Allo stesso modo in cui è accaduto durante la prima lettura, anche questa volta mi sono abbondantemente commossa >.<
Attraverso un excursus emotivo, ritengo di essere in grado di affermare con certezza che questa sia la tua flashfic [tra quelle prodotte fino ad ora] più sublime e struggente.
Ed è altrettanto sconvolgente quanto questa drammatica dinamica sia adattabile al pairing; per quanto, infatti, io non li abbia mai presi in considerazioni, Jonghyun e Jinki appaiono complementari e perfetti in questo contesto.
Lo sviluppo dei prompt ha qualcosa di miracoloso; non è semplicemente originalità, ma soprattutto pathos. Sei stata capace, attraverso concise ma efficaci affermazioni, figure retoriche taglienti ed empatiche e una trama dolorosa, di rendere omaggio ad una percezione che spesso sottovalutiamo. Non l'hai solo presa in considerazione, l'hai sublimata, legittimandone la preminente importanza e, in questo caso, il suo valore empatico e direi anche salvifico [se Jinki non fosse stato in grado di avvertire i suoni prodotti da Jonghyun e viceversa, sicuramente la loro morte psicologica sarebbe sopraggiunta prima rispetto a quella fisica]
Non solo; nella nostra lingua, la sensazione prodotta dell'udito può essere espressa attraverso differenti verbi che esprimono ciascuno una sfumatura particolare. Vi è un crescendo di presa di coscienza: dapprima, Jonghyun ascolta le grida che provengono dall'esterno, prestandovi attenzione con la mente; successivamente, si fa riferimento a Jinki che sente un suono improvviso ed inaspettato [Jonghyun che batte sul muro]; entrambi, infine, rimangono tesi alla percezione dei vivendevoli gesti compiuti con l'alfabeto morse.
Ognuno di questi verbi [ascoltare, sentire, percepire] ha la sua caratterizzazione [il primo volontariamente, il secondo improvviso ed il terzo lo si dispiega attraverso una comunione di sensi, mente e cuore] che bene si evincono dall'evoluzione della situazione.
Qualcuno era accanto a lui.Troppo lontano per essere visto.Ma possibile da udire. Mi ha colpito l'antitesi tra i versi sensi. Ed ecco, infatti, delineata la valenza del fluire auricolare.
Altrettanto effetto il climax ascendente da SHINee, stelle in via d’estinzione a Erano gli SHINee, avrebbero sempre brillato divorati dall’immensità del cielo. Jonghyu sono i protagonisti, ma tutti i membri sono stati rapiti; ed il fatto che Jonghyun sia stato in grado di elevare il suo stesso pensiero è stato tanto toccante.
Stessa gradazione crescente le frasi Una puntigliosa goccia perlacea si divincolò dalla morsa della palpebra e Sorrise di pura gioia e permise ad un'altra lacrima di scivolare. Prima, la lacrima è vile e cade via a tradimento; dopo, invece, è lo stesso Jonghyun che la lascia andare perchè esprimente contentezza.
Si sarebbero inseguiti anche nel dolore, oltre la vita. Vuoi davvero che commenti questa frase senza gocciolare pianto da ogni poro della mia pelle? *__* Il verbo "inseguire" ha un'accezione materiale, fisica, che poeticamente si contrappone all'evanescenza del post corporeità.
“Nan neol saranghae” E poi aggiunse con un enorme sorriso. “An nyoung” <3 Prima frase: romanticismo classico e necessitato. Seconda frase: Jonghyun che sorride in un momento come quello è strappalacrime. Terza frase: Arrivederci, proprio pienamente consapevole del fatto che saranno legati per l'eternità. Erano insieme, uniti in quel momento di grande sofferenza. *fazzolettiagogò*
Baciò la superficie asettica e vi rimase incollato. Meraviglioso da immaginare; soprattutto il bacio.Assolutamente certo che il suo Jinki stesse imitando il suo gesto. Li sto vedendo in mente ed è così toccante che, boh, non so come tu sia riuscita a pensarla senza annegarci all'interno LOL
Ho amato ogni singola parola di questo scritto, ogni elemento aggiuntivo che ha contribuito ad idealizzarlo ed emozione trasmessa; è una Jonghyu meravigliosa e travolgente, cui essere devoti, che infonde fiducia nell'empatia umana e dotata di quella intensità che inebria *__*
Complimenti, tesoro; sei bravissima >.< |
