Non so perché mi attragga questo tipo di storie.
Forse perché sono sfoghi, e si sa che quando vuoi sfogarti, il rubinetto delle parole si apre più spontaneamente, e ne fuoriescono le parole più sincere.
Forse sono quelle cose che più ti invogliano a fare delle riflessioni.
Non è abbastanza per definirla pienamente "storia", ma perlomeno c'é un colpo di scena che la fa molto assomigliare.
Anche perché se, dalle prime parole, potevi liquidare il "nemico" come la solita generica puttanella (senza offesa, ma passami il termine in quanto era l'idea fattami a quel punto della lettura) da mandare a stendere alla velocità della luce, viene un pò difficile farlo quando scopri che la stessa è sangue del tuo sangue.
Dico una cosa in supporto alla zia: non esistono caratteri sbagliati, non esistono approcci sbagliati: ognuno socializza col mezzo che gli riesce meglio.
Non puoi costringere un gatto a scondinzolare felice, né un cane a fare le fusa. Ma questo non vuol dire che entrambi non siano capaci di affetto (Ok, il paragone è abbastanza infelice).
By the Way, "sfigata malata di computer" è un insulto da non prendere troppo sul serio, proprio perché detta da una sorella.
O perlomeno, tra parenti è quel caso dove ci si scarica i peggio insulti senza pensarli veramente, o almeno credo: fosse stata la migliore amica sarebbe stata più grave.
Ok, ho divagato fin troppo, ma in fondo lo avevo detto: questo è il tipo di storie che ti invoglia a fare riflessioni. |