Recensioni per
Col senno di poi
di Tenar80

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
25/06/12, ore 21:12

Oddio, la citazione di Wild Adapter è geniale: non avevo mai accostato lo zio di Kubota a Lestrade e ora mi hai illuminato: sei un conduttore di luce XD E' una riflessione molto triste: se si riesce ad inutire il tipo di ragazzo che si ha di fronte, forse si può ancora aiutarlo, ma un vero enigma come Sherlock non riesci a capirlo, non sai quale sarà la sua prossima mossa, sei sempre un passo dietro di lui e la tua unica consapevolezza è che non riuscirai ad afferrarlo quando prenderà la sua decisione. Tutto quello che può fare Lestrade, e che farà fino all'arrivo di John, è predersi cura di lui a piccole dosi (e mi è piaciuta tanto l'idea che sia stato proprio il poliziotto a suggerirgli l'attività di consulente investigativo), perché un altri tipo di rapporto, più stretto, più di amicizia, è impensabile e il momento in cui Sherlock rivela a Lestrade del tradimento della moglie è emblematico in questo senso.
In definitiva mi è piaciuta tanto questa tua storia, dove John (e l'addolcimento che porterà nel carattere di Sherlock) sono ancora lontani anni luce, c'è solo questo giovane genio, solo e annoiato. Usare il p.o.v. di Lestrade, fargli raccontare la storia come se fosse un flashback è stato un ottimo espediente: l'atmosfera è rimasta malinconica al punto giusto per tutto il racconto.
Ancora tanti complimenti!

Recensore Master
24/06/12, ore 15:40

Infatti la cosa che mi è piaciuta di più di questa capitolo è stato quel particolare del denaro. Mycroft, anche se in un modo tutto suo e particolare, veglia sul fratello e si preoccupa che non si faccia troppo male da solo.
Più leggo questa storia più mi dispiace per la morte di Harrison, perché attraverso la lettura, siamo venuti pian piano a scoprire le tante cose che i due avevano in comune e come il professore fosse una delle poche persone che sapeva come prendere il giovane Holmes. Credo che, fino all'arrivo di John, questo compito passerà a Lestrade; mi è piaciuto quell'accenno al compagno di scuola suicidatosi, di sicuro Lestrade starà attento che anche questo ragazzo non finisca per autodistruggersi. Perché in Sherlock, nonostante tutta la sua genialità, c'è qualcosa di autodistruttivo.
Bellissimo anche l'accenno ai casi irrisolti e il solito, arrogante atteggiamento di Sherlock nei confronti dei poliziotti; in questo capitolo si capisce meglio che ciò che prova Donovan è una sorta di gelosia, che la porta a non riconoscere le capacità dell'altro.

Recensore Master
23/06/12, ore 14:04

Sì, confermo che la tua storia mi sta piacendo un sacco. Molto ben scritto anche questo capitolo, con dialoghi dal ritmo serrato, specie quando Sherlock incalza Lestrade, quasi a voler valutare le capacità del poliziotto, a decidere se vale un po' più degli altri. E così si crea questo strano rapporto tra i due, con colui che interroga che finisce per essere interrogato e capisce fin da subito che sui metodi del giovane dovrà chiudere un occhio. L'uomo sarà anche un animale scarsamente istintivo, ma è anche vero che spesso il lavoro del poliziotto si basa sul "fiuto", sull'intuito e qui Lestrade sembra aver compreso due cose: che Sherlock col delitto non c'entra e che ha davanti una persona fuori dal comune.
Mi è piaciuto anche come hai trattato il personaggio di Sally Donovan, molto IC con i suoi modi supponenti e la scarsa considerazione che ha per Sherlock e ancora gli accenni a Molly, che lui non considererà mai come una "donna", ma di cui sa riconoscere le capacità.

Recensore Master

Hai ragione: forse Sherlock bisogna solo sapere come prenderlo e starlo ad ascoltare, ma come dici tu non è facile.
Attraverso le parole di Molly emerge in pieno il suo carattere duro, spigoloso, l'assenza di remore sociali e di quella cortesia di facciata che contraddistingue i rapporti tra molte persone, Sherlock ti sbatte in faccia le sue verità senza tanti giri di parole, ma Molly lo sa apprezzare.
Mi piace il contiuo uso dell'espressione "col senno di poi" rende bene l'idea di uno sguardo in retrospettiva sul rapporto tra Sherlock e Lestrade.

Recensore Master
19/06/12, ore 22:55

Bella ed interessante, sono sempre stata affascinata dalle storie che trattano di come Sherlock e Lestrade si siano conosciuti.
Nel telefilm è chiaro, al di là dell'esasperazione, che Lestrade prova molto rispetto per lui ed una punta di affetto parterno, che traspare anche dalle tue parole nei momenti in cui lo ricorda. Sì, Lestrade è uno di coloro che crede in Sherlock Holmes nonostante le apparenze siano contro di lui. Descrivi molto bene anche questo giovane Sherlock, sfrontato ma acuto (e molto bella l'idea di accennare al personaggio di Molly a quel modo).
Scrivi in modo fluente, chiaro, scorrevole, come si addice ad un racconto giallo: la descrizione della scena del crimine è perfetta.

Recensore Junior
19/06/12, ore 20:17

Per essere la tua prima fanfic devo dirti che è davvero bella!
Lestrade, Donovan e lo stesso Sherlock sono personaggi veramente credibili che hai descritto con grande efficacia e con un certo senso dell'umorismo...
La storia dell'Università: mi è piaciuta un sacco. Sherlock che difende Molly dalle prepotenze di una raccomandata è veramente credibile.
Anche la scena del delitto è descritta benissimo. Continua così!