza l'abbiamo gettata in mare per affondarci insieme, solo una scialuppa di salvataggio può accorrere e aiutarci. Questo non è essere soli. O meglio, la solitudine è un mezzo; come usarlo è il problema.
Perché anche poche frasi mi fanno uscire fuori tutte queste cose (obbrobriose!?).. ad ogni modo, è bella. E' bella la riflessione, sì. Anche se, ora che ci rifletto, stare soli con la solitudine non ci fa compagnia? (io e i miei quesiti cosmici, ci sto facendo l'abitudine.)
Comunque mi è piaciuta, complimenti.

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