Gran bella storia, angosciante e spaventosa al punto giusto. Posso chiederti come mai c'è scritto incompiuta tra le note?

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Oddio, che morza al cuore seriamente. Per qualche assurdo motivo, dalla descrizione di quelle tragiche condizioni ho tratto una immagine anche troppo grottesca e spaventosa, niente di associabile alla realtà. Ammetto che la cosa ha aiutato a calarsi nell'impotenza e nell'ossessione, però sentirsi così prima di pranzo non è una cosa che dovrebbe accadere. 
Scrivi bene, bisogna spulciare un po nella sezione per trovare una storia che faccia piacere leggere invece che restare fedeli agli aggiornamenti ed alle "classifiche generali", peccato io sia una persona troppo pigra alle volte. 
Per quanto mi riguarda, il disprezzare il prossimo per il mainstream che esso fa ricadere anche sulle cose spaventose rendendole qualcosa di subdolo anche se è incapace di comprenderlo è una cosa in cui mi ritrovo abbastanza, tanto da far risuonare la classica frase "ma cosa ne sanno loro?". Non parliamo poi dell'ossessione di essere tormentati da una presenza che non può essere vista o compresa da altri e che magari ti fa sentire all'inizio un po troppo fuori di testa, per poi portarti a ritenere un'azione di ribellione abbastanza incisiva quella di darsi fuoco.

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adoro la scelta di inserire i frammenti di filastrocca all'interno del testo, così come adoro la scelta stilistica e di registro, che donano un tocco di eleganza al tutto.
il tema è decisamente forte, non posso negalo, e nonostante le poche parole sei riuscita a rendere bene tutta la parte psicologica frustrata-esausta-distrutta del narratore, che per liberarsi dal mostro che lo sta perseguitando vi si trasforma lui stesso, perdendo completamente il senso del giusto e del bello, e anzi disposto come se niente fosse a darsi fuoco di fronte ad un capannello di ragazzini in festa.
uniche cose che cambierei: toglierei 'infernali' in 'macchine infernali' ( quando parla degli infermieri ), e non farei in forma di appello diretto tutta la parte relativa alla strega:
'Ho forse sbagliato tutto lasciandoti andare? Il dubbio che mi attanaglia si trasforma puntualmente in terrore quando penso a quanta crudeltà tu sia stata capace di dimostrare persino da morta.'
opterei piuttosto per un 'ho forse sbagliato tutto lasciandola andare? il dubbio che mi attanaglia si trasforma .. quanta crudeltà sia stata capace ..eccecc'.

comunque è un bellissimo lavoro, davvero. nessun mea culpa necessario!!
un abbraccio,
ivan

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Un caloroso bentornato ai tuoi racconti horror! Trovo questa storia molto intrigante e ben strutturata sul piano dell'introspezione del protagonista.
Nota di merito per il tuo stile, sempre elegante ma diretto. A presto!

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Finalmente riesco a leggere qualcosa di tuo e devo dirti che ne sono rimasto molto piacevolmente colpito...l'autocommiserazione non fa parte della mia sfera emotiva, ma ammetto che in una situazione del genere è più che tollerata. Trovo molto macabro dirti che vorrei essere in Alder Boulevard solo per vedere quello spettacolo pirotecnico che potrebbe essere un uomo su una sedia a rotelle che prende fuoco e rotola giù per la strada...quasi provo ribrezzo per me stesso ma l'humor nero è sempre stato il mio punto di forza!

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Forse come affermazione è fuori luogo, ma la signora fantasma me la immagino con la faccia da trollface. Sì.
Io adoro il protagonista, questo essere bistrattato, sconfitto ripetutamente, che forse immagina soltanto il fantasma, e forse è solo il destino che lo sbeffeggia, amo come parla dei suoi aguzzini infermieri. E poi, la filastrocca dà un magistrale ritmo al tutto è perfetta.

Ange

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La descrizione del lugubre paesaggio di Alder Boulevard all'inizio è magistrale e il tono tra il compiaciuto , il furioso e l'amareggiato del protagonista è davvero convincente. Le mie elucubrazioni mentali saranno liete di ospitare fantasmi sì affascinanti , soprattutto nelle lunghe notti insonni alle quali mi sono ormai abituata.
(Recensione modificata il 03/07/2012 - 12:56 pm)

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