Davvero una bella storia, ho apprezzato la particolarità e l'accuratezza dei dettagli. ben descritta, rende bene lo stato di Clementine, ormai morta dentro, vuota come il suo monolocale.
Avrei delle domande, però: che fine hanno fatto i suoi pochi averi? Clementine se ne è sbarazzata e, se è così, perché? Inoltre, cosa è successo a Clementine di così terribile? Un amore andato male, una perdita?

Certo è una storia incisiva. Dal punto di vista dello stile, più che della storia in sé. Ho apprezzato soprattutto il fatto che tu abbia spezzato la sua lettera con una descrizione della sua morte: lascia il fiato sospeso e, soprattutto, fa sì che la lettera sia completata dalla realtà. Diciamo che, senza l'interruzione, sarebbe stata meno d'impatto, nonostante trovi che anche il contenuto sia molto bello. Mi piace il paragone con le mine, come se fossimo tutti in attesa di scoppiare. In fondo è così, forse.
Una cosa che, invece, avrei smorzato sono le descrizioni, quasi spasmodiche, come se ci volessi far sapere tutto in così poche righe, specialmente a proposito dei luoghi. Non ci serve sapere che si è trasferita a Londra, il quartiere preciso (o, perlomeno, per me che non lo conosco è stato "inutil") e, soprattuto, che venga da Bristol. Mi sembra come un tentativo di inserire questo personaggio tra quelli di Skins (o sbaglio?), cosa che non è necessaria, la storia sarebbe stata la stessa senza.
Ad ogni modo, credo che il tuo stile possa dare ottimi frutti, con la pratica (:

Ps: ho scritto questo commento ascoltando la canzone che hai linkato, molto bella.

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