Io veramente non so come tu faccia a scrivere sempre cose così belle e così tristi.
A mio avviso hai colto pienamente il personaggio di Belladore, così profondo e così complesso, perseguitata dal fantasma di qualcuno che ha evidentemente contato molto per lei, che ha probabilmente amato, e che ancora ora non riesce ad allontanare.
E' sempre un piacere leggere quello che scrivi tesoro <3
Un bacio grande
Clà/Just/Alec

Ho preso possesso di Belladore da poco tempo e anche se ancora non la conosco perfettamente leggendo le tue parole mi sono resa conto che probabilmente è così che si sente.
Tutti la additano come una crudele, cattiva e senza cuore, ma nessuno va mai oltre l'apparenza.
Tu, invece, ci sei andata. Ho visto una Belladore fragile, debole e immersa nei ricordi.
Mi piace, cavolo mi piace un sacco.
E' vera, con sentimenti e reale. Non l'avevo mai vista così, ma così mi piace molto.
Hai descritto in poche e semplici parole quello che prova. Entri nel personaggio, con le tue parole, vedi una persona che lotta con i suoi sentimenti.
E' strabiliante.
Complimenti, complimenti davvero, questa è davvero una chicca! ;)
Attendo altre tue storie con impazienza!

Con affetto,
Bells

Ehi, ma io questa non l'avevo mica letta! Probabilmente, vista la condizione precaria dei miei neuroni, me ne sono dimenticata! u.u
Però ora eccomi qui, e... wow!
Non avevo mai letto niente su Belladore, prima. E devo dire che hai saputo rendere al meglio questa parentesi della sua "non-vita".
Ho sempre creduto - e tuttora ne sono fermamente convinta - che l'amore sia il motore che muove il mondo. In bene e in male, ciò che determina la vita di qualcuno è sempre l'amore. E Belladore non fa eccezione: è il cuore spezzato a causa di quell'amore impossibile che l'ha resa ciò che è, cattiva. Ma evidentemente il vuoto che un amore può lasciare nel petto è in grado di trasformare nel più pericoloso dei mostri anche la persona più buona.
Hai molto potenziale, Min <3 si denota dal modo in cui scrivi e in cui riesci a trasmettere. Basta fare solo un pò più di attenzione agli errori di distrazione e alla punteggiatura, per il resto, non ho altri consigli da darti. Sei bravissima, complimenti :)

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Interessante il modo con cui cominci, descrivere il personaggio narrante senza scendere nei particolari: il lettore si può riconoscere in lei e nella sua iniziale malinconia. Lo stato d'animo è reso bene dalle similitudini e dalle metafore che hai usato, i sentimenti sono molteplici, contrastanti e agrodolci, intrecciati in modo abbastanza chiaro; inizialmente, Violette si abbandona al dolce richiamo dei ricordi, una manifestazione della sua umanità ormai perduta... o forse non del tutto?
La complessità di questi ultimi si riflettono nei suoi gesti, inizialmente lenti e poi più nervosi. Lo stacco improvviso dalla umana Violette a Belladore mi ha lasciata spiazzata, e devo dire che mi è piaciuto, risaltando poi la forza e l'autocontrollo che questa creatura notturna riesce a esercitare su di sé (che dire, le sono fruttati i trecento anni di pratica xD); il ritorno della Belladore determinata e ambiziosa che abbiamo conosciuto nel romanzo, con un filino di superbia nell'ultimo periodo. Il finale è agrodolce, lo squarcio di umana debolezza oltre il velo di sovrannaturale perfezione è ancora fresca nella mente del lettore.
Per quanto riguarda il lessico nulla da dire, ma la grammatica scricchiola un po' quando si tratta di punteggiatura, a volte corretta a volte no: alcune virgole sono state messe al posto sbagliato, ma nulla di irrimediabile, come: "La stanza ,vagamente illuminata da una candela che spandeva un leggero profumo di rose era tappezzata alle pareti da un velluto di damasco rosso, la trama ricercata che dava un tocco in più alla camera."; la seconda virgola andrebbe spostata dopo "rose" e prima di "era".
Nel complesso l'ho gradita, Belladore è un personaggio che offre molti spunti, a seconda della 'sfumatura' che le si vuole dare, e qui ho trovato ben caratterizzato il suo conflitto interiore.

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