Terza classificata nel contest "Rapidissimo San Faustino - storie edite"
Titolo: 3/5 Il titolo è simpatico, ma manca di mordente.
Sinossi in 200 parole: 2/5 Riporti un passo dal testo, quindi non una vera sinossi: non dici nulla della trama al lettore e, anche se la citazione permette di farsi un’idea precisa del testo.
Formattazione: 6/10 Il testo è abbastanza compatto, pur evitando il muro di testo. Non allinei il margine destro (giustificato) e non utilizzi i rientri per i paragrafi sul margine sinistro (tasto tab).
Inoltre il link all’immagine di testa è rotto. Prima di iscrivere la ff al contest avresti dovuto rimediare sostituendolo o eliminandolo.
Grammatica ed ortografia: 9/10 Solo qualche svista, davvero bene.
Stile/lessico: 8/10 Lo stile non mi dispiace, anche se non amo i racconti al tempo presente. Ci sono solo alcune piccole scelte stilistiche che non condivido in pieno, ma ti segnalo ogni cosa sotto.
Originalità: 4/5 Ti sei avvicinata molto alla mia visione del matrimonio tra Harry e Ginny: non li vedo come coppia, se non a tempo determinato: Ginny non si può accontentare e Harry... non credo che volesse “lei”, ma solo la famiglia che lei poteva dargli. Pare che, nonostante tutto, non siamo in molte a vederla così, quindi di rotture tra loro non ne ho lette tantissime.
Gradimento personale: 4/5 Non amo Ginny, ma la citazione e lo sviluppo della storia sono decisamente “da lei” e gradisco molto che si levi dai piedi! ^^
Caratterizzazione dei personaggi: 6/10 Non così approfondita: abbiamo un Harry marito distratto e poco interessato alla moglie e una Ginny che non ne può più di un matrimonio che l’ha delusa, che è la sola a portare avanti.
Attinenza al tema: 10/10 Una storia che arriva spontaneamente al suo naturale epilogo, silenziosamente, come succede alle storie stanche.
52/70
“[...] è troppo piccola [...]” → chiaramente la dispensa è solo una scusa, ma se è piccola per l’ultima spesa lo era anche per le precedenti, quindi, perché non usare l’incantesimo estendibile usato da Hermione per la famosa borsa di perline? Sono maghi, sarebbe opportuno non dimenticarlo.
“[...] stampargli un dolce bacio al suo risveglio, [...]” → “gli/suo” lo trovo eccessivo, quindi eliminerei “suo”.
“[...] non sono semplicemente cambiati, ma è come se […]” → toglierei proprio il “ma”: le due frasi non sono l’una opposta all’altra, anzi: la seconda spiega la prima.
“[...] mentre l’altro ha proseguito il suo cammino.” → non “suo”, ma “proprio”.
“Chiudersi in un solo amore e chiedergli tutto, ma non avere nulla in cambio da lui.” → piuttosto che “ma non” direi “senza”.
“Il tuo corpo aveva cominciato a vibrare, consapevole della grande vicinanza; [...]” → trovo che “grande” sia superfluo.
“[...] trovando il gesto poco opportuno, o forse non aveva mai pensato di farlo.” → non va messa la virgola davanti a “o”. In compenso avresti potuto mettere “forse” tra due virgole. |