Mio. Dio.
Sapevo di dovermi aspettare un altro gioiellino, ma tu sei un pericolo. *inspira ed espira*
Cercherò di essere il più razionale possibile e partirò dall'inizio. La prima cosa su cui mi soffermo - sulla quale anzi voglio piangere tutte le mie lacrime e abbracciarti ed esserti grata a vita - è il fatto che Molly non sapeva rapportarsi con i vivi. E' così, ommioddio, è esattamente così, deve esserlo. Insomma, io sono lì, guardo il telefilm, vedo questa giovane donna lavorare come medico legale e ok, l'accetto come dato di fatto e non mi faccio nessuna domanda - poi arrivi tu e mostri l'ovvio a tutti noi poveri piccoli spettatori passivi, mostrandoci la fragilità di Molly Hooper in tutto il suo splendido fulgore, una fragilità che trascende l'irrazionale cotta per Sherlock e che riveli essere alla base di tutto, lei lavora con i morti perché ha paura dei vivi. E sai cosa? Me la fai amare ancora di più, perché la rendi umana come non mai e me la rendi anche spaventosamente familiare. Probabilmente è il lavoro che aspetterebbe anche me, se solo avessi uno stomaco più forte. LOL.
Il secondo punto per il quale questa introspezione diventa perfetta è il soffermarsi sul fatto che, oggettivamente parlando, non c'è nessun motivo per cui ci si debba innamorare di un individuo come Sherlock Holmes. Ragazza, hai centrato il punto. Sherlock è sgarbato, scostante, indifferente, maleducato e supponente, così come Molly è innamorata di lui. E da bravo essere umano, lei si chiede come abbia fatto a cadergli ai piedi come una pera cotta ma giustamente non riesce a opporsi ai propri sentimenti. Così umana, così dannatamente umana. Oh, l'avevo già detto? ♥
E poi eccola, s'instaura l'interazione principale, il primo vero contatto dopo mesi di osservazione reciproca - perché Molly non lo sa, ma alla luce del dialogo in chiusura è evidente che Sherlock l'ha osservata di rimando per tutto quel tempo. Scambio di battute eccellente, stile pressoché visivo, caratterizzazione ancor più accurata e approfondita: mi sono ritrovata anch'io lì, davanti a quel cadavere, a condividere il disagio di Molly riguardo le scarpe e a chiedermi come lei il motivo dei calzini sporchi. In breve, sia che si tratti di introspezione, sia che tu dipinga una vera e propria scena, la tua scrittura è sempre così realistica da trascinare letteralmente il lettore e da fargli toccare tutto e tutti con mano. Manco a dirlo, in tutto ciò il finale è semplicemente adorabile.
Che altro posso dire? Spero sinceramente che tu abbia percepito il mio entusiasmo. Non ho letto molte Sherlock/Molly (così come non ho letto neanche molte Johnlock) proprio in virtù della difficile caratterizzazione di Sherlock, che mi impedisce di shipparlo effettivamente con chicchessia - ma questa la rileggerò spesso, temo. Sii consapevole che mi devi qualche neurone u/////ù E complimenti, anche. I più sinceri che tu possa immaginare.
Fabi
Recensione premio per il contest 'Possa la fortuna essere sempre dalla vostra parte' |