Recensioni per
This living hand
di overthinkgeo

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
08/07/12, ore 17:11

Questa fanfic mi ha uccisa. Iniziavo a capire il punto ma speravo sinceramente non finisse così. Arrivati alla lettera, stavo morendo di dolore. Sherlock, Sherlock non poteva essere morto davvero. Poi come ha iniziato la lettera è stato devastante! John, perché non aveva capito dall'inizio tutto? Sherlock che si comporta così, che esce per divertimento e che vuole fare una gita... Non so, fantastica, veramente. Mi ha uccisa ma è stata talmente bella che... Non ho parole, veramente. Una pessima recensione, ma mi hai lasciata basita.

Recensore Master
25/06/12, ore 11:57

Sì, ci hai messo il cuore e, lasciamelo dire, si vede e soprattutto si percepisce. Ogni cosa, in questa piccola perla è perfetta, a partire dalla citazione iniziale di Keats. Nella storia hai saputo ricreare la stessa atmosfera della poesia, a mio parere ne hai colto il senso più profondo.
Ti piacciono le descrizioni. E delle tue descrizioni devi essere orgogliosa: mi hanno catturato fin dalla prima riga: "Il camino suona note di calore." penso di non aver mai letto un incipit più bello. Questa è prosa, ma è ammantata di poesia, è uno spettacolo visivo stupendo: parli di immagini ma usando verbi che richiamano altri sensi (udito, tatto). E queste immagini, questo tuo modo unico di descrivere luoghi e avvenimenti, resta costante; altre descrizioni che mi sono piaciute moltissimo: il "garbuglio di discorsi" nel ristorante di Angelo, "la vita era sottile e vuota come il verbo sopravvivere" di John, che secondo me rispecchia maledettamente bene come lui abbia (o meglio: non abbia) vissuto in quei tre anni.
Con la lettera tutta la storia si ammanta di un senso di attesa, di lugubre presagio. I gesti di Sherlock si fanno lenti, misurati, studiati, è come se cercasse di ingannare il tempo e rallentarlo, allontanando qualcosa di inevitabile e sì, la cena da Angelo ha il sapore di un'ultima cena: i due ripetono gesti e discorsi che sono loro cari, quasi che Sherlock volesse imprimerli per sempre nella memoria del suo amico. E John, limpido e innocente, guarda, si stupisce e questa volta osserva: piano piano anche lui rimane contagiato dall'atmosfera che, via via che procede la storia, si fa sempre più pesante. E' angosciato, John, e forse per questo motivo rimane come paralizzato.
Arrivata alla mattina della partenza ho iniziato a intuire qualcosa e questa frase "Il mare è in cielo e la loro esistenza precipita." rende alla perfezione il senso di ciò che sta per accadere. E in quel "grazie"  di Sherlock sei riuscita davvero a racchiudere un mondo di sentimenti, di cose appena sussurrate tra loro, di cose mai dette; è un grazie profondo, un grazie per una vita di devozione e di amicizia che John gli ha dedicato. John è sempre stata la persona più importate della sua vita, più importante della sua stessa vita e, ancora una volta, Sherlock decide di salvarlo.
Oh, mi è piaciuto anche Moran: non nego che il rapporto Moriarty/Moran ricalchi quello di Sherlock e John, nella loro realtà di criminali, nel loro mondo dove le cose girano alla rovescia. Anche ciò che univa Jim e Sebastian era profondo e la perdita del primo imponeva un'espiazione. Le leggi del fato e del karma non si possono eludere in alcun modo, questo credo tu abbia cercato di dire in questa scena.
Volevi che piangessi? Ebbene sì, l'ho fatto: l'ho fatto leggendo di John che stringe il corpo di Sherlock, in un addio che questa volta è definitivo. E' amore ciò che li lega, ma è quell'amore di cui parlano i filosofi, è la philia dei greci, è l'amore di Platone, quello che unisce le anime e fa in modo che il sacrificio dell'uno dia forza all'altro e lo faccia sopravvivere. Nonostante questo, però, il dolore mi è rimasto vivo dentro a lungo dopo la lettura.
Stupenda davvero.