Recensioni per
Les mains de la Gilda
di Ely79

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Veterano
13/08/12, ore 02:22

hey ely..non ci si sente da una vita, come va? spero tu stia passando un'ottima estate, ammesso che - a differenza mia - ti abbiano concesso un po' di ferie.
premetto che questa è una recensione della prima parte ( quella fino alla prima fila di asterischi, per intenderci ): dal momento che è tardi, che ho sonno, che non sto bene e che mi manca ancora molto da leggere, scrivo una prima parte di recensione e poi la modificherò non appena avrò terminato. sono troppo pigro per prendere appunti e salvarli.

ad ogni modo, a tal proposito..il tuo problema secondo me è che non ti sai vendere.
mi spiego: capisco che tu possa puntare ad un target di livello alto/medio-alto che non si soffermi alle apparenze e che legga per il piacere di farlo..ma il tempo è uguale per tutti, e idem lo spirito critico che spinge a fidarsi delle prime impressioni. la lunghezza del testo, di primo impatto, può risultare proibitiva. perchè quindi, nonostante sia concepito come un testo unico senza pause, non dividerlo in più parti? magari le pubblichi lo stesso giorno, ma se uno arriva e vede 4 capitoli normali invece che uno lunghissimo, secondo me è più probabile che legga. credo si tratti ( volendo usare paroloni forse fuori luogo ) di semplice 'strategia di marketing' ( passami il termine ).
in fondo è un peccato che un testo qualitativamente alto come questo abbia così poche recensioni. mi piange il cuore, giuro, e dal momento che questo mi sembra l'unica motivazione plausibile..potresti prendere in considerazione l'idea di seguire il mio consiglio, per le prossime volte. anche perchè l'opzione B sarebbe che non leggono perchè sono pazzi, e non perchè si lasciano ingannare dalla mole dello scritto. voglio credere che in giro ci siano ancora persone con del sano buon gusto.

ad ogni modo..come sai reputo l'approccio ai tuoi scritti una vera e propria scuola di narrativa. il tuo vocabolario ricco ed il tuo registro ampolloso sono ambrosia, davvero. c'è quasi un'armonia generale tra le parole che scegli, che crea un flusso continuo e avvolgente. non ci sono forti fratture, o cose che facciano storcere il naso, ma mantieni piuttosto una salda integrità e coerenza in ciò che scriti. tutto ha un proprio ordine, ha motivo di esistere e di essere narrato, e questo si percepisce durante la lettura.
altra percezione palpabile è quella relativa al rapporto con i personaggi. il rapporto tra TE e i tuoi personaggi. sembra quasi che li tratti come amici, come persone che conosci da una vita, forse meglio di gente che ti sta realmente attorno. non ti sei limitata a crearli, ma si vede che li hai anche analizzati e scoperti piano piano, assorbendo tutti quei lati che spesso e volentieri finiscono col venire quasi spontanei, come se stessi descrivendo dei TUOI tratti, e non più quelli di qualcun altro..
la terminologia ( dai titoli di studio, alla frase relativa alla sindrome dell'arto fantasma ecc ) dimostra che tu s a i di cosa stai parlando, e che non sei lì a menare il can per l'aia.

sto continuando a sbadigliare..finirò la prossima volta. se vorrai rispondermi..mandami un messaggio privato, visto che qui devo ancora finire.
ci sentiamo presto, se vorrai.
un abbraccio,
ivan

edit : come promesso termino la mia recensione dopo aver finito il racconto. sai, sono rimasto sorpreso da questa doppia personalità di lavinia. l'avevo vista fino ad ora solo nella sua versione ( permettimi il termine ) 'da giorno', puntigliosa, perfezionista e terribilmente talentuosa. questo suo aspetto più malizioso, talvolta sadico e provocatorio la rende invece incredibilmente umana e decisamente più affascinante. il fatto che faccia parte della gilda ( non lo sapevo ), porta ad una sua rivalutazione totale ma al contempo ravviva il fuoco dell'interesse nei suoi confronti.
che dire di eugene: lo adoro.
mi domando come tu faccia a trovarti così tanto a tuo agio nell'utilizzare un registro linguistico così 'forbito' ( imposto dal contesto della storia, ma comunque più ricercato di un moderno linguaggio colloquiale ). io probabilmente ci metterei i secoli a formulare anche una sola frase. per questo - e per molto altro - godi della mia stima.
ancora una volta la tua capacità evocativa/sensoriale è quasi imbarazzante, e ti sei ri-confermata padrona della difficile arte del mostrare.

a presto!
ivan
(Recensione modificata il 14/08/2012 - 07:05 pm)

Recensore Veterano
15/05/12, ore 11:23

a quanto sembra, lavinia non è del tutto sola, nella vita privata più intima. e, di tante persone che potevano riscaldarla nell'inverno in cui è ambientata la storia, ha scelto hendrik, l'antiquario assassino.
interessante anche il fatto che non abbia solo due volti, come avevamo intuito noi che abbiamo letto la sua entrata in scena, ma addirittura tre: nei confronti di lavinia, pur manifestando una leggera vena di aggressività (peraltro non del tutto vera, considerate le circostanze), mostra una tenerezza rara in una persona come lui. sorprendente è anche il fatto che si sia legato in questo modo a qualcuno: normalmente i sicari come lui (almeno quelli che sono abituato a vedere io) non stringono alcun tipo di legame affettivo, così da non aver niente da perdere in caso di fallimento o, peggio ancora, di ritorsioni. il che mi fa un po' pensare a "Leòn", il film con il gigante buono renò. non so bene perchè, visto che l'unico tredicenne presente è quel ficcanaso di rat, ma un po' mi ricorda quel particolare sicario. sarà che era italiano come lavinia, sarà che aveva molta più umanità di tanti suoi colleghi (proprio come hendrik), sarà che risento dell'essere andato a letto all'ora che ho fatto... ma è così.
esilarante l'uscita di rat, a proposito: immagino che uno come lui avrebbe benissimo potuto trovare qualcosa da infilarsi nelle orecchie per non sentire senza troppi problemi. se non ha dormito dev'essere anche perchè non voleva dormire. lavinia ha ragione, il grande assassino dovrebbe proprio insegnargli un paio di cosette sulle buone maniere...
un piccolo appunto:
- "Non appena gli innesti scattarono nella carne e nel metallo, bloccando in posizione l’articolazione ruotandola di novanta gradi.": avrai già notato, rileggendo la frase, che hai usato un po' troppi gerundi subito dopo il "non appena", vero?
alla prossima!