Mi stupisco un attimo e, concedimelo, mi commuovo anche.
Lascio perdere le disquisizioni su italiano e grammatica, perchè non credo ci sia molto da dire: sei riuscita nel miracolo di non farmi beccare nemmeno un errore!^^
Passo allo stile: è elegante, eppure riesce a rimanere tremendamente sobrio, privo di artificiosità e per nulla scontato.
Le parole scorrono leggere come la pioggia sui tetti e le descrizioni sono talmente vivide che sembra proprio di essere affacciati alla finestra di una soffitta parigina in una giornata uggiosa.
Il tormento interiore del protagonista, di questo poeta maledetto che così bene si introduce nel panorama francese, è appena accennato a parole, ma viene perfettamente completato dalle stupende descrizioni. E' una scena palpabile in tutti i suoi aspetti.
Brevissima, ma completa. Una storia a cui non manca nulla, in cui i protagonisti sono i tormenti irrisolti più che i personaggi e la verità si nasconde, senza farsi vedere, ma lasciandosi intuire.
I miei più sinceri complimenti, davvero.
Izumi
P.S.: Non ci conosciamo ma, se te lo dico, ci credi che io te scriviamo in una maniera talmente simile da lasciarmi basita? Davvero, stento quasi a crederci. Spero solo che non sia un'offesa. |
