Ciao! 

Gironzolavo in questo fandom /questo genere?/ e mi sono imbattuta con mia somma sorpresa nella tua storia. 

Dico con mia somma sorpresa perché questa storia un senso ce l'ha, e anche piuttosto profondo, quindi onestamente non mi sono spiegata perché fosse in "nonsense"...anzi. Mi è sembrato un quadro tristemente realistico, pur vivendo io in una città e non in un paese. Il bigottismo regna, è una triste verità, e ci sono così tante persone - me compresa - che si sentono diverse da quello che la massa vorrebbe imporre, e di conseguenza si sentono discriminate. E la voglia di mettersi semplicemente a correre lontano è tanta. Ma alla fine, come conclude anche la tua protagonista, siamo superiori rispetto a chi ritiene di poterci giudicare con un'occhiata, quindi non importa. 

Nel caso in cui sia anche solo in parte autobiografica, ti dico che hai fatto bene a non arrenderti al conformismo. L'individualità è sempre più fondamentale, in una società stereotipata come la nostra. 

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Oddei, ho scritto un tema xD perdonami, devo essere diventata barbosa.

Tutto questo comunque per dirti che mi hai colpita molto, i miei complimenti vivissimi ancora una volta! 

Unica noticina, forse il titolo è un po' troppo lungo, ma è solo una questione dei miei gusti personali - non lo trovo abbastanza incisivo. 

Per il resto, ancora brava! ** la bandierina verde non è abbastanza positiva per esprimere quanto mi è piaciuta :3 quindi tanti arcobaleni a te (così sembro una pazza, oh Zeus °_°)

-Lilith
ps. Rileggendo la tua storia mi sono accorta di un errore D: il tempo della narrazione cambia costantemente dal presente all'imperfetto, senza una chiara consecutio. Ti consiglio di cambiare tutto al presente, dà maggiore incisività - e il tuo è un racconto incisivo ^^
(Recensione modificata il 21/06/2012 - 10:25 am)