Recensioni per
Siberia [Camus - Hyoga 100 Drabble Themes]
di Deliquium

Questa storia ha ottenuto 373 recensioni.
Positive : 373
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
27/01/16, ore 06:58

Un bambino solo, all'apparenza annoiato eppure probabilmente quello che sente è il tremore della solitudine, la grandezza di quella desolazione che lo circonda all'esterno così come nella sua interezza interiore.
Immagine stupenda che penso attanaglierebbe il cuore di chiunque.
Il ritmo che il suo misero gioco scandisce è dannatamente evocativo, un costante ticchettio che cerca di riempire il dolore del silenzio costante, una voce, quella della sua anima, che probabilmente nemmeno Hyoga stesso ode più da anni.
Rinnovo i complimenti ad ogni capitolo, davvero meritati

Recensore Master
12/04/15, ore 16:44

Oh, Hyoga.
Bellissimo, silenzioso, gelido e malinconico Hyoga, così disperatamente alla ricerca di un appiglio, di un qualcosa - o qualcuno - verso cui indirizzare il proprio bisogno di amore, i propri sentimenti. Se Camus riesce ad essere così fortemente introverso, Hyoga non ne sarà mai del tutto capace.
Un'immagine poetica e davvero triste, quella da te dipinta, e di estrema potenza emotiva: riesco proprio ad immaginarmelo, il mio adorato Hyoga, ed è proprio quando la mente riesce ad evocare immagini così chiare che lo scrittore può dire di aver creato un piccolo capolavoro.

Complimenti, davvero. <3

Recensore Master
19/03/15, ore 21:36

Non poteva che essere Hyoga il contraltare del punto di vista precedente. Se Camus è l'Introverso, il suo allievo cerca di essere il contrario. Ma qui, l'esteriorità, prende la forma di una pallina colorata che rimbalza annoiata sul pavimento di legno. Quel che c'è fuori è un paesaggio ricoperto di neve, ostile, freddo, e la disperazione di un ragazzino che aspetta il ritorno del maestro in un luogo dove nemmeno la noia ha il coraggio di affacciarsi.

Recensore Master
18/03/15, ore 13:58

Mi fa impazzire il lavoro di cesello delle tue drabble.
Questa frase:

davanti alla finestra senza tende

ha una potenza descrittiva capace di farla reggere da sola, sulle sue stesse gambe. Sarebbe un titolo perfetto. In più, ci dice e non solo descrive.
Ci dice che in quella casa non ci sono le tende alle finestre. Perché manca una mano femminile, si potrebbe pensare. Non solo. Quella è la casa di un uomo - di un ragazzo!! - e i maschietti, si sa, a certe cose non badano proprio. Senza scadere nella classica immagine della cucina disastrata - con le pile di piatti sporchi ed unti che minacciano di tracimare fuori dall'acquaio - un ragazzo alle tende non ci pensa. Perché le tende fanno subito casa, intimità, calore. E qui, mentre Hyoga palleggia annoiato, l'unica fonte di calore - quindi qualcosa di emccanico e non di sentimentale, che fa atmosfera, si potrebbe dire - è dato dal fuoco che piroetta nel camino, per fatti suoi.
E tutto sta in quella finestra senza tende, che ci avevrte subito di dove stiamo ficcando il naso. In una casa, sì; ma non nella dimora di un santo, ma nel suo campo d'addestramento, in un ambiente spartano e rude, dove ci si aspetta di trovare un maestro che allena i propri discepoli alla guerra.

Recensore Master
27/05/12, ore 17:38

La Siberia, come tutti i luoghi freddi, è un posto dove ogni cosa è raccolta, ovattata, proiettata verso l'interno: un posto dove viene spontaneo concentrarsi su sé stessi.
Difficile riuscire a guardare al futuro quando la neve ti isola dal resto del mondo, ed allora è naturale che il pensiero voli al passato: secondo me è anche l'essere cresciuto in un luogo simile, che ha portato Hyoga a sviluppare un carattere malinconico e nostalgico come il suo.
Ps: ma Camus dove è? E' tornato in Grecia a fare un "salutino" a Milo? ;)