*recensione per il contest _ Aboliamo gli Happy Endings*

Uno stile dolceamaro, dove le parole “Ti amo” si susseguono a esecuzione, in equilibrio sulla bilancia. 
I due non hanno nome o volto o passato, sono due che probabilmente sono sposati e che si devono separare. 
Il classico: “Finché morte non vi separi”. 
Non specifichi nulla, in effetti, ti concentri esclusivamente sulla sera prima dell’esecuzione. 
Ti concentri sulla parte più drammatica della vicenda, raccontando dell’amore dei due senza volto e senza passato, commuovendo il lettore per il più semplice scenario del mondo. 
La morte di uno dei due. 
Ti ho dato un punteggio alto nella caratterizzazione per via dei sentimenti che i due si scambiano e fanno trapelare, non per una vera e propria introspezione dei personaggi, che possono essere chiunque. 
Possono essere qualsiasi essere umano e possono anche essere trasportati in un ambiente contemporaneo. 
La storia in sé non è male, anche l’idea di voler far commuovere il lettore mi piace, solo che avresti potuto spaziare un po’ di più oltre il semplice ti amo. 
Magari personalizzarli un po’ di più.